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domenica 25 agosto 2019

LIBRO CON DEDICA. Il poeta notaio Giuseppe Di Rosa alla intellettuale Elettra Messana

Libro con dedica.

Giuseppe Di Rosa 
Il Poeta dellUman Genio.
Celebrazione del pensiero di Mario Rapisardi.


Alla intellettuale Sig.na Prof.ssa Elettra Messana, con animo fraterno offre in omaggio l'autore. 

 




Ringrazio Giuseppe Bellavia Messana per la condivisione virtuale del suo prezioso fondo librario

martedì 7 maggio 2019

CHI HA DEFRAUDATO PIETRO MANTIA? È SEMPRE LA SOLITA STORIA. Le responsabilità degli intellettuali e dei conterranei.

Si adunino le sue opere.
Si salvi e valorizzi la sua casa finché ancora in tempo.
Una tesi di laurea.
Un convegno.
Lo si tiri fuori dall'oblio.











 Link correlato:

Cilea: E' la solita storia del pastore (Il lamento di Federico) dall'Arlesiana.
Tenore: Luigi Infantino





sabato 16 maggio 2015

LE SPIGHE E LA GROTTA DI FRA DIEGO. Prima o poi gli archeologi verranno?



AUSPICI ARCHEOLOGICI E ARCHEOFILIA

Della Grotta detta di Fra Diego, menzionata dalla tradizione popolare, situata lungo l'asse stradale che collega Racalmuto a Montedoro,  se ne sono occupati finora scrittori e poeti (in ordine cronologico: Luigi Natoli, Giuseppe Pedalino Di Rosa, Leonardo Sciascia). Luigi Natoli la visitò negli Anni Trenta del secolo scorso guidato da Giueseppe Pedalino Di Rosa. Ma non seguì alcuna campagna di scavi con annessi e connessi.

Non sarebbe l'ora che sopraggiungessero gli archeologi?
 Come nella limitrofa Milena, la Milocca di una volta, secondo il mirabile esempio di Giuseppe Pasquale Palumbo.

Un auspicio sottoscritto sicuramente da CalogeroTaverna e Angelo Cutaia i quali, oltre la leggenda, oltre la letteratura, si battono da anni per retroiettare la memoria storica di queste e altre contrade fino alla preistoria, con lo scopo di inverare con cognizione di causa i fugaci accenni archeologici dell'ottocentesco Nicolò Tinebra Martorana soffermatosi all'aneddotica.
Per la sensibilità finora dimostrata credo si unirebbero all'auspicio "archeologico" Giovanni Salvo, Carmelo Mulè, Domenico Romano, Carmelo Falco, Fabio Pilato, Silvia La Rosa. E chissà quanti altri.
Intanto...



Mentre il sangue dei papaveri rimanda a incruenti oblii, le spighe di  anno in anno ricrescono e vigilano come sentinelle. Attendono. Ma fino a quando?
Non di sole spighe è generoso il sito.

Speriamo sia foriera di una nuova tendenza, la prossima visita del 30 maggio da parte degli appassionati di archeologia di Trapani e Salemi.  Potrebbero stimolarci a percorrere proficui percorsi.
Chissà: contrada Fra Diego come Mokarta e Monte Bonifato?

Nelle foto,  in avanscoperta il 2 maggio scorso con Angelo Cutaia, Antonella Altese e Leonardo Lombardo. Attendendo la "carovana".










Ph ©piero carbone


lunedì 20 ottobre 2014

L'ERESIA CHE NON TIRA... TURISTI


Quest'anno la "Via dei tesori", organizzata da alcuni anni dall'Università palermitana, prevede escursioni fuori porta, in alcuni comuni del palermitano, del trapanese, dell'agrigentino, uno di questi, legato al tema dell'eresia, è Racalmuto: l'escursione dovrebbe ricongiungere idealmente lo Steri di Palermo, dove è stato detenuto l'eretico racalmutese Fra Diego La Matina, immortalato nel racconto Morte dell'Inquisitore (1964) dal concittadino Sciascia, e Racalmuto, paese di origine sia di Fra Diego sia di Sciascia. 
Non è tirato in ballo, invece, come dovrebbe, un altro racalmutese, Giuseppe Pedalino di Rosa, che nel 1929 ha dedicato all'eretico Fra Diego un poemetto di un centinaio di ottave, anticipando talune intuizioni sciasciane.

Il percorso, almeno secondo l'iniziale andamento, meritava ben altra affluenza, meritava sicuramente "centinaia" di visitatori invece delle poche decine intervenute... 

Qualche giornale col lapsus calato in entusiastici resoconti ha espresso involontariamente lo stesso auspicio!

Eretici o non eretici, Dio sa quale manna sanno essere i turisti.




Sul carattere di Fra Diego:

...di libbra s'imbriacà stu bonu frati.
Lu libbru, caru amicu, è lu vilenu...

...di marmaru, inutili a piegari
tantu tinaci e forti di pinzeri.


Versi dedicati alla grotta dove si rifugio Fra Diego:

Asilu unni riposa ogni cuncettu
di la menti in affannu e tribulata...
Tu sì ricordu di lu pinzamentu
chi travagliava dda cuscenza viva.



Pizzo Di Blasco (Giuseppe Pedalino Di Rosa), Fra Decu
Cfr. Piero Carbone, Eretici a Regalpetra, Prefazione di Claude Ambroise, 1997.














Foto dello Steri di Palermo ©pierocarbone




Sotto: screen capture
dalla Guida pubblicata dall'Università di Palermo











mercoledì 30 luglio 2014

PEDALINO-BUTTITTA: SCHEGGE DI MEMORIA DECRIPTATA


Sembra un secolo. Avvenimenti anche recenti, che si prefiggono di recuperare la memoria di un passato ignorato o semplicemente dimenticato, vengono a loro volta inghiottiti dal mare della dimenticanza in un comune destino di naufragio e di oblio. Una sorta di maledizione che fa colare a picco ogni tentativo di memoria affiorante per lasciarla lutulenta e criptata.
Nella dimensione privata come in quella pubblica, ogni tanto, riaffiora un "archeologico" reperto. Inaspettatamente. Spontaneamente. O attratto da astrali richiami. 

Il manifesto




La locandina



L'articolo



Il pieghevole

Esterno

Interno



Echi





Foto









Foto: archiviopierocarbone