Visualizzazione post con etichetta donazione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta donazione. Mostra tutti i post

venerdì 7 giugno 2019

QUESTO È UN OSPEDALE. A Venezia valorizzano le donazioni, nel tempo


Che inaspettata coincidenza, 
somiglianze e dissomiglianze a parte, 
con ciò che sto scrivendo

Venezia, 3 giugno 2019, davanti all'Ospedale SS. Giovanni e Paolo
.
.



Lapidi in marmo alle pareti dedicate ai donatori

Altre lapidi in marmo alle pareti dedicate ai donatori
.


Farmacia annessa





.




lunedì 25 giugno 2018

PIPPO BONANNO E ALTRI DIECI ARTISTI A GIBELLINA. Opere donate al Museo delle Trame Mediterranee

Pubblico con piacere il Comunicato Stampa fattomi pervenire da Giusto Bonanno, figlio del maestro Pippo: in occasione della mostra  di suo padre a Racalmuto, nel 1989, ho avuto il piacere e l'onore di curare la mostra e il catalogo. 

Pippo Bonanno davanti alla casa della nonna materna a Racalmuto

COMUNICATO STAMPA

Martedì 26 giugno 2018 alla Fondazione Orestiadi, ore 18.00
Presentazione donazioni al Museo delle Trame Mediterranee

In ricordo di Ludovico Corrao

Opere di

Pippo Bonanno, 
Gai Candido, 
Roberta Civiletto, 
Ninni Donato, 
Stefano Esposito, 
Kazuyuki Kanda, 
Maria Lai, 
Paolo Madonia, 
Angela Pellicanò, 
Mustafa Sabbagh, 
Giuseppe Simonetti.
Ingresso libero


Le donazioni sottolineano il sodalizio che dalla sua nascita, gli artisti hanno intessuto con  la Fondazione Orestiadi e il Museo delle Trame Mediterranee, luogo fecondo di scambi, conoscenze e spazio di libertà e sperimentazione.

Alcune opere  sono testimonianza di importanti passaggi e collaborazioni  che gli artisti hanno avuto con il nostro museo, tra le quali,  
Mustafa Sabbaghche ha realizzato la sua opera http 502: bad gateway, 2017,  per la mostra “Pausa Sismica”  presentata a Palermo per ricordare il 50° del sisma che distrusse la valle del Belice. 

Il lavoro dell’artista palestinese  punta l’accento  sulle drammatiche traversate dei migranti. Le opere di Angela Pellicanò e Ninni Donatoci pervengono a conclusione della mostra “Oltre Il Ponte”, importante ricognizione sull’arte  contemporanea calabra curata da Fabio De Chirico, 
mentre il papier mâchédi Roberta Civilettodocumenta la ricerca dell’artista nell’ambito dell’arte tessile e della sua partecipazione al progetto “Le sei Stagioni di Chandan” .

Le opere del maestro giapponese  Kazuyuki Kanda, frutto della sua presenza in Italia  e dei workshop proposti a Gibellina e Palermo all’interno del progetto BIAS, Biennale Internazionale d’Arte Sacra contemporanea, indagano le possibilità creative delle immagini realizzate  con la tecnica pin hole
mentre l’opera di Stefano Esposito, fotografo romano, documenta uno dei momenti più emozionanti della recente storia di Gibellina, Audioghost ‘68,  che celebra il completamento del Cretto di Burri.

La collezione della Fondazione si arricchisce inoltre di un opera del compianto  maestro Pippo Bonanno, donata al museo dai familiari,  protagonista dell’arte italiana degli anni ’60, e delle sperimentazioni dei siciliani, 
Paolo Madonia che indaga il rapporto tra materia e colore,  
Giuseppe Simonetti  che analizza il rapporto tra forma e spazio 
eGai Candido, artista  di riferimento per le giovani generazioni, che scompone e rompe  segni e forme per ricomporli in nuove partiture figurative che fanno riferimento a figurazioni arcaiche e tribali. 
Una importante testimonianza verso il nostro museo  ci arriva dalla Sardegna  con l’opera di Maria Lai, “In breve”, pagine xerografate cucite a libro con intervento di filo, donata dal Museo Diocesano di Ogliastra. Maria Lai, una delle artiste da noi più amate, entra a far parte del percorso museale, il tessile e la scrittura temi fondanti delle Trame Mediterranee trovano una splendida sintesi nella sua opera.




LE NUOVE ACQUISIZIONI

Pippo BONANNO
Folla borghese, 1968
Acrilico su tela 
Donazione Giusto Bonanno 

Pippo BONANNO(Palermo 1925-2017) 
Inizia a dedicarsi alla pittura da autodidatta negli anni ’50 esponendo a Palermo alla Galleria Flaccovio e nel 1960 a Milano. 
Ha sperimentato nella sua attività artistica una serie di innovative ricerche pittoriche, contribuendo anche col suo impegno civile e politico alla crescita culturale delle nuove generazioni. 
Ha collaborato con scritti critici e di attualità con diversi quotidiani e periodici come il Corriere Espressoe ilbecco giallooltre ad aver pubblicato diversi libri di narrativa. Nel 2005 viene realizzata all’Oratorio di Santa Cita a Palermo una antologica per i suoi cinquant’anni di attività. 
Sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private.

Gai CANDIDO(Palermo, 1949)
La porta dell’imperatore,2014

Diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo ha insegnato  discipline pittoriche negli istituti d’arte e nei licei artistici. Nel tempo ha azzerato la cultura figurativa per proporre un mondo realizzato con materiali più disparati assemblati tra loro come feticci, totem arcaici, sciamani, evidenti richiami intrinseci ai manufatti della cultura africana, ma soprattutto di quelle espressioni figurative che tra Otto e Novecento hanno caratterizzato tanta arte figurativa e plastica delle avanguardie. I suoi lavori sono stati presentati in diverse mostre in Sicilia, Svizzera e Australia.


Roberta CIVILETTO
Sacra identità, 2009
Carta, resina sintetica, capelli e vernice
Donazione dell’artista

Roberta CIVILETTO (Bresso, 1968)
diplomata in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo si è poi specializzata in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo. Ha successivamente conseguito un Master biennale in Arti visive multimediali e maturato la sua ricerca verso il tessuto antico che l’ha condotta a divenire conservatrice e studiosa d’arte tessile. Parallelamente ha mantenuto vivo l’interesse nei confronti dell’arte visiva intraprendendo una ricerca estetica nel filone della “Fiber Art” partecipando a diverse mostre in Italia e all’estero. 


Ninni DONATO (Falcone, 1959). 
+ Trauerarbeit #6b (dittico) 
fotografia inglobata in resina

 Ninni DONATO 
ha partecipato sin dalla fine degli anni ’90 a diverse mostre, inclusa la prima edizione di   «Photo Roma» dove ha ottenuto il secondo premio. Tra le principali mostre personali: "Lo sguardo dell'altro", Festival di Fotografia Europea 2014, Reggio Emilia; "Trauerarbeit", Padiglione Bangladesh presso la 55° Biennale di Venezia.  Nel 2017 ottiene il primo premio per le installazioni urbane durante l’Apulia Land Art Festival  a Margherita di Savoia. In occasione di Manifesta12, è presente con l'installazione "Piano Nobile", opera site specific presso Palazzo Oneto di Sperlinga a Palermo, parte del progetto Survival Outfit a cura di Giuseppe Capparelli. Sono presenti sue opere nelle collezioni del Ministero degli Affari Esteri Italiano e del Museo di arte contemporanea di Cosenza.



Stefano ESPOSITO
AUDIOGHOST 68, 2015 
Donazione dell’artista

StefanoESPOSITO (Roma,1959)
fotografo, da otto anni gestisce la galleria Takeawaygallery di Roma. Da qualche anno la sua ricerca fotografica si sta focalizzando verso le foto di grandi installazioni ambientali da lui create e non: Illusione, nelle Cave Michelangelo di Carrara, Audioghost68di Giancarlo Neri al Cretto di Burri a Gibellina e Fata Morgana, Gressoney-La-Trinitè, Valle d’Aosta. Importante lavoro di denuncia è la serie fotografica iniziata nel 2007 dal titolo Articolo 11, dove Esposito focalizza la sua attenzione sui moderni aerei da guerra che solcano i cieli nel corso delle parate militari.



Kazuyuki KANDA
Il castello di Osaka e la porta Aoya
Fotografia stenopeica, alogenuro d’argento, 2018
Donazione dell’artista
KazuyukiKANDA (Hiroshima, 1949)
Definito il maestro della tecnica fotografica del “pinhole”(=buco di spillo), la stenoscopia è un procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura per la riproduzione di immagini. La fotocamera utilizza un piccolo foro capace di proiettare la luce, come un obiettivo, creando un'immagine. Kanda nel 2004 riesce per la prima volta  a fotografare un aeroplano in volo ribaltando l’idea di non poter fotografare con questa tecnica oggetti o persone in movimento. Dal 2006 sono state realizzate diverse sue mostre in Giappone e Cina e nel 2016 una personale alla Galleria del Moro di Roma.

Maria LAI
In breve, 1979
Pagine xerografate cucite a libro con intervento di filo
Donazione Monsignor Antonello Mura – Museo Diocesano di Ogliastra
Maria LAI (Ulassai, 1919 – Cardedu, 2013)
è stata una delle voci più singolari dell’arte italiana dal secondo dopoguerra in poi.  Nel  1939 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia, unica donna in quegli anni a studiare scultura con Arturo Martini. Durante gli anni ‘70 l’artista realizza i cosiddettiTelai, opere in cui pittura e scultura si incontrano e nelle quali la tradizione millenaria della tessitura si apre a nuove potenzialità compositive. Le Geografiei Libri  rappresentano uno degli aspetti più noti della produzione dell’artista che, nel 1978, presenta il Libro Scalpoalla Biennale di Venezia. L’istanza comunitaria, relazionale e memoriale trova una summa negli interventi ambientali dell’artista, come in occasione di Legarsi alla montagna(Ulassai, 1981), opera-azione che univa letteralmente un’intera comunità attraverso esili fili colorati.
Paolo MADONIA
Luglio,1960
tecnica mista e combustione su tavola
Donazione dell’artista

Paolo MADONIA (S. Giuseppe Jato, 1953)
Pittore autodidatta, per alcuni anni segue i corsi di incisione e nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Cifra stilistica della sua arte è l’uso di smalti e vernici che grazie al processo della combustione danno vita a una pittura corposa e dai colori accesi. Nel 2008 è protagonista della mostra itinerante Per aspera ad astraa Barcellona, Lisbona e Madrid.  Ha esposto in numerose personali, tra le quali presso la galleria Soleil Forest Hilldi New York e a  Palermo presso la Sala Duca di Montalto di Palazzo dei Normanni, Palazzo Comitini e Palazzo Sant’Elia nel 2017. Le opere di Madonia si trovano in diverse collezioni private e pubbliche, tra cui la Würthin Germania, Palazzo Comitini e Palazzo Vidoni a Roma.


Angela Pellicanò
the hole, 2013 
originale d’epoca inglobato ø cm 20 x cm 8
the family, 2013
originale d’epoca inglobato ø cm 15 x cm 6

Angela Pellicanò (Reggio Calabria 1963)
diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Sue opere sono state presentate in Italia e all’estero, alla Biennale di Venezia, a Miami e New York. Per  Manifesta12 a Palermo, è ospite nel Palazzo Oneto di Sperlinga col progetto Survival Outfit, a cura di Giuseppe Capparelli. 
Sue opere sono presenti nelle collezioni del Palazzo della Farnesina presso il Ministero degli Affari Esteri, alla Fondazione Roma, a Palazzo Sciarra in Roma, nel Museo di Arte Contemporanea di Cosenza.

Mustafa SABBAGH
http 502: bad gateway, 2017
installazione audio/video: 2 video HD su monitor lcd, color, loop
Donazione dell’artista

MustafaSABBAGH (Amman, 1961)
artista, fotografo italo-palestinese cresciuto tra l’Europa e il Medio Oriente, assistente di Richard Avedon e docente al Central Saint Martins College of Art and Designdi Londra. Le sue opere sono presenti in diverse pubblicazioni e in molteplici collezioni permanenti in Italia e all’estero inclusa la Collezione d’Arte alla Farnesina e l’acquisizione di un suo intero progetto nella collezione permanente di arte contemporanea del MAXXI - Museo nazionale delle Arti del XXI secolo (Roma). Nel 2016, in seguito alla sua prima mostra antologica “XI Comandamento: Non dimenticare” presentata a ZAC – Zisa Arti Contemporanee Palermo, ha ricevuto la cittadinanza onoraria dall’amministrazione comunale della città. 

Giuseppe SIMONETTI
Distacco, 1968
Acrilico e pastello su tela 
Giuseppe SIMONETTI (Palermo, 1953) 
E’ impegnato nella ricerca artistica fin dagli anni Settanta, periodo ricco di fermenti culturali e di rinnovamenti del linguaggio espressivo delle Arti Visive, durante il quale si è formato. Docente di Discipline Grafiche e Pittoriche presso il Liceo Artistico Statale Ragusa Kiyohara di Palermo, nel 2004 ha progettato in collaborazione col Maestro giapponese Nabuhiko Yoshizumi due grandi aquiloni per la Collezione Internazionale Art Kite Museumdi Osaka, curata da Paul Eubel. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private e in alcuni musei in Italia e all’estero tra cui la collezione del Museum Würthdi Künzelsau. Vive e lavora a Palermo.  
Donazione dell’artista


 Post correlati:
*
*
*






.
..

giovedì 14 giugno 2018

MUSICA E PITTURA TRA SALE E ZOLFO. Il quadro donato da Mariella Ramondo

ph ©archivioepensamenti

Quando Mariella Ramondo ha ascoltato Deci, cientu citaleni, un accorato canto ispirato al duro e rischioso lavoro nelle nostrane miniere di sale e zolfo,  ha subito pensato al suo quadro e maturato il proposito che non poteva trattenerlo ancora e solo per sé ma avrebbe voluto condividere la sua  rievocazione pittorica con altri.

In realtà, il quadro, dedicato anch'esso ai lavoratori delle miniere di una volta,  era stato esposto in diverse mostre, ma nel donarmelo ha voluto congiungere quasi fisicamente il quadro al canto per rafforzare, con diverso linguaggio,  le stesse emozioni, lo stesso messaggio. Destinatario ideale pertanto è anche il coautore per la parte musicale di Deci, cientu citaleni ovvero il maestro Domenico Mannella.

Ma questo dono ambisce ad una ulteriore meta dal momento che gli autori provengono da una realtà mineraria che dovrebbe coltivare ancora di più, e istituzionalmente, la memoria dei nostri padri che nel passato hanno lavorato nelle gallerie e nei cunicoli delle nostre miniere purgando sostentamento per sé, ricchezze per gli altri, a costo di sofferenze, malattie e morte.

Alcuni paesi (il mio, purtroppo,  manca in questo elenco virtuoso) hanno musei  e percorsi tematici, altri potrebbero apprestarsi a realizzarli ).

Magari in uno di questi il quadro di Mariella Ramondo potrebbe trovarvi collocazione ideale.


E intanto, grazie.



.

 





In occasione di "Panormus - La scuola adotta la città", sabato 19 maggio 2018.
L'ex mulino del sale San Filippo,  dove ho ricevuto per felice casualità il quadro, si trova all'angolo tra  via San Ciro e via Re Federico a Palermo ed è stato da poco restaurato mantenendo l'identità di museo di se stesso, ha anche la valenza di contenitore culturale di cui usufruisce il quartiere Brancaccio. 



Il mulino del sale San Filippo prima del restauro
ph ©piero carbone

Il mulino del sale San Filippo prima del restauro, tra via San Ciro e via Re Federico;
davanti al mulino si trovano le statue dedicate a san Gaetano da Thiene e a Padre Pino Puglisi
ph ©piero carbone



.





Mariella Ramondo, Fatica - Storie e Preghiere, Settembre 2007, Palermo.
Olio su tela 77x86 cm.


ph ©p.c.
ph ©p.c.

ph ©p.c.

ph ©p.c.
.
ph ©p.c.

ph ©p.c.

ph ©p.c.
ph ©p.c.

ph ©p.c.

Il canto "Deci, cientu citaleni". 
Alcune interpretazioni
*
1
Coro Terzo Millennio
*
2
Piera Lo Leggio

*
3
Angelo Indaco










Foto di Mariella Ramondo e Domenico Ortolano, tranne quelle diversamente indicate.

sabato 25 febbraio 2017

UN DOPPIO APPELLO. Quello del MuDiPa (Museo Diocesano di Palermo) e il Nostro: ritornino i quadri al loro posto

Apprendo da facebook e ne faccio eco anche sul blog, raddoppiando, o triplicando...


schermata facebook
 https://www.facebook.com/profile.php?id=100011596489725


L'appello del Museo Diocesano di Palermo

"A proposito dell'oratorio della Madonna della Grazie alla Meschita di via Calderai, da poco tempo concesso alla comunità ebraica, ecco purtroppo una tela settecentesca trafugata nel 2008 e dedicata al Cuore Sacro della Vergine e la SS. Trinità, iconografia legata alla congregazione di Gesù e Maria che utilizzò quell'oratorio dal 1839. Condividiamola il più possibile, potremmo contribuire a farla ritrovare."



...e il Nostro

giacché ci siamo, facciamo ritornare a Racalmuto il quadro di Pippo Bonanno prestato (sic!) dall'amministrazione comunale  precedente il quinquennio 2007-2012, che non ne ha curato la restituzione, e mai più restituito;



...e il Nostro bis

e giacché ci siamo, si collochi nella nuova sede del Gabinetto del Sindaco anche il quadro donato nel 1990 dagli eredi di Renzo Collura appositamente per tale destinazione. 

domenica 28 ottobre 2012

E IL QUADRO DI BONANNO?

1.

Nel 1989 il pittore Pippo Bonanno esponeva a Racamluto, nei locali appositamente riattati dell’Auditoriun “Santa Chiara”. A quel tempo non si disponeva di altri spazi espositivi. Dal 27 maggio al 4 giugno i racalmutesi hanno potuto ammirare i quadri del pittore palermitano dalle lontane origini racalmutesi. 

L’amministrazione comunale, sindaco Luigi Castiglione (D.C.) e assessore alla Cultura Francesco Marchese (P.C.I.), ha aderito alla proposta della mostra finanziando un piccolo catalogo in bianco e nero. Nessun’altra spesa ha dovuto sostenere l’amministrazione in quanto il Pittore è stato  ospite di amici e dei lontani parenti ritrovati. Bonanno rimase incantato dalla fontana del Raffo nei pressi della quale pranzammo in un rustico casolare di famiglia. Fu entusiasta nel perlustrare il paese alla ricerca delle origini. Cercò di ascoltare molte persone, nella speranza di risentire i suoni dialettali dell'infanzia pronunciati dai nonni materni. Strinse istintiva amicizia con l'arciprete Alfonso Puma disquisendo di agnosticismo e di pittura citando Pascal.



2.

Per suggellare il doppio evento del ritorno e della mostra a Racalmuto,  in segno di gratitudine, il Bonanno ha donato al Comune un quadro molto suggestivo da destinare al Gabinetto del Sindaco, il quadro ritraeva i volti di un giudice , di Sciascia e di un alto prelato. La donazione valeva anche da auspicio per un’erigenda pinacoteca di là da venire, da intitolare molto opportunamente al celebre pittore racalmutese Pietro D’Asaro detto Monoculus Racalmutensis.



3.

Il vistoso quadro si è potuto ammirare  per una diecina d’anni nella sede “naturale” dove cioè era stato destinato, ma nel maggio del 2007, mettendo piede in Municipio come assessore alla Cultura, mi accorsi che quel quadro non c‘era più. Chiesi. Feci ricerche. Ebbi notizie soltanto orali. Niente v’era di scritto. Si fece qualche telefonata. Partirono delle lettere ufficiali di richiesta. Ma senza alcun esito.


4.


Non so quello che hanno fatto i miei successori. Vale la pena però che quel quadro ritornasse nel luogo dove era stato destinato: se non altro per rispettare la volontà di chi ha voluto compiere quel gesto, di chi a quel tempo l’ha caldeggiato e di chi l’ha ufficializzato. 

E rinnovare così, dopo tanti anni, apprezzamento e gratitudine.
Avverrebbe che il pittore Pippo Bonanno, fattosi nel frattempo universalmente apprezzare, rivivrebbe con rinnovato sentimento di appartenenza quanto vissuto allora, un nuovo “ritorno a Racalmuto”.


5.
6.


Links correlati:




Le foto
Foto 1.  "Pippo Bonanno, Unicuique suum, 1989 - cm. 100 x 80 - Comune di Racalmuto (Agrigento)".  Foto e didascalia riportate nel catalogo Pippo Bonanno. Cinquant'anni di pittura, Provincia Regionale di Palermo, 2006.

Foto 2. "Visita al Municipio. Da sinistra: sindaco Luigi Castiglione, Pippo Bonanno, vicesindaco dr. Salvatore Sardo, prof. Salvatore Restivo." Foto e didascalia riportate nel catalogo Pippo Bonanno. Ritorno a Racalmuto, Assessorato ai Beni Culturali - Associazione pro Loco, 1989. 

Foto 3.  Pippo Bonanno, Unicuique suum, 1989 - cm. 100 x 80. Riproduzione in b/n. nel caatlogo Pippo Bonanno. Ritorno a Racalmuto, Assessorato ai Beni Culturali - Associazione pro Loco, 1989. 

Foto 4. Da sinistra: Vincenzo Milioto consigliere comunale P.S.I., sac. Alfonso Puma arciprete di Racalmuto, Enzo Sardo consigliere comunale D.C.,  posano davanti al quadro di Pippo Bonanno.

Foto 5. L'editore Stanley Barkan, di New York, e il poeta italo-americano Nat Scammacca, da me invitati, in visita a Racalmuto il 28 gennaio 1990.
Foto 6. Ignazio Navarra (28 gennaio 1990)