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venerdì 4 luglio 2025

 Domani a VANEDDRA IN FESTA, mia testimonianza poetica sul tema del lavoro in miniera.

Siamo impastati di ricordi che sanno di sale e di zolfo.

Non possiamo non ricordare i minatori e i carusi a cui idealmente diamo voce:
Surfaru surfaru, lacrimi di sali Agghiorna, scura, sempri a travagliari.
Surfaru, surfaru, sangu di cristiani, cuniglia ncunigliati nni li tani.
Piersi nni li vudeddra di la terra Assaccavamu làstimi e lamenti.
Cantavamu a cuorpi di picuna, Na vota, ora nuddru cchiù nni senti.



giovedì 19 maggio 2016

È MORTO MARCO PANNELLA. Un ricordo racalmutese dei tempi della Pro Loco


La Pro Loco lo volle a Racalmuto per il convegno su "I problemi della giustizia oggi" tenutosi nella palestra della scuola elementare "Generale Macaluso" il 26 aprile 1986, la stessa scuola dove aveva insegnato Sciascia.

Ricordo ancora la telefonata di invito del Presidente, l'emozione, e la soddisfazione di Baldanza nell'apprendere la sua disponibilità e nel comunicarlo. Come poteva, Pannella, non accettare l'invito visto che per Sciascia stravedeva!

Il convegno comunque fu un successo.




Nella foto, Giovanni Salvo seduto con Pannella a Roma: circa un anno fa ha raccolto confidenzialmente altre opinioni pannelliane.

Qualcuno in illo tempore ne ipotizzò la candidatura a sindaco di Racalmuto, ma fu solo flatus vocis, la proposta decadde.

















La foto è stata pubblicata da Giovanni Salvo sul suo profilo fb e precedentemente sul blog regalpetralibera

sabato 14 maggio 2016

LA NASCITA DELLA PRO LOCO STA ALL'ORIGINE DI TANTE COSE. Documenti

E se mio padre non piantava ulivi, io li trovavo?

Danilo Dolci




La nascita della Pro Loco nel 1978 ha caratterizzato una stagione culturale di Racalmuto, credo in senso positivo, se si guarda alla messe di iniziative promosse e allo spirito che originariamente l'ha animata. 

Uno sguardo retrospettivo potrebbe aiutare a capire quello che è avvenuto o non è avvenuto dopo, e non solo sul piano squisitamente culturale poiché in una comunità, piuttosto piccola, tutto ciò che avviene in un ambito ha una immediata ricaduta generale che travalica l'ambito originario in cui è maturata e va a influenzare altri aspetti pubblici come la politica, l'economia, le tradizioni religiose e laiche, le stesse relazioni sociali. Senza la Pro Loco tante cose non ci sarebbero state dopo.

Ricordi e frammenti di quella stagione potrebbero tornare utili a ricostruire un capitolo della storia di Racalmuto da porre dialetticamente in relazione con altri capitoli della stessa storia, passata e futura.

Non nostalgia o celebrazione  di chicchessia, ma una dialessi che dovrebbe portare a non ignorare il passato da parte di chi, successivamente, vuole vivere consapevolmente il proprio tempo. 







ph ©piero carbone (Raffo, maggio 2016)

mercoledì 20 marzo 2013

DAL TEATRO ALLA FONDAZIONE


AVVISO IMPORTANTE: La manifestazione "Tinebra ritorna al Teatro di Racalmuto" che si doveva tenere al Teatro Regina Margherita si celebrerà presso la Fondazione Sciascia. 

1.



NIENTE SI IMPROVVISA, TUTTO SI PROGRAMMA

I grandi come i piccoli eventi sono sempre il frutto di tanti contributi. 
Per la pubblicazione, nel 1982, del libro di Nicolò Tinebra Martorana, Racalmuto. Memorie e tradizioni con Prefazione di Leonardo Sciascia, è stato determinante quello di Carmelò Mulè, allora assessore ai Beni Culturali del comune di Racalmuto. 
Un assessorato fin'allora poco ambito, il suo, e poco cercato dai politici, quasi inventato ai tempi del predecessore Matteo Pitrozzella con cui si iniziò a mettere su la sguarnitissima, anzi, l'inesistente biblioteca. 

Dopo la gestione Mulè, l'Assessorato alla Cultura è diventato il più ambito e prestigioso, perché si incominciò a percepire che "dava immagine". Ma questo scaturiva principalmente dal concorrere di tre forze: la convinzione dell'Assessore alla Cultura (sostenuto dall'Amministrazione), l'attivismo della Pro Loco, il sostegno di Sciascia. 



2.

La pubblicazione del libro del "giovane" Tinebra, nonostante i limiti, al dire di Sciascia, voleva essere l'inizio di un percorso, di un cammino che doveva portare alla valorizzazione della cultura e delle energie locali. 
I frutti di quella breve, felice e quasi concitata stagione saranno la riapertura del Teatro e l'inizio del progetto di restauro, la  mostra dei ritratti ad olio di personaggi racalmutesi dell'Ottocento, la mostra di fotografie su Racalmuto di fotografi affermati, i libri di Padre Morreale sulla Madonna del Monte e Padre Elia Lauricella, la grande mostra di Pietro D'Asaro, il ripristino delle novene di Natale e della Recita per la Festa del Monte, i prodromi della Fondazione Sciascia...

Si sarebbe potuto e  dovuto continuare nel segno di quel fortunato input ma l'ingranaggio chissà perché s'è guastato, fino a rompersi con il dissolvimento della Pro Loco, la morte di Sciascia, la mondanizzazione, diciamo così, della politica. 
Quello che doveva costituire "sistema", organico progetto proiettato nel tempo, incominciò a parcellizzarsi, insomma, traballò il continuum

Ci sono state tante stelle che non si sono costituite in firmamento.

Un segno premonitore se ne ebbe proprio in occasione della presentazione del libro del Tinebra Martorana quando il Mulè, per i giochi e i rapporti di forza della politica militante,  venne rimpiazzato da un altro assessore, il giovane Rosario Alaimo Di Loro, che ora, benché anche lui propugnatore di altre iniziative, riconosce,  con grande distacco, onestà intellettuale e generosità,  che  alla presentazione del libro del Tinebra Martorana nel 1982, sul palco del riaperto teatro, ci doveva stare il suo predecessore che quell'evento, foriero di altri eventi,  aveva voluto e sostenuto.

Tornando all'oggi, grazie alla grande sensibilità e disponibilità dei commissari, con la  manifestazione "Tinebra Martorana ritorna al Teatro di Racalmuto", sebbene con la mancanza fisica di Sciascia, si sarebbe chiuso il cerchio nello stesso punto e nello stesso luogo in cui si era iniziato circa trent'anni fa.

Per motivi tecnici però, così come ha spiegato il commissario Filippo Romano, l'evento è stato spostato in un luogo altrettanto prestigioso qual è la Fondazione Sciascia.

 Pertanto, ancora una volta, l'antico progetto, iniziato dal connubio Tinebra Martorana - Sciascia,  ritorna allo stesso punto di partenza ma collocato ad un livello più alto in un ascensionale movimento elicoidale: la Fondazione rappresenta infatti uno sviluppo qualitativo e cronologico di un  iniziale progetto culturale per Racalmuto, che affonda le radici nel teatro "Regina Margherita" ancora "chiuso" nel 1982. 

Aggiungi didascalia
3.


Anzi, simbolicamente, il "giovane" autore di Memorie e tradizioni, conscio della propria natura di poeta va a rendere omaggio a Sciascia, nella  "sua" casa, con il libretto in mano delle poesie giovanili, e grato sotto tanti aspetti per gli apprezzamenti mostrati al suo precedente libro sulla storia di Racalmuto. 


4.

E ci va non da solo ma in compagnia di tanti amici, estimatori, artisti, studiosi... con un manifesto srotolato: dinanzi al quale, sbirciandolo, il caro Nanà di sempre si sarebbe fatta una delle sue solite, "filosofiche" risatine.


5.




La "Presentazione" di Carmelò Mulè alla ristampa del  libro di Nicolò Tinebra Martorana nel 1982 
  
Per esaudire una richiesta, in questi ultimi anni moltiplicatasi, e specialmente da parte dei racalmutesi emigrati, I'Ammmistrazione Comunale di Racalmuto ha deciso di promuovere la ristampa della storia del paese scritta dal dottor Nicolò Tinebra Martorana e pubblicata, in tiratura limitata, nel 1897. 
Opera giovanile e, per certi aspetti, datata: ma sostanzialmente valida e scritta con passione. Ad integrarla, si è aggiunta la voce “Racalmuto” del Dizionario topografico della Sicilia di Vito Amico tradotto e aggiornato da Gioacchino Di Marzo (Palermo, 1859).



6.

Si è creduto opportuno unire una silloge fotografica: del paese com'era, del paese com'è, di opere di Pietro D'Asaro, di qualche racalmutese illustre. 
Molte, del paese oggi, sono dovute a fotografi ben noti: allo scultore Mario Pecoraino, autore del bellissimo libro sugli Scultori del Cassaro, e a Ferdinando Scianna, autore di quel libro, che è ormai un classico nel genere, sulle Feste religiose in Sicilia (e gli si debbono quelle sulla festa del Monte in particolare). 
Ad entrambi va il nostro ringraziamento; e a Mario Pecoraino anche per la cura grafica di questo libro.

Ringraziamo anche la « Pro Loco » di Racalmuto per il reperimento di immagini del paese com'era; e Leonardo Sciascia per lo scritto introduttivo e per I'attenzione con cui ci ha seguito nella preparazione di questo libro.
                                              Carmelo Mulè
                                              Assessore ai Beni Culturali






7.




Post scriptum: 
Da Lampedusa giungerà una delegazione di speciali lettrici delle poesie di Nicolò Tinebra Martorana, costituita dalle studentesse del locale Liceo scientifico: Melissa Incorvaia 
Camilla Galazzo 
Rosalinda Brischetto 
Giorgia Russo 
Rossella Scozzari
Lucrezia Palmisano 
Elisa Tuccio 
Giovanna D'Ippolito 
Samantha Solina.  
Sono le allieve di Angelo Campanella che ha curato la pubblicazione delle poesie recentemente ritrovate.  Leggeranno la poesia "Dopo un amplesso". La precedente "lettura critica" è stata pubblicata nel seguente post: http://archivioepensamenti.blogspot.it/2013/03/nicolo-tinebra-martorana-lampedusa.html

8.


Foto 4, 6 e 8: Nicolò D'Alessandro, Processione a Palermo, china su cartoncino, 70 x 50 cm. 1985