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lunedì 29 settembre 2025

CHI SIETE VOI (SICILIANI)? CHI SIAMO? Domande in pubblico davanti al Tea...


Palermo, 3 novembre 2017, sul palco montato accanto al Teatro Massimo Quasi un monologo di Beppe Grillo, durante un comizio elettorale Video amatoriale Archivio e Pensamenti

venerdì 23 maggio 2025

SIAMO "CAPACI" DI RICORDARE FALCONE, SUA MOGLIE E LA SCORTA. 33 anni fa avveniva l'attentato


33 anni fa, il 23 maggio 1992, alle 17.58, una carica di 500 chili di tritolo fece esplodere l’autostrada A29 all’altezza di Capaci.

Morirono il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e i tre uomini della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

Questa è la mafia. Non dimentichiamolo.

 

.


Sistemata come prima. 

Non è stato il piombo

 e neanche la lupara.

 È stato un terremoto,

 sembrò fosse finito il mondo.

 Hanno fatto saltare l’autostrada.

 Chi da Palermo ora si reca a Capaci

 la trova bella e risistemata.

*


Dalla mia raccolta The Poet Sings For All / Lu pueta canta pi tutti, introduction and traslation into English verse by Gaetano Cipolla, "Legas" New York 2014

martedì 6 maggio 2025

LU DIALETTU SONA 3/5 - di Piero Carbone e Antonio Zarcone - Du Angili


 Ballata per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Musica di Antonio Zarcone – Testo di Piero Carbone

 

I

Du angili su in cielu senza curpa,

la curpa è tò, è mia, è di tutti,

la curpa è si unu si nni futti,

si l’uocchi nn’attuppammu ccu la stuppa.

 

Giuvanni e Paulu  ddrà a la  Magiuni,

eranu allegri e ficiru un suonnu:

Palermu tutta di rosi e  hiuri,

a la Sicilia  daricci l’onuri.

 

Rit.:

Sangu russu, sangu sparsu.

Mafia porta sulu attassu.

Ma sta pesti dunni vinni?

Dunni vinisti, ti dicu, vatinni!

 

II

Ficiru un pattu li magistrati:

fari la guerra a li mafiusa;

ma pi la genti putenti e odiusa,

scuppiaru all’ariu comu maschiati. 

 

Pari putiri ca porta mpurtanza,

sordi e pulitica, inchi la panza. 

Grida, dicilu forti, dicilu forti:

la mafia porta lu chiantu e la morti.

Rit.

 

III

Quantu nn’a vistu sta terra bbuttana.

Quantu nn’avutu mussìla e capistri.

Quantu cristiani ammazzati pi nenti.

Amara Sicilia, Sicilia nnuccenti.  

 

Ora a lu Chianu vuogliu cantari

E a lu munnu fari sapiri

Tutta la storia di Paulu e Giuvanni

Ca la so lotta li fici granni granni.


Mia traduzione in italiano:



DUE ANGELI 



I

Due angeli stanno in cielo senza colpa,

la colpa è tua, è mia, è di tutti,

è di chi in silenzio se ne fotte,

se gli occhi ci tappiamo con la stoppa.

                                                                              

Giovanni e Paolo, là alla Magione,

erano allegri e fecero un sogno:

Palermo tutta rose e fiori, 

alla Sicilia restituire onore.


Ritornello:

Sangue rosso, sangue sparso.

Mafia porta solo attasso.

Questa da dove venne?

Da dove venisti, ti dico, vattene!


II

I magistrati hanno fatto un patto:

fare la guerra ai mafiosi.

Ma per la gente potente e odiosa

sono saltati in aria come petardi!


Sembra potere che dà importanza,

soldi e politica, riempie la pancia.

Grida, dillo forte, dillo forte:

la mafia porta il pianto e la morte. 

Rit.


III

Quante ne ha viste questa terra puttana!

Quante museruola e capestri ha avuto.

Quante persone ammazzate per sciocchezze.

Amara Sicilia, Sicilia innocente.



Ora al Piano (della Magione) voglio cantare

e al mondo far sapere

tutta la vita di Paolo e Giovanni

che la Storia ha resi grandi grandi.




Traduzioni con l'IA


TWO ANGELS


I

Two angels are in heaven without blame,

the blame is yours, mine, everyone's,

it's those who silently don't care,

if we cover our eyes with straw.


Giovanni and Paolo, there at Magione,

were cheerful and had a dream:

Palermo all roses and flowers,

to restore honor to Sicily.


Chorus:

Red blood, spilled blood.

The mafia only brings death.

Where did this come from?

Where did you come from, I tell you, go away!


II

The magistrates made a pact:

to wage war on the mafiosi.

But for the powerful and hateful people,

they blew up like firecrackers!


It seems power that gives importance,

money and politics, fill the belly.

Shout, say it loud, say it loud:

the mafia brings tears and death.

Chorus


III

How much has this rotten land seen!

How many muzzles and bits it has had.

How many people killed over silly things.

Bitter Sicily, innocent Sicily.


Now I want to sing at the Piano (of Magione)

and let the world know

the whole life of Paolo and Giovanni

that History has made great, great.



DOS ÁNGELES

I
Dos ángeles están en el cielo sin culpa,
la culpa es tuya, es mía, de todos,
es de quien en silencio se la pasa de largo,
si tapamos nuestros ojos con la paja.

Giovanni y Paolo, allá en la Magione,
eran alegres y tuvieron un sueño:
Palermo toda de rosas y flores,
devolverle a Sicilia su honor.

Estribillo:
Sangre roja, sangre derramada.
La mafia solo trae daño.
¿De dónde vino esto?
¿De dónde viniste, te digo, vete!

II
Los magistrados hicieron un pacto:
luchar contra los mafiosos.
Pero para la gente poderosa y odiosa
¡explosivos en sus manos como petardos!

Parece que el poder da importancia,
dinero y política llenan el vientre.
Grita, dilo fuerte, dilo fuerte:
la mafia trae lágrimas y muerte.
Estribillo

III
¡Cuántas cosas ha visto esta tierra puta!
Cuántas bozalas y cabestros ha tenido.
Cuántas personas asesinadas por tonterías.
Amarga Sicilia, Sicilia inocente.

Ahora en el Piano (de la Magione) quiero cantar
y hacer saber al mundo
toda la vida de Paolo y Giovanni
que la Historia los hizo grandes, grandes.

¿Hay algo más en lo que pueda ayudarte?


San Mattia ai Crociferi, Palermo, 30 settembre 2021. "Lu dialettu sona", spettacolo inserito nella Settimana delle Culture, presentato alla due giorni di conferenze e interventi artistici "Stupor Mundi" organizzata dall'Associazione Castello e Parco di Maredolce, Presidente Domenico Ortolano, curata dalla pittrice Rosa Anna Argento e coordinata dalla giornalista Marianna La Barbera. Leit motiv della due giorni, i riferimenti a Federico II, a Dante per il settimo centenario della morte in rapporto alla lingua italiana e quindi alla Scuola Poetica Siciliana e al dialetto siciliano.


 

sabato 11 giugno 2016

NEL NOME DI RITA ATRIA A SCIACCA, DOMANI

ECUBA 
Su, misera, solleva la testa. Su la gola da terra: Troia ormai non c'è più. 
Più non c'è la sua regina. La sorte è mutata. Rassegnazione. Naviga ora il tuo mare. 
Euripide, Le Troiane, III Scena










VOCE ANONIMA
Ecuba, Ecuba, che dici? Che gridi? Dove va il suono delle tue parole?
IV Scena






CORO
 Per mare sarò trascinata via, lontano dalla mia terra?
ECUBA
Non so. Ma la immagino, la sento, la sciagura.
IV scena




Foto e immagini dai profili facebook:
Associazione antimafie "Rita Atria": presidio di Sciacca
Quello che che le donne (evento)
Liceo classico "Fazello" di Sciacca
Salvatore Terranova
Piera Lo Leggio




lunedì 6 giugno 2016

TREMENDA RESPONSABILITÀ. Asterischi di Smaragdos


Massimiliano Carollo, NUDA VERITAS- SCALDATI, 
85x200 cm. 2013, particolare


In certe parti si enfatizzano le gesta dei mafiosi e si ignorano 
o si bollano pacifiche gesta culturali (altrui). 

Tremenda responsabilità è quella dell'informazione!

Smaragdos, Lo scornabecco non è un animale. Parainedito


ph ©piero carbone (Palermo, giugno 2016)

giovedì 21 aprile 2016

A GROTTE SI PRESENTA UN LIBRO SU TOTÒ CUFFARO. ED È SUBITO POLEMICA. Ce ne ragguaglia Grotte.info




Mi pare lo sostenesse Brancati, in Sicilia, la cultura acquista connotazioni drammatiche.
Con meno approsimazione invece, intrisi di letteratura come siamo quasi come un fatto di natura (geografica), penso si possa parodiare  Brancati dicendo dei grottesi, dei vicini racalmutesi e dei siciliani ovvero della Sicilia tutta che altro non è se non la somma di tanti paesi, quel che l'autore del Don Giovanni in Sicilia disse degli inglesi:
"
"La Sicilia è un enorme palcoscenico sul quale, 
in costume siciliano, si rappresenta in sostanza la storia siciliana".
  Diario romano, ottobre 1949







INTORNO A UN LIBRO:
SEQUENZA IN CRESCENDO POLEMICO 

13 aprile  2016
Annuncio della presentazione su grotte.info
Annuncio della presentazione,  organizzata dall'Associazione teatrale "Nino Martoglio" presieduta da Aristotele Cuffaro, all'auditorium "San Nicola" di Grotte del libro "Totò Cuffaro - Tutta un'altra storia" del giornalista Simone Nastasi, incentrato sugli anni in carcere dell'ex presidente della Regione Siciliana  che ha finito di scontare una condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato a cosa nostra. 

14 aprile 2016 
Lettera del prof Alfonso Provvidenza
Con una lettera a grotte.info il prof. Alfonso Provvidenza ringrazia Aristotele Cuffaro per l'invito su facebook ma annuncia che non parteciperà alla presentazione del libro, disapprovando totalmente il "convivio dottrinale, che banchetto di cultura o di scienza certo non è, sulla verità del processo al presidente dei siciliani".


18 aprile 
Movimento politico "Cinque Stelle"
I rappresentati cittadini del Movimento Cinque Stelle condividono la lettera del prof. Alfonso Provvidenza, contestano le dichiarazioni di pubblica solidarietà a Salvatore Cuffaro dei consiglieri comunali Piero Castronovo e Totò Carlisi; inoltre, ritengono una incongruenza che a Grotte si presenti il libro su Cuffaro dopo la cittadinanza assegnata al procuratore Nino Di Matteo che si era occupato del processo all'ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro. Quasi un corto circuito, sostengono.

19 aprile
Gaspare Agnello
Il prof Gaspare Agnello, che un anno fa si era dissociato dalla scelta del Premio "Sciascia-Racalmare" , presieduto da Gaetano Savatteri (poi dimessosi), di assegnare il premio al libro Malerba di Giuseppe Grassonelli e Carmelo Sardo, declina l'invito di Aristotele Cuffaro e annuncia di non partecipare "per ragioni  di opportunità politica e giuridica". 


20 aprile
anch'io, per tante ragioni ho ritenuto opportuno fare alcune considerazioni in merito, in particolare perché ero intervenuto a suo tempo sulla vicenda del Premio Sciascia-Racalmare a cui faccio riferimento

E' stato meno inopportuno che a Grotte, col patrocinio del comune, sia stato assegnato addirittura un premio nel nome di Sciascia a un libro scritto, sulle proprie azioni non proprio edificanti, da un killer mafioso "stiddaro", ergastolano e non pentito, seppure coadiuvato da un giornalista? Questo si evince dal messaggio sciasciano? Riguardo alla polemica odierna, le stelle e i ragionamenti siano sempre coerenti e conseguenti. A prescindere. Altrimenti non si capisce se le stelle, la luna e il sole appartengono al giorno o alla notte. (A proposito di giorno e notte, coerenza, contraddizioni e nomi tirati in ballo: non fu inopportuno allora premiare nel nome di Sciascia? Tanti sciasciani tacquero. Neanche la Fondazione Sciascia quella volta fiatò.





giovedì 25 febbraio 2016

IL PROFESSORE MARINO "ESCE" DALL'ACCADEMIA E PASSEGGIA MEDITANDO CON TUTTI. Riflessioni (su un social network) su Sciascia, la mafia, l'antimafia...


I social network sono come una perenne prova d'orchestra nel mercato storico di Ballarò: ognuno abbannìa la sua merce mentre i valenti musicisti provano gli strumenti con squisiti frammenti musicali, il risultato che ne esce fuori è un bailamme  di suoni incredibili che nell'insieme risultano rumori, ma se uno tende l'orecchio e coglie echi di opere predilette si concentra su quelli, riesce ad astrarsi dal variopinto bailamme, risale con piacere e soddisfazione alle opere predilette,  opere serie, meditate, alcune veri e propri capolavori. 
Questa immagine è il mio commento  a certe presenze sui social network, in particolare al pensiero del professore Giuseppe Carlo Marino  oltreché alludere al motivo per cui l'ho voluto estrapolare da facebook e farne un apposito post per meditarci su e non smarrirlo in mezzo ad altri suoni rumori immagini compleanni annunci saluti autocelebrazioni buongiorno buonasera ricette ricettine emoticon smac puck ciak...
In particolare, riporto la riflessione postata ieri su facebook, su Sciascia, la mafia e l'antimafia poiché ne condivido le conclusioni di oggi e le riserve di ieri. P. C.
AVEVA RAGIONE LEONARDO SCIASCIA? Girovagando in una grande libreria, noto dei titoli (alcuni recentissimi, altri meno) che mi lasciano inorridito perché provano che ormai è in formazione una genìa di improvvisati e supeflui "scrittori" dediti al tentativo di conquistarsi un po' di fama scrivendo di antimafia, così come i loro predecessori, perseguendo un analogo obiettivo, scrivevano di mafia. Il mio venerato amico Leonardo Sciascia denunziava, incautamente e con un eccesso di profezia, l'avvento dei "professionisti dell'antimafia" (che, però, avrebbe dovuto individuare tra gli scribacchini e non proprio tra i magistrati) ; oggi, se fosse ancora in vita, proverebbe disgusto per i nuovi opportunisti che tentano di conquistare credito e soldi denigrando l'antimafia.



Disegno di Gaetano Porcasi

sabato 26 luglio 2014

SEPOLTO VIVO. ANCHE DALL'INFORMAZIONE?



Copertina del libro di Mario Rino Biancheri,
Sepolto vivo: storia di una disumana ingiustizia

Non è il titolo di un film, anche se al femminile i film così titolati sono stati girati veramente. 

Si tratta di un caso terribilmente vero, non fisico per fortuna, per quanto apparentemente incredibile o fantasioso, ma di una fantasia contorta, cannibalesca, criminale. A farne le spese un giovane di San Cataldo, persona perbene. 

Me ne ha parlato per la prima volta Irene Milisenda, e mi ha colpito il caso di Mario Rino Biancheri che ha scritto anche un libro sulla sua disavventura, purtroppo non ancora del tutto superata.




Per l’emblematicità del caso credo valesse la pena rifletterci su per solidarizzare in qualche modo con la “vittima”, parlandone, scrivendone, magari presentando il libro a Racalmuto, come si augura Irene Milisenda, sperando che mai nessuno incappi in futuro in questi perversi meccanismi. 

Del resto, c’è tanta editoria (che conta e), tanto giornalismo (locale e nazionale), tanto cinema (che fa cassetta o che ci tenta), dedicati alla rappresentazione della delinquenza, mafiosa e paramafiosa, dalla parte dei mafiosi e di chi delinque, sarebbe una sorta di risarcimento occuparsi ogni tanto del fenomeno dalla parte delle vittime ché altrimenti, col silenzio, rischierebbero di essere sepolte vive, in pienezza di sensi: acuiti ed esasperati, una seconda volta. 

                                                                                                                  Piero Carbone


Scritta a cura del gruppo "Insieme per il bene comune" in occasione
della "Festa della Legalità" tenutasi il 19 e 20 luglio 2014 a Racalmuto


Un libro, un destino

di


Irene Milisenda

Nasce  a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, il 19 dicembre 1975, ha studiato legge e partecipato a numerosi corsi di formazione nel campo dell’informatica, del trattamento dei dati personali, sui bisogni finanziari aziendali, motivazionali e di gestione del personale.

Sin da giovanissimo ha iniziato l’attività imprenditoriale creando e gestendo due grosse attività commerciali nel campo della regalistica. Molto impegnato nel sociale, ha ricoperto numerose prestigiose cariche in importanti enti ed associazioni della provincia.

Esperto in accoglienza ed assistenza delle vittime del racket e dell’usura, dal 2002 al 2006 ha ricoperto la carica di Presidente dell’Associazione Antiracket ed Antiusura della Provincia di Caltanissetta, intraprendendo numerose iniziative tese a stimolare la collaborazione delle vittime con le Forze dell’Ordine, nonché decine di interventi di solidarietà nei loro confronti.

Aveva fatto un lavoro senza precedenti per stimolare le vittime di estorsione ed usura a denunciare e a liberarsi dalle vessazioni della mafia. Più di 70 persone, tra famiglie ed imprese, si rivolsero a lui per essere aiutate, cambiando in meglio le loro vite. Decine di persone hanno visto in quel giovane presidente “un angelo caduto dal cielo”, un aiuto mandato da Dio. Ma in quell’anno, un evento inatteso trasforma la vita di questo “angelo” in un inferno. 



Due sedicenti vittime dell’usura organizzano una truffa di diverse centinaia di migliaia di euro, sfruttando il nome del presidente Biancheri e della notorietà dell’associazione antiracket alla quale si erano rivolti. Costretto a dimettersi dalla carica, ne scoppia uno scandalo dal quale Mario Rino Biancheri è pienamente investito, tanto da essere persino sottoposto a 7 lunghi anni di processo. I due truffatori, una politica connivente con ideologie e metodi ed obbiettivi lontani dalla legalità e dalla giustizia, una serie di apparenti diaboliche coincidenze trasformano un servitore dello Stato in un uomo socialmente morto, creando attorno a lui “terra bruciata”. In questo libro la storia vera di ciò che è accaduto e i suoi retroscena; un uomo perbene sepolto vivo dalla menzogna e da una disumana ingiustizia.

Per saperne di più visualizzate il sito:
Questo è il video della presentazione del libro a San Cataldo gg.2marzo2014: https://www.youtube.com/watch?list=UUi5lgJeW_3ROt-GnooepP9Q&feature=player_embedded&v=K6c2GnJp3gY.

Sepolto Vivo book trailer:
A livello personale posso solo dire che Mario è una persona davvero in gamba, una persona che ha sofferto, che ha paura di soffrire nuovamente, ma c’e tana gente che crede in lui, che lo stima, perché ha un cuore cosi grande che non gli si può non volere bene. Spero vivamente di avere l’opportunità di far presentare il libro a Racalmuto, in modo tale da far conoscere questa terribile storia, storia che ci dovrebbe far pensare e riflettere bene sul concetto di MAFIA.


Immagini riprese dal profilo fb di Mario Rino Biancheri