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venerdì 3 ottobre 2025

POESIE SOTTO IL PINO. "Senza essiri farina ti sazia" di Piero Carbone



senz’essiri farina ti sazzìa

               

Arraggiunari    dia-logàri   dialektikòs dia-lègo
            dialettu: parlari annunca pi neces-
    sità   spinnu naturali…

Liggivu n traduzioni
Maiacoschi
liggivu a trasi e nesci Bodelerri
Rubén Daríu, Maciàdu
Iosé Fierru.
Scrivu in dialettu strittu,
vaju pinzannu
ca li pinzera
comu viennu vannu.

Nun è ca la capisciu tutta para
ma chiddru chi capisciu griddrulia.

La lingua nun è carzari o galera
e mancu spassu pi villeggiatura
però na cosa sacciu, s’è puisia,
senz’essiri farina ti sazzìa.


ti appaga, senza essere farina

Discutere dia-logàre dialektikòs dia-lègo
 dialetto: comunicare dunque per neces- 
sità spinta naturale...”
Guido BALLO, Sicilia controcanti. 

Ho letto in traduzione
Majakovskij
ho letto a intermittenza Baudelaire
Rubén Darìo, Machado
José Hierro.
Scrivo in dialetto stretto,
vado pensando
che i pensieri
come vengono vanno.
Non è che la comprenda integralmente
ma quel che comprendo salta in evidenza.
La lingua non è carcere o galera
e manco spasso di villeggiatura
però una cosa so, s’è poesia,
ti appaga, senza essere farina.

Dalla raccolta POESIE SOTTO IL PINO

Versione spagnola con IA Grok:


te satisface, sin ser harina
Discutir dia-logàre dialektikòs dia-lègo dialecto: comunicar pues por necesi-dad impulso natural...Guido BALLO, Sicilia controcanti.
He leído en traducciónMajakovskijhe leído a intervalos BaudelaireRubén Darío, MachadoJosé Hierro.Escribo en dialecto estricto,voy pensandoque los pensamientoscomo vienen se van.No es que lo comprenda totalmentepero lo que comprendo salta a la vista.La lengua no es cárcel ni galerani siquiera pasatiempo de vacacionespero una cosa sé, si es poesía,te satisface, sin ser harina.

versione inglese:

it satisfies, without being flour

Discuss dia-logàre dialektikòs dia-lègo
 dialect: communicate thus out of neces-
sity natural impulse...
Guido BALLO, Sicilia controcanti.

I read in translation
Majakovskij
I read intermittently Baudelaire
Rubén Darío, Machado
José Hierro.
I write in strict dialect,
I go thinking
that thoughts
as they come go.It’s not that I understand it fully
but what I understand stands out.Language is neither prison nor jail
nor even a vacation pastime
but one thing I know, if it’s poetry,
it satisfies, without being flour.






lunedì 9 gennaio 2023

PREMIO FIMIS 2022 (POESIA) - N. Macaione ("Spazio Cultura") consegna tar...


Lancio della notizia COMUNICATO STAMPA delle Associazioni Culturali “Studio 71” Palermo e “Friends Of Isola delle Femmine -Pittsburg” Venerdì 16 Dicembre 2022 alle ore 16:30 presso l’Hotel Eufemia di Isola delle Femmine, Via Nazionale n. 30, verranno consegnati i premi: FIMIS 2022 “Una vita per l’Arte” La giuria del premio, alla sua XV edizione, anche quest’anno ha voluto assegnare l’ambito riconoscimento a personalità che si sono distinte per il loro impegno nel mondo delle arti, della scrittura, della fabbrilità, nella ricerca e nel sociale. Il Premio è stato conferito: per la Pittura a Andrea Volo; per la Scultura a Calogero Barba; per la Fotografia a Melania Messina; per la Poesia a Piero Carbone; per l’Attività Culturale al Museo Internazionale delle Marionette “A.Pasqualino”; per l’Incisione a Giovanni D’Alessandro; per la Comunicazione a Felice Cavallaro; per la recitazione a Sergio Vespertino; per l’Attività sociale a “Diving Center Saracen”; per la Musica a Giuseppe Milici; per la Critica d’Arte ad Aldo Gerbino; per il Territorio a I.C. Statale “F.Riso”; per il Teatro al Teatro Stabile Biondo Palermo; per la Ricerca Scientifica a Anna Grassellino; Premio speciale per le attività sociali a Renato Costa. Add. stampa e p.r. Mariella Calvaruso




giovedì 3 febbraio 2022

IL 5 FEBBRAIO SI PRESENTA "POESIE SOTTO IL PINO". Comunicato dell'Editore

 Spazio Cultura

È Tempo di Poesia con Piero Carbone

...Comunicare attraverso la poesia è (...) dare spazio al respiro della parola, al volo della metafora, al sentimento dell’infinito e, quindi, restituire all’uomo d’oggi quel supplemento di anima che la società dei consumi gli sottrae ogni giorno di più, dimentica che, privato del nutrimento dello spirito, il corpo s’imbarbarisce a tal punto da non averne neppure consapevolezza e, come tale, incapace, con i suoi soli mezzi, di riappropriarsi di quell’intero che fa dell’uomo un uomo.

Giuseppe Modica



Sabato 5 febbraio dalle ore 18:00 diretta sui canali social di Spazio Cultura Libreria Macaione https://www.facebook.com/spazioculturalibri per la presentazione della novità editoriale di Spazio Cultura Edizioni Poesie sotto il pino. Vientu e stizzania di Piero Carbone pubblicata nella collana editoriale diretta dal poeta Nicola Romano Spazio Poesia.


Una raccolta di poesie scritte in lingua siciliana col testo a fronte in italiano e una poesia finale in lingua spagnola seguita dalle traduzioni in siciliano e in italiano. 


Dopo la breve introduzione dell'editore Nicola Macaione e l'invito alla lettura del direttore Nicola Romano, a dialogare con il poeta Piero Carbone saranno il professore Salvatore Lo Bue, il professore Salvatore C. Trovato che ha scritto la prefazione al libro e il maestro Salvatore Caputo che ha donato l'utilizzo dell'immagine della suo opera pittorica "Immagine mediterranea" per realizzare la copertina. 


Durante l'incontro l'attore Enzo Rinella leggerà alcune poesie tratte dalla silloge.

Chiuderà l'incontro Gloria Anita Mas Bardalez che tradurrà in lettura la poesia finale Una maleta de rosas  







Il libro sarà disponibile nelle migliori librerie e nei principali store on line.

Già operativi:


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Spazio Cultura Editore

https://spazioculturalibri.it/.../poesie-sotto-il-pino.../


*

Mondadori store

https://www.mondadoristore.it/Poesie.../eai978889957285/


*



giovedì 27 giugno 2019

IL MIRACOLO DI FAVARA, IN UN LIBRO: STORIA DI UNA RIGENERAZIONE POSSIBILE. Foto di Angelo Pitrone, testi di Andrea Bartoli, Salvatore Ferlita, Maurizio Piscopo, Armando Sichenze

Sabato 29 giugno alle ore 11:30
 al Quid, Vicolo Luna, 3 - Favara, 
verrà presentata la novità editoriale 
FAVARA Storia di una rigenerazione possibile - 
The Story of the Regeneration of a Town in Sicily - 
Spazio Cultura Edizioni.

All'uscita della Libreria  Macaione nonché Casa Editrice Spazio &Cultura, 
Giuseppe Maurizio Piscopo mostra con soddisfazione  la prima copia del libro 
per il quale si è prodigato in tutti i modi alla sua realizzazione
,

Spazio Cultura
FAVARA Storia di una rigenerazione possibile
  

Un libro dedicato alla cittadina della provincia di Agrigento un tempo nota per le sue miniere di zolfo e per le concerie, da Pirandello additata quale paese di assassini, paese mafioso... e oggi, finalmente famosa, per il Farm Cultural Park.
Il volume raccoglie ben 93 scatti del fotografo Angelo Pitrone anticipati da una sezione bilingue Italiano/Inglese di testi dell'Architetto Armando Sichenze, già Ordinario di Progettazione Architettonica dell'Università della Basilicata, del Professore Salvatore Ferlita, Associato di Letteratura Italiana Contemporanea presso L'Università degli Studi di Enna Kore, del Maestro Maurizio Piscopo, Insegnante presso la Scuola Elementare Lambruschini di Palermo e un contributo del Notaio Andrea Bartoli, fondatore del Farm Cultural Park.




  
L'incontro editoriale si inserisce nel contesto della prima edizione della Biennale delle città del mondo Countless Cities grande evento internazionale promossa e organizzata dal Farm Cultural Park, che coinvolge fotografi, artisti, architetti e creativi che con diversi approcci e linguaggi ci raccontano non solo le Città ma anche le buone pratiche e le idee innovative che contribuiscono a renderle speciali. I tre temi principali della prima edizione saranno la governance, le città resilienti e la nuova consapevolezza dei giovani.  http://www.countlesscities.com/    

Parteciperanno, oltre agli autori citati sopra, l'Architetto Lillo Giglia, ideatore e animatore del progetto "Quid Vicolo Luna"  e il  Professore Giuseppe Guerrera Ordinario di Progettazione Architettonica Facoltà di Architettura di Palermo.


Da dx: Angelo Pitrone, Salvatore Ferlita, Giuseppe Maurizio Piscopo, Armando Sichenze

Quid si trova nel quartiere Vicolo Luna, il cui nome deriva dall’omonimo vicolo, è un comparto urbano ai margini del centro storico di Favara. A partire dal dopoguerra la città è cresciuta in maniera quasi incontrollata e indiscriminata, adottando un modello di sviluppo espansivo; ciò ha provocato l’abbandono del centro antico, causandone il collasso fisico, ambientale e sociale, e la formazione di una periferia anonima e indifferenziata. Il progetto si propone di attivare un processo di rigenerazione di un tessuto complesso nel quale convivono vecchi e nuovi fabbricati, spazi pubblici e semipubblici strutturati in piazze, strade storiche, vicoli, slarghi, corti e giardini: un’articolata dialettica tra pubblico e privato che determina una certa vitalità dell’area. 


Foto di copertina del disco Tolì Tolì della Compagnia di Canto popolare favarese,
al centro Maurizio Piscopo con la fisarmonica, alla sua sinistra Antonio Zarcone, violino e voce,
alla sua destra Antonio Lentini, chitarra.


Di seguito la recensione della Redazione del programma della Rai Radio Uno "ANDATA E RITORNO" condotto da Francesco Graziani:
Il nuovo libro su Favara Storia di una rigenerazione possibile Editore Spazio Cultura con le splendide foto di Angelo Pitrone, curato da Armando Sichenze, G. Maurizio Piscopo, Salvatore Ferlita, Angelo Pitrone e un contributo di Andrea Bartoli responsabile e animatore della Farm Cultural Park, merita sinceramente di essere conosciuto per un attento lavoro sul recupero del centro storico in uno dei paesi più amari e difficili della Sicilia. Il libro è una sorta di viaggio nei paesi del sud che si stanno spopolando e propone una nuova idea di cultura e di integrazione in una società che cambia in maniera veloce. Nessuno al mondo avrebbe mai pensato di incontrare a Favara architetti giapponesi e turisti americani del Minnesota. Favara non è un paese qualsiasi ma è la metafora del mondo.

Per qualsiasi ulteriore informazione o eventuali interviste ai protagonisti cell. 3476159179 Nicola Macaione Resp. casa editrice.
In allegato la prima di copertina e le schede editoriali Italiana e inglese



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domenica 9 giugno 2019

FAVARA SIGNIFICA TANTE COSE. Libro edito da "Spazio Cultura" Edizioni con foto di Angelo Pitrone e testi di Armando Sichenze, Salvatore Ferlita, Giuseppe Maurizio Piscopo, Andrea Bartoli

Prossimamente
il libro verrà presentato alla Farm Cultural Park di Favara
 e a Matera, capitale europea della cultura 2019




Foto di / Photography by Angelo Pitrone


Favara


Storia di una “rigenerazione possibile” The Story of the Regeneration of a Town in Sicily 
Testi di / Story by Armando Sichenze, Salvatore Ferlita, Giuseppe Maurizio Piscopo 
Con un contributo di / With the contribution of Andrea Bartoli



Favara, grosso centro della Sicilia occidentale in provincia di Agrigento un tempo noto per le sue miniere di zolfo e per le concerie, da Pirandello additato quale “paese d’assassini, dove ammazzare un uomo era come ammazzare una mosca”, negli ultimi anni ha cambiato pelle. 

Fino a qualche anno fa era soltanto una città ferita e paradossale, protetta da palazzoni orrendi e mai terminati (inquietanti mura di cinta), tirati su alla stregua di blasfeme e inconcludenti torri di Babele, con un centro storico polverizzato, privo quasi della sua memoria millenaria di pietre, malta, coppi. 

Ma dalla piaga ulcerosa di un tessuto urbano brutalizzato in nome dell’incuria, dell’ignoranza e del malaffare, è venuta fuori di recente, come prova a raccontare questo libro, una sorprendente escrescenza. 

Il suo cortile più caratteristico, una sorta di matrioska araba di viuzze e piccoli slarghi, ha infatti conosciuto ultimamente un’inattesa e straniante ribalta, trasformandosi in un museo, una galleria d’arte, una residenza per artisti. 
E come un virus che si propaga, in forza però di un virtuoso effetto domino, in altri luoghi di Favara le rovine stanno accogliendo a braccia aperte la rigenerazione possibile.



Da dx: Angelo Pitrone, Salvatore Ferlita, Giuseppe Maurizio Piscopo, Armando Sichenze



Angelo Pitrone (Agrigento 1955), si occupa di fotografia fin dagli anni Settanta. Negli anni Ottan- ta pubblica un volume sul territorio di Agrigento: Viaggio nella Sicilia di Pirandello, per l’editore fio- rentino Vallecchi (1984), e, più avanti, l’album fotografico Palermo Bandita (Sciascia Ed.1997), con un testo di Giuseppe Tornatore.
Le immagini di Palermo rappresentano un momento di svolta, di passaggio tematico e di stile della sua fotografia, che si concentra soprattutto sulla Sicilia, terra dove ha scelto di vivere e di lavorare. Nel 1998 appare Pirandello e i Luoghi del Caos (Sciascia Ed. 1998), con lo scrittore Matteo Collura, sul paesaggio del Caos, esponendo per la prima volta una mostra fotografica nella Casa Natale di Luigi Pirandello. Altri titoli: Solarium (Epos, 2001), L’iso- la del mito (Regione Sicilia, 2000), I luoghi del romanzo (Sciascia, 2004), Linea di terra (Edizioni di Passaggio, 2005), Migranti (L’Epos, 2006), Viaggio d’acqua (Edizioni di Passaggio, 2006), La cit- tà degli angeli (Sciascia, 2006), Convivio (L’Epos, 2007), Berlino, oltre il muro (Plumelia, 2009), Mi- granti (Ezio Pagano, ed. 2009), Palermo Cordoba andata e ritorno (Ezio Pagano ed, 2011), Cefalù(Sciascia, 2012).
Dal 2001 al 2008 ha insegnato “Storia e Tecnica della Fotografia” presso la facoltà di Lettere dell’U- niversità di Palermo. Hanno scritto di lui: Giuseppe Tornatore, Edith de La Héronnière, Matteo Col- lura, Roberta Valtorta, Diego Mormorio, Giuliana Scimè, Gaetano Savatteri, Andrea Camilleri, Melo Freni, Francesco Calabrese, Maurizio Calvesi, Renato Tomasino, Aldo Gerbino, Enzo Lauretta, Pip- po Pappalardo. Sue principali mostre personali: Grosseto, Milano, Assisi, La Spezia, Palermo, Agri- gento, Roma, Mantova, Mendoza, Berlino, Vézèlai, Parigi, Cordoba.

Armando Sichenze. Nato a Roma vive al Sud. Ordinario di Progettazione Architettonica e Urba- na in quiescenza. Molti PROGETTI con Ina Macaione sono pubblicati in Scrivere architettura. Multi- scalarità e progetto/Writing architecture multiscale and design/表述建筑学与构建空间 (FrancoAngeli 2013). Altri volumi più recenti: Architettura vs nichilismo (Mimesis 2011); Dentro Matera/Into Matera(Giannatelli, 2014); Architetture clandestine/ Secret architecture, Viaggi nelle 131 città-natura della Basilicata (Giannatelli, 2017); il romanzo Stelle di giorno (Spazio Cultura Edizioni 2018)

Salvatore Ferlita, nato a Palermo nel 1974, è professore associato di Letteratura italiana contem- poranea presso l’Università degli studi di Enna Kore, dove insegna, Letteratura italiana contempo- ranea e Composizione in lingua italiana. Dirige la scuola di attori a indirizzo classico contempora- neo e comico popolare, presso il teatro “Agricantus” di Palermo ed è direttore artistico del teatro “L’Idea” di Sambuca di Sicilia.
Critico letterario e saggista, presidente del premio “Sciascia-Racalmare” e membro della giuria del premio letterario internazionale “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”, è responsabile di diverse colla- ne editoriali e ha partecipato in Italia e all’estero a convegni, tavole rotonde, seminari. Da anni col- labora a “la Repubblica” (edizione siciliana) e al mensile “Segno”.
Ha scritto, tra l’altro, I soliti ignoti (Dario Flaccovio, 2005), con la prefazione di Andrea Camilleri,Sperimentalismo e avanguardia (Sellerio, 2008), Novecento futuro anteriore (Di Girolamo, 2009),Contro l’espressionismo. Dimenticare Gadda e la sua eterna funzione (Liguori, 2011), Le arance non raccolte. Scrittori siciliani del Novecento (Palumbo, 2011), Alla corte di Federico (Bonanno, 2012),Non per viltade. Papi sull’orlo di una crisi (Mimesis, 2013), Palermo di carta. Mappa letteraria della città (il Palindromo 20013), La fine del tempo. Apocalisse e post-apcalisse nella narrativa novecen- tesca (FrancoAngeli 2015) assieme a Fabio La Mantia, Letture ricreative. Traiettorie e costellazioni letterarie (il Palindromo 2016).
Con Giuseppe Maurizio Piscopo di recente ha curato il volume Merica, Merica. Viaggio verso il nuo- vo mondo (Sciascia 2015) e ha pubblicato il volumetto La maestra portava carbone. Quando la Scuola diventa cattiva (Torri del Vento 2018).

Giuseppe Maurizio Piscopo (nato a Favara l’8 Marzo del 1953) è maestro elementare presso la scuola Raffaello Lambruschini di Palermo. Ha collaborato per un decennio con Radio Rai Sicilia e ha pubblicato, tra l’altro: Il Cinema, i bambini e la Sicilia (Provincia Regionale di Palermo 1998), Il Maestro dei sogni (Teatro della Posta Vecchia 1999), Palermo d’inverno (Casa Museo Antonino Uc- cello Palazzolo Acreide 2000), Musica dai saloni (Casa Museo Antonino Uccello 2008), Serenate al chiaro di luna (Nuova Ipsa Editore 2011), Merica, Merica. Viaggio verso il nuovo mondo con Sal- vatore Ferlita e le foto di Angelo Pitrone (Sciascia Editore 2015), Sogni e Passioni (Medinova Edi- tore 2017), Le Avventure di Lino Panno (Qanat Editore 2017), La maestra porta carbone con Sal- vatore Ferlita (Torri del Vento Editore 2018). Il vecchio che rubava i bambini (Aulino Editore 2019). Tra i suoi dischi: TolìTolì (Fonit Cetra Torino 1978); Storie di un Maestro (Teatro della Posta Vecchia 1999); SintìtiSintìti (Produzione artistica Compagnia Popolare Favarese 2003), Viaggio con Marile- na Monti (Phonotype Record Napoli 1986); Barberìa (Officina Teatrale Roma 2014). Ha ricevuto di- versi riconoscimenti, tra cui il premio “Magister Vitae”a San Vito Lo Capo e il Premio Benemeren- za Città di Favara.



© 2019 Spazio Cultura Edizioni S.r.l. cm 29,9x19,7 pp. 148 brossura, € 48,00
ISBN: 978-88-99572-35-8
page1image1797568Spazio Cultura Edizioni S.r.l. | v. Marchese Di Villabianca 102, - 90143 Palermo (PA) www.spazioculturalibri.it | P.Iva 06016700822







Testo redazionale Spazio Cultura Edizioni  in inglese




Favara, a major urban center in Western Sicily, lying in province of Agrigento, was once known not only for its sulphur mines and tanneries, but also, as Pirandello pointed out, as “a town of assassins, where to kill a man was no different than killing a fly.” Recently, Favara has gone through a transformation. 
This town had become a wounded place full paradox; a historic center pulverized, erasing thousands of years of memories held in tile, mortar, and stones, and then barricaded behind a disturbing wall of enormous, unfinished buildings.
From the ulcer created by the plague of neglect, ignorance, and criminality has sprouted something special, which this books details; a museum, an art gallery, and a residence for artists have emerged in the most characteristic areas of the town, creating a sort of Arabic matryoshka of alleyways and courtyards that possess a vibrancy that was once unimaginable here.
The energy has been contagious, and has extended out into other places in Favara, where the ruins are slowly returning to life, now that regeneration has become possible.