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domenica 15 agosto 2021

BALLATA PER ROBERTO. Tu tuppía forti



Tuppìa forti
Ballata per Roberto

Testo di Piero Carbone

I
Li palori ìnchjinu lu munnu
e lu munnu li scarpisa comu pira.

Tu fusti studiusu di valuri.
La vita tu ci dasti a li palori.

Anniviscisti li palori muti
iddri s'arrigordanu di tia.

Amicu di cantanti e truvatura,
Suca stu prunu la sorti dissi a tia

II
Essiri. Unn’essiri. Duranu un mumentu.
Palori, cristiani: siemmu, vientu.

Nuddru ci cridi ancora e nun ci critti.
Lassasti la porta aperta e ti nni jisti.

Ti cercanu l'amici babbiannu.
Si tu li sienti pirchì nun ci arrispunni?

- Pirchì è chissu lu dubbiu di la morti.
Però, pi si e pi no, tu tuppìa forti.

Palermo, Ferragosto 2021

 



Foto scattate all'Orto Botanico di Palermo (Una marina di libri 2017)

e al Convengo Internazionale AIPI (Siena 2018).

Interventi di Roberto Sottile in due diversi contesti a lui consoni.













ph© piero carbone


 

 

domenica 5 luglio 2020

UNA DOMANDA "ILLOGICA" A ETTA SCOLLO CITANDO IL PITTORE CATANESE-PARIGINO JEAN CALOGERO. Intervista "polifonica" a cura di Dagmar Reichardt & Piero Carbone (AIPI, Siena 2018)

Videoclip realizzato da Fred Kuwornu (Polifonia musicale / Musical Polypho- ny, 2020,
https://www.youtube.com/watch?v=jFFNU1IrDio&feature=youtu.be


Etta Scollo, cantante affermatissima,  ha un'anima e residenza berlinesi. 
Jean Calogero, rinomato pittore,  aveva un'anima e residenza parigine.  
Sicilianissimi entrambi. 
Cittadini del mondo. 
Artisticamente universali, e liberi. 
Da qui il reciproco richiamo.

Siena, 2018


Da: POLIFONIA MUSICALE
Le tante vie delle melodie italiane in un mondo transculturale
Con un’intervista alla cantautrice Etta Scollo

A cura di
Dagmar Reichardt, Domenica Elisa Cicala, Donatella Brioschi, Mariella Martini-Merschmann
Franco Cesati Editore, Firenze 2020 
www.francocesatieditore.com – e-mail: info@francocesatieditore.com



 pag. 231-232
Domande di Piero Carbone:
Premetto che ritengo l’incontro con te un’occasione unica, un’opportunità straordinaria, un sogno realizzato grazie alla generosità e alla stima di Dagmar Reichardt. 
Approfittandone nel contesto di questa pubblicazione, se permetti, vorrei rivolgerti tre semplici domande: una ideologica, un’altra fonologica e una terza illogica.
...


3. Chiudo con la domanda illogica. Mi suggerisce questa domanda la vicenda di un pittore siciliano, di Catania, Jean Calogero (1922-2001), che da Parigi, dove nel secondo dopoguerra si era inserito splendidamente, è ritornato in Sicilia8

Tu, in un’intervista del 2009, dici:
 «Posso essere siciliana a Berlino molto più di come magari non lo sarei se stessi a Canicattini Bagni o a Pietraperzia. [...]. Mi sento proprio nel mio essere»9

So che ami la Sicilia almeno quanto e come Ibn Hamdis, da vicino e da lontano, desiderandola, evocandola e celebrandola, non ignorando le sue piaghe e le sofferenze di tanti siciliani di ieri e di oggi, ma se un giorno decidessi di trasferirti stabilmente nella Sicilia reale, pensi che si potenzierebbe la tua vena creativa o al contrario temi che questa troppa vicinanza possa interferire negativamente sull’ispirazione delle tue musiche e sul tuo modo di essere quello che oggi sei? 
Paradossalmente potrebbe compromettere quello che dici a Berlino: «Mi sento proprio nel mio essere»
È una domanda illogica, lo so, ma non tanto per uno che in Sicilia con amore e difficoltà ci vive. 
Non lo sarà certamente la risposta, quale che sia, perché ci rimanderà a una tua idea e al tuo sentimento della Sicilia. Implicitamente tramite le tue musiche li conosciamo già.


Jean Calogero infatti nacque a Catania nel 1922 e vi morì nel 2001. 
Si impegnò nei momenti più vivaci del dibattito artistico parigino degli anni 1950, trovando nella Francia una seconda patria riscontrando – come Etta Scollo – molto successo all’estero (ricevette in Francia nel 1957 la Grande Medaglia d’Argento e nel 1959 fu inserito nel catalogo d’arte internazionale «Benezit»). 
I suoi dipinti figurano in importanti collezioni pubbliche e private in tutto il mondo (specie a New York, Hollywood e nelle Americhe, ma anche in Giappone, Europa e in tutta Italia). 
Dagli inizi degli anni Settanta in poi, si ristabilisce in Italia pur mantenendo il suo studio parigino, sviluppan- do un’identità fra Parigi e la Sicilia, dividendosi tra questi due luoghi fisicamente e spiritualmente.

Questa citazione è presa da un’intervista che Etta Scollo ha rilasciato all’«Espresso Ma- gazin» (il video clip su YouTube riporta l’indicazione «magazine Berlinespresso») in oc- casione del suo concerto al Tipi di Berlino in data 15 aprile 2009; online: www.youtube.com/ watch?v=mSppx0Leeew&t=57s [10/11/2019].





pag. 227

pag 228







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Jean Calogero

foto da https://www.facebook.com/archiviojeancalogero/photos/rpp.302307347923/10156869792507924/?type=3&theater










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venerdì 19 giugno 2020

È USCITO IL VOLUME "POLIFONIA MUSICALE". L'atteso annuncio di Dagmar Reichardt


Grazie, Dagmar, 
per avermi coinvolto in questa polifonica esperienza
e in particolare nell'intervista a Etta Scollo



Dagmar Reichardt

Cari tutti,
sperando di trovarvi bene, come curatrici degli Atti dell'AIPI (Siena 2018)  abbiamo il piacere di comunicarvi che ieri è uscito il volume

Polifonia musicale. Le tante vie delle melodie italiane in un mondo transculturale
Firenze, Civiltà italiana, Franco Cesati, 2020.


Entro breve termine la casa editrice Cesati si rivolgerà a voi per chiedervi gli indirizzi dove volete che vi mandi la vostra copia d'autore.

Saprete sicuramente che durante la crisi del covid, molte imprese italiane hanno sofferto anche sul piano economico. 
Mentre molti purtroppo hanno dovuto sospendere tutti i lavori, la redazione di Cesati invece è rimasta attiva nell'home office ed è riuscita a stampare tutti i 13 volumi della collana dell'AIPI nel corso degli ultimi tre mesi, facendo un lavoro meraviglioso, efficace ed ammirevole.
In attesa che fra qualche settimana vi arrivi il volume, vi incoraggiamo vivamente a far circolare nei socials il video nel quale presentiamo il nostro lavoro di sezione e con il quale si annuncia, appunto, l'uscita del libro: 


Musical Polyphony


Ringraziandovi ancora di cuore per la vostra partecipazione alla sessione, il vostro impegno ed entusiasmo e, infine, del vostro prezioso contributo alla pubblicazione, vi auguriamo ogni bene e inviamo carissimi saluti!
A presto e buona visione
da Dagmar,
Domenica Elisa,
Mariella
e Donatella


Invio copie agli autori e distribuzione nelle librerie.


Speriamo di presentarlo anche a Palermo 



















lunedì 8 aprile 2019

IL SICILIANO GIUSEPPE BONAVIRI E IL PREMIO NOBEL. L'articolo di Luigi Saitta e il prossimo libro di Dagmar Reichardt

Lo scorso 21 marzo 2019 Dagmar Reichardt,  innamorata e promotrice della cultura siciliana nel mondo, ricordava sul suo blog che dieci anni prima era morto lo scrittore Giuseppe Bonaviri. Chi altri l'ha fatto in Italia e in Sicilia?
In chat privata apprendo del suo libro su Bonaviri che uscirà la prossima estate e mi viene segnalato un articolo di Luigi Saitta pubblicato sul sito succedeoggi. 

Precedentemente, Dagmar aveva coinvolto Luigi Saitta nel Convegno internazionale  A.I.P.I. di Budapest nel 2016 il cui contributo, "Il sincretismo nell'universo culturale di Giuseppe Bonaviri", è  stato inserito nel volume Italia transculturale, a cura di Dagmar Reichardt e Nora Moll, Franco Cesati Editore, Firenze 2018. P. C.


http://www.succedeoggi.it/2019/03/quel-nobel-mancato-per-un-solo-voto/



Giuseppe Bonaviri a dieci anni dalla morte

Quel Nobel mancato per un solo voto

di Giuseppe Saitta

Ricordo del medico scrittore siciliano apprezzato fin dal suo esordio da Vittorini.
Celebrato all’estero, tanto da sfiorare nel 2004 il prestigioso riconoscimento svedese, il suo grande patrimonio memoriale e letterario sarà ora destinato ai Beni Culturali

Non sono in molti a sapere che Giuseppe Bonaviri, il medico scrittore siciliano più volte entrato nella rosa dei candidati al Premio Nobel per la letteratura, nel 2004 soltanto per un voto aveva mancato il prestigioso riconoscimento.
Lo ha rivelato, qualche tempo fa, nel corso di un convegno dedicato a Bonaviri, la moglie Raffaella, affermando che il particolare le era stato segnalato con una lettera riservata da parte dell’Accademia svedese.
E ancora.
Nel corso dello stesso simposio Donato Tamblè, già Soprintendente archivistico per il Lazio e consigliere del Centro Studi Internazionale Giuseppe Bonaviri ha annunciato che tutte le opere pubblicate, gli scritti inediti, i manoscritti, le lettere, le carte private, gli appunti agli amici e ai familiari, insomma tutto quello che appartiene oggi, a dieci anni dalla scomparsa (avvenuta a Frosinone il 21 marzo del 2009), al grande patrimonio memoriale e letterario dello scrittore, costituiranno un grande archivio presso i Beni Culturali.

Ma chi è stato Bonaviri, quale la sua importanza, la sua incidenza nel panorama letterario italiano?
Nato a Mineo, in provincia di Catania, Bonaviri, prima di essere scrittore, era medico, medico cardiologo. Aveva svolto il servizio militare in Piemonte, a Casalmonferrato, con il grado di ufficiale medico, e lì aveva terminato la stesura del suo primo libro, Il sarto della strada lunga (nel 1954), che aveva ottenuto grande considerazione e approvazione da parte di Elio Vittorini, e per questo pubblicato da Einaudi.

Fu l’inizio di una vastissima produzione letteraria.
Davvero impressionante la mole delle sue opere, dai romanzi alle poesie, alla saggistica, alla produzione teatrale.
Opere tradotte in tutto il mondo e che gli valsero l’attenzione dell’Accademia di Stoccolma.
Quasi impossibile menzionarle tutte.
Da La divina foresta a Notti sull’altura, a Silvinia, a L’infinito lunare a Il vicolo blu a L’incredibile storia di un cranio. Opere con in primo piano, quasi sempre, la Sicilia.

La Sicilia di Bonaviri come infanzia, come natura, come luogo delle rimembranze, come approdo finale dell’anima.


Uno scrittore cosmico nel senso vero della parola, con conoscenze, saperi, intuizioni che vanno dalla letteratura all’astronomia, dalla medicina (e questo è ovvio dato che era medico) alla fisica, alla biologia, dalla linguistica alla storia delle religioni, alla mitologia classica, in un sorprendente caleidoscopio di scienza tuttologica.

Ma un autore, Bonaviri, che sfugge a ogni catalogazione, che è sempre stato oltre i canoni e le mode, mai conformista o legato a schemi precostituiti, costantemente fuori dal coro.

E forse, proprio per questo, non completamente conosciuto (e apprezzato) in Italia per il valore che invece meritava, e che merita, ovviamente.

E se la critica italiana appare alquanto silente nei confronti di questo grande letterato, non così si può dire per quella internazionale.

Nel 2015 Dagmar Reichardt, allora docente all’università olandese di Groningen e traduttrice in tedesco di molti libri dello scrittore, ha organizzato a Ginevra, in collaborazione con l’università svizzera e con la Fondazione Erica Sauter, un grande simposio cui hanno partecipato studiosi americani, spagnoli, tunisini e romeni.

Nel 2016 la stessa Reichardt, attualmente docente all’Accademia di Cultura di Riga, in Lettonia, si è fatta promotrice di altri due convegni, sempre dedicati a Bonaviri, a Vienna e a Budapest.

Oggi si va verso una letteratura documentaristica, giornalistica, agganciata alla realtà quotidiana.
Tutto il contrario degli scritti di Bonaviri, del secondo Bonaviri.

C’è da fare, infatti, una precisazione, in quanto si può dire che l’opera dello scrittore siciliano viva due fasi diverse (ma non necessariamente contrapposte).

Nella prima abbiamo uno scrittore nostalgico, ostaggio consapevole degli insopprimibili ricordi della sua infanzia, delle memorie di Mineo, dei rimpianti di un mondo antico che non c’è più nella realtà ma che vive, incancellabile, nella sua mente. Questa è la prima fase della sua vita letteraria. Un autore che fa del realismo, del verismo alla Verga, alla Capuana, l’asse portante della sua scrittura.

Ma c’è una seconda fase, forse la più importante, o, in ogni caso, la più moderna, che abbandona, o meglio, pone in secondo piano le memorie isolane per creare universi fantastici, avventure straordinarie, visioni e miraggi di mondi lontani, inafferrabili, irraggiungibili.

Dal sito:
http://www.succedeoggi.it/2019/03/quel-nobel-mancato-per-un-solo-voto/ (pagina consultata il 7 aprile 2019)


https://www.dagmar-reichardt.net/publications




Link correlati:
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Notizie beo-bibliografiche su Dagmar Reichardt

https://www.dagmar-reichardt.net/vita

AIPI


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sabato 22 dicembre 2018

ETTA SCOLLO A PALERMO. Ai Cantieri Culturali della Zisa il 21 e 22 dicembre


Ieri sera (e oggi) Etta Scollo ai Cantieri Culturali della Zisa. La sua voce è una tavolozza con tutti colori: in ogni "quadro" o "quadretto", incredibili e infinite sfumature. Momenti di vero spettacolo, tra le canzoni di Rosa Balistreri rivisitate e i testi originalissimi nella "lingua" di Franco Scaldati interpretati da Melino Imparato. Regia di Matteo Bavera












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Locandina

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  • 21-22.12.2018 Palermo, Cantieri Culturali alla Zisa, Spazio tre navate, In forma di Rosa” Omaggio a Rosa Balistreri e Franco Scaldati con Etta Scollo e Melino Imparato
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  • 05.09.2018 ore 10.30 Siena, Università per Stranieri di Siena, Piazzale C. Rosselli 27 – Aula 8 Sessione Polifonia musicale – Le vie delle melodie italiane in un mondo transculturale, XXIII Convegno dell’AIPI
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Ho il piacere di anticipare che presso l'editore Cesati 
verrà pubblicato il libro con i lavori sulla Polifonia musicale a cura di Dagmar Reichardt.
Il libro conterrà una sezione dedicata a Etta Scollo per una intervista a più voci.
Ringrazio Dagmar per avermi coinvolto in questa avventura.


ph ©piero carbone

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a Siena (4 settembre 2018)
...con Dagmar Reichardt ed Etta Scollo



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