lunedì 3 dicembre 2012

RITMI ANTICHI





Per fede o per tradizione? 
Fatto sta che i racalmutesi aprivano  e chiudevano i secoli con l’inaugurazione di una nuova campana. 
Nel diciassettesimo  secolo, il 1613 e il 1697 le fortunate date. 
Nel trascorso* e ventesimo, unificate sono state le due date ma quadruplicate le concertanti campane.
 Nel montaggio, una cadde da un’altezza di trenta metri sfiorando un passante rimasto incolume per miracolo. Alcuni piccoli frammenti del sacro conio sono stati conservati nei portafogli come reliquie.

Padre Arrigo modernamente impiantò sul campanile del Carmine due altoparlanti e a mane e a sera inondava il quartiere di toccheggianti melodie finché non procurò una solenne campana trasportandola, con atto d'imperio, dalla cadente chiesa di Santa Maria su un carro trainato da buoi. 
E se si restaura Santa Maria? Forse si profila all'orizzonte una nuova querelle, all'ombra dei campanili.



"Popolo in cammino", numero unico, dicembre 1985.
Testimonianza di Angelo Scimè:
"Ho la foto originale. Quello poggiato sulla campana è mio padre Peppi Scimè che ha effettuato l'operazione ( muratore) accanto a lui i manovali , a destra mio cugino Peppi Mattina ( fratello di Don Luigi Mattina) l'uomo con gli occhiali è mio zio Carmelo Mattina , papà di Peppi e Sac. Luigi Mattina . Il Prete è Padre Arrigo."


         Era il toccheggiare prestabilito delle amiche campane, spicciola liturgia delle ore, a regolare le giornate come in un dilatato convento: all’alba, la santa cruci; a mezzogiorno (ciccanninu) l’Angelus; all’imbrunire, l’Ave Maria; la Salve Regina un’ora più tardi.  

         Ad ogni tocco “santa campana…”, una preghiera, il segno della croce, un gesto, la cessazione di un’attività, l’inizio di un’altra, un modo di dire, come ad esempio: “Suona ciccanninu solo per alcuni, suona l’Ave Maria e suona per tutti: per chi si trova in casa e chi per la via”. 

Sona ciccannìnu e sona a parti
sona l'avirmaria e sona pi tutti
pi cu si trova n casa e  pi la via

Come dire che solo alcuni fanno a mezzogiorno la pausa per il pranzo ma all’Ave Maria tutti cessano di lavorare e nell’approssimarsi al paese possono udire le squille, e scoprirsi il capo.






Così una volta. Ritmi antichi. Anche gli aneliti. 





Cfr. Piero Carbone, Eretici a Regalpetra, Prefazione di Claude Ambroise, Ettore Grillo Editore, Enna 1997.


Le campane di Burgio
http://www.profilemagazinetv.it/index.php?option=com_content&view=article&id=224%3Ale-campane-burgio&catid=14&Itemid=118



1 commento:

  1. Le campane a volte rompono; quelle dell'orologio, ad esempio, con i quarti; a mezzanotte e tre quarti non finiscono più. Se poi, come me, abiti in una casa con tre chiese vicine e tre orologi è il massimo.
    Altra cosa è la campana di cui parli tu; che magari la senti mentre sei in aperta campagna ed è come se ti avvicinasse di colpo a tante cose; è una sensazione che non so descrivere.

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