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giovedì 13 dicembre 2018

RENZO COLLURA A RACALMUTO: ULTIMA ANTOLOGICA O PRIMA RETROSPETTIVA?

MEMORIE E FANTASMI
Racalmuto, Auditorium "Santa Chiara", 7 -22 Aprile 1990

Renzo Collura, Autoritratto


Ci avevamo lavorato durante  l'estate a organizzare la mostra, qualche volta andai a trovarlo a Palermo, a Grotte, una volta venne lui a Racalmuto, quando venne a misurare, contando i passi, la lunghezza  dell'Auditorium "Santa Chiara" dove collocare alle pareti i quadri, alcuni già fatti, altri reduci dell'ultima mostra a San Saverio di Palermo "Processione delle ombre", altri ancora ne dipinse  e ne stava dipingendo in previsione della mostra racalmutese, scrisse perfino un testo di testimonianza per il catalogo, ma non potè godere dell'avvenimento perché la morte lo colse inaspettatamente prima.  
Portai avanti ugualmente, e disinteressatamente, ma convinto, la progettata mostra, sostenuta dal comune di Racalmuto.

Per l'allestimento, essenziale è stata la collaborazione del figlio Athos, pittore anch'egli, venuto appositamente da Milano; durante tutto il periodo della mostra ( 7-22 aprile 1990) fu proiettata l'ultima intervista realizzata dall'amico pittore Alfredo Marsala Di Vita; stampata una cartella con le litografie di Racalmuto e Grotte; allestito il catalogo.
Intervennero le autorità, i sindaci delle due città, amici, colleghi ed estimatori del luogo, di Grotte, dei paesi vicini, di Palermo, di Messina e di tante altre località della Sicilia.

Il Coro polifonico di Racalmuto diretto dal maestro Domenico Mannella accolse il pubblico riversatosi nell'Auditorium dopo il taglio del nastro alla presenza del Vescovo e del Prefetto. Ricordo che uscendo dal municipio dove c'erano state le presentazioni di rito e dei critici Giovanni Bonanno, Cosimo Scordato, Massimo Ganci, fummo colti dal suono festoso delle campane della vicina Matrice, quasi a solennizzare l'evento. Si commossero la moglie di Renzo Collura e la figlia sopraggiunta da Mazara del Vallo. Athos purtroppo non potè essere presente.

Con la mostra di Racalmuto, che doveva essere l'ennesima antologica, si inaugurava invece il nuovo cammino dell'Artista, post mortem, risultando di fatto la prima retrospettiva.

Sono stato sollecitato a rievocare quella retrospettiva del 1990, anche fotograficamente, in prossimità dell'evento che si celebrerà a Grotte sabato 15 dicembre 2018, da intendere sicuramente come buon auspicio per altri eventi e iniziative da realizzarsi in occasione del trentennale della morte che ricorrerà l'anno prossimo.



Pagine del catalogo e documentazione fotografica privata dell'inaugurazione della mostra. 
Quella ufficiale, al momento irreperibile, è stata realizzata dal fotografo Alfonso Chiazzese.
Racalmuto 7 aprile 1990








Foto















Foto ©archivio piero carbone


Testimonianza di Renzo Collura  per la mostra di Racalmuto
inserita nel catalogo col titolo
"Il paese del cuore e della memoria"





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sabato 4 luglio 2015

METTI UNA MOSTRA A VILLA WHITAKER, ANZI DUE, E LE MOSTRE DIVENTANO TRE. Carla Horat e Gino Merlina lo sanno




Lo sapevano, Carla Horat e Gino Merlina, che, pur esponendo soltanto loro due, le mostre sarebbero state tre; la Horat per esperienza di tante mostre in tanti luoghi, Gino Merlina, lo sapeva ugualmente, anche se di mostre nella sua vita ne ha fatte meno delle dita di una mano, ma non poteva non saperlo visto che gli ambienti di Villa Whitaker, dove le mostre sono state allestite, ha contribuito lui stesso, con i suoi meticolosi e raffinati restauri di opere d'arte e suppellettili, a preservarli, nonostante l'usura del tempo e un incipiente incendio,  a conservarli belli e preziosi, e si direbbe sontuosi perché sontuosa è Villa Whitaker a Malfitano; giardini, edificio, arredi, suppellettili, prestigio e potenza degli Ingham-Whitaker, facevano di questa dimora una tappa "obbligata" di tante teste coronate e di tanti artisti che transitavano a Palermo al tempo della Belle Epoque. 


Ebbene, in questa sontuosa cornice hanno voluto esporre i loro quadri Gino Merlina e Carla Horat, non temendo che i visitatori venissero distratti da tante sirene e da tanti richiami curiosi, artistici, esotici, bensì consapevoli di aggiungere con i loro quadri bellezza a bellezza, sensibilità odierne a sensibilità antiche.


I minuziosi disegni a matita, a puntasecca, dei due artisti catturano del resto l'attenzione e fanno astrarre dalla opulenza e dallo sfavillio delle suppellettili whitakeriane, incastonate tra preziosi pavimenti in marmo, arazzi grandi quanto le pareti, tetti istoriatissimi, scenografiche scale arricchite di stucchi e ori, e trasportano in un altro mondo perché nel delimitato intrico di linee e di sfumature di quei disegni si scopre un mondo, un altro mondo, si colgono l'essenza di una natura che sembra altra, di un'umanità inesplorata più che insondabile.


Vi ritorno sempre con piacere a Villa Whitaker, non solo per gli incontri odierni, ma anche per i tanti ricordi ad essa legati. 


Per inquadrare meglio i due artisti e i loro lavori vengono riprodotti di seguito locandina e brochure di presentazione. (P. C.)









La Sicilia. Ediz. di Palermo, venerdì 3 luglio 2015






















Ph ©pierocarbone