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sabato 17 agosto 2019

FOTOGRAFI DI TUTTA LA SICILIA, STA NASCENDO... Il Villino Favaloro di Palermo diventerà Museo. Enzo Sellerio lo desiderava

Il Villino Favaloro di Palermo diventerà MUSEO DELLA FOTOGRAFIA. 
Enzo Sellerio ne sarebbe stato contento, lo desiderava; 
una volta gliel'ho sentito ipotizzare.

Il Museo accoglierà, c'è da immaginarlo,  il patrimonio prezioso di tanti fotografi siciliani. 
Chissà se le fotografie dell'antesignana Louise Hamilton Caico
dopo essere state esposte alla Galleria Fotografica "Luigi Ghirri" di Caltagirone
potranno esporsi nel nuovo Museo della Fotografia di Palermo: 
sarebbe un ritorno nella città dove visse per qualche tempo 
oltre un secolo fa.


sabato 7 maggio 2016

IL FALCONCINI RITROVATO (E RIPUBBLICATO). Quelle telefonate di Enzo Sellerio



 

Ora Google ci ha abituati ad avere a disposizione, anche se in versione digitalizzata, libri antichi e libri rari, ma una volta non era così. Ogni singola copia aveva la sua storia e poteva animare un'epopea. Posso portare un esempio.


Enzo Sellerio, che frequentai con una certa familiarità negli Anni Novanta del secolo scorso, prima di ripubblicarla, diverse volte mi telefonò credendo di averla prestata a me, la copia del Falconcini: me ne fa ricordare ora involontariamente Calogero Taverna che, veramente, ne ha scritto tempo fa, ma soltanto ora faccio mente locale:
"domenica 13 gennaio 2013 
Il 1862 a Racalmuto secondo una nostra ricognizione di una diecina di anni fa * 
Una quindicina di anni fa andammo in cerca del libro del Falconcini; risultava irreperibile. La copia al senato, smarrita. Finalmente in una biblioteca specializzata di Roma quel libro lo trovammo; a mano ne trascrivemmo delle pagine. Credevamo di avere l'esclusiva: dopo a Racalmuto la introvabile copia venne fuori, pare per disponibilità del Sindaco Petrotto che pare l'abbia avuta dallo Sciascia. Ne fu fatta pubblicazione."

Non solo in generale ma c'era un motivo in particolare per cui il libro pubblicato dall'ex Prefetto Enrico Falconcini poteva interessare i racalmutesi: il capitolo sui "Vandalici fatti consumati a Racalmuto".
In effetti il libro verrà citato diverse volte da Sciascia. I fatti narrati offrono spunti.

Ricordo il compiacimento di Enzo nel mostrare a me e a Nicolò D'Alessandro, dispiegandola con delicatezza, la tavola con l'illustrazione delle gallerie scavate in carcere dai 127 detenuti evasi dalle "prigioni centrali di Girgenti" la notte tra il 24 e 25 dicembre del 1862.

Dispiegamenti di tavole illustrative e riferimenti racalmutesi a parte, ricordo che quando venne pubblicato, anzi ripubblicato, me ne rallegrai. Prima della pubblicazione infatti mi inquietò qualche richiesta telefonica.
Di quelle telefonate ho un ricordo vivo.

- Pronto. Chi è?
- Sono Enzo Sellerio. Sai, la copia del Falconcini che ti avevo prestato... volevo chiederti... 
- Ma non l'hai prestata a me. 
- Pensavo di avertela prestata, l'altro giorno, quando l'abbiamo guardata insieme...
- No, Enzo, l'avrai prestata a un altro, a me, no.
- Credevo di averla prestata a te.
- No, Enzo, assolutamente.

Queste le battute del dialogo telefonico: tra inquietudine e disagio ne ero ogni volta dispiaciuto anche perché dal tono della voce coglievo un pungente rammarico animato dal desiderio di riavere indietro quella copia per vari motivi. E lo capisco, Enzo era un bibliofilo; inoltre, da editore ricercato qual era poteva progettarne la riedizione, come in effetti da lì a qualche anno sarebbe avvenuto e del libro con prefazione del Camilleri e arricchito con parecchie foto, dove con piacere lessi del ringraziamento dei racalmutesi Giovanni Di Falco, Giuseppe Di Falco, Pietro Tulumello e Salvatore Restivo Pantalone, me ne fece anche dono. 
Questa, confesso, è l'unica copia che ho.
P. C.







sabato 9 marzo 2013

ATHOS AL CASTELLO DI PAVIA



ATHOS COLLURA CRASH! OGNI SOGNO INFRANTO
CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA

Inaugurazione + performance artistica Sabato 9 marzo ore 17.30

La mostra prosegue fino al 7 aprile 2013 da martedì a domenica dalle 10 alle 17.50
si ringrazia: sponsor tecnico: info: www.museicivici.pavia.it


LA MOSTRA


Nota ripresa dal sito:
http://www.museicivici.pavia.it/collura/

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L'ampia rassegna antologica raccoglie circa ottanta dipinti e alcune installazioni, realizzate nell’arco di cinquant’anni, che testimoniano il percorso creativo dell’artista tra pittura e scenografia.
La mostra pavese vede la ricostruzione, dopo oltre quarant’anni, della “Stanza dei pavoni”, una camera da sogno interamente dipinta nel periodo psichedelico. 

Si potrà inoltre scoprire l’ultima produzione di Collura dedicata al tema della mercificazione della bellezza e dell’arte, rappresentata dal codice a barre. 

Proprio in occasione dell'inaugurazione l'artista realizzerà una performance dissacratoria con cui metterà fine alla fortunata serie dei "Visual Codex", per aprirsi a nuove sperimentazioni.

Mostra a cura di: Susanna Zatti
Organizzazione: Musei Civici del Castello Visconteo
Catalogo disponibile presso il bookshop

*


In bocca al lupo, Athos!


per la mostra al Castello



per la mostra collaterale alla Libreria Cardano




ricordando un'altra mostra


e tuo padre, il pittore Renzo,




a Palermo





in qualificata 

1. Da sx: Rossana Bossaglia, Melo Minnella, Enzo Sellerio





e numerosa

2. Athos e il pubblico




compagnia 

3.

nel 1995






              

 
 


COMUNICATO STAMPA

Da sabato 9 marzo (inaugurazione alle ore 17.30) a domenica 7 aprile 2013 sarà allestita presso i Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia la mostra “Athos Collura. Crash! Ogni sogno infranto”.
Si tratta di un’ampia antologica che raccoglie circa ottanta dipinti e alcune installazioni realizzate nell’arco di cinquant’anni e che testimoniano il percorso creativo dell’artista tra pittura e scenografia.
Nato a Grotte (Agrigento) nel 1940, figlio d’arte, Collura, dopo gli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti e il Piccolo Teatro di Palermo, nel 1961 si trasferisce a Milano, dove entra in contatto con l’ambiente della nuova figurazione.
La mostra pavese vedrà la ricostruzione, dopo oltre quarant’anni, della “Stanza dei pavoni”, una camera da sogno interamente dipinta (soffitto e pavimento compresi) nel periodo psichedelico, una decorazione onirica di onde e motivi fitomorfi, nelle gamme cromatiche degli azzurri, dei viola e dei verdi realizzati con colori fluorescenti esaltati dalle luci delle lampade di Wood.
Sarà anche l’occasione per rivedere installazioni come "Le Vertigini del labirinto” (realizzato per la Piazzetta di Capri nel 1998), altro suggestivo luogo di spaesamento e di enigmatica realtà virtuale, la serie di dipinti dei cicli "Controliberty", "Interno/Esterno", “Desengaño”, “Confini” che testimoniano la sua disincantata ricerca di una imagerie suggestiva e sempre accattivante, ma anche espressiva di profonde riflessioni sull’uomo contemporaneo e sulle sue nevrosi e angosce esistenziali.
L’ultima produzione di Collura è principalmente dedicata al tema della mercificazione della bellezza e dell’arte: il codice a barre ha invaso qualunque oggetto, sottraendogli valore e dandogli un prezzo, ha deturpato la natura e il paesaggio mediterraneo e ha persino “annullato” l’autoritratto di profilo dell’artista, il quale preannuncia in occasione dell'inaugurazione di questa rassegna pavese - la prima realizzata in un ambito museale - una performance dissacratoria con cui metterà fine alla fortunata serie dei "Visual Codex".
La mostra, a cura di Susanna Zatti, sarà accompagnata da un catalogo con testi di Susanna Zatti, Philippe Daverio, Rolando Bellini, Sylvano Bussotti, Jacqueline Ceresoli, Erica Tamborini.

Per tutte le info: www.museicivici.pavia.it


BIOGRAFIA DELL'ARTISTA

Athos Collura nasce a Grotte (Agrigento) nel 1940.
Da sempre alterna la pittura alla scenografia, allestendo spettacoli in Italia e all’estero.
Compiuti gli studi artistici a Palermo, nel 1961 si trasferisce a Milano, dove vive e lavora.

Dopo alcuni anni dedicati ad una originale sperimentazione della tecnica del collage, finalizzata a dare corpo e voce a tematiche politiche e sociali (1963-68), diviene uno dei più autorevoli e audaci interpreti in Italia del movimento psichedelico, creando opere di grande suggestione, tra cui la "Stanza dei pavoni", realizzata nel 1971-72, completamente dipinta dal pavimento al soffitto.

In questi anni si accosta al gruppo di artisti che gravitano intorno alla Galleria “II Fante di Spade” (Ferroni, Guerreschi, Luporini e Vespignani), recuperando a partire dal 1974 lo studio della figurazione e della donna come icona di desideri proibiti in una nuova fase di ricerca che trova espressione nei cicli tematici denominati "Interni/Esterni".

Interrotto il sodalizio con tale gruppo di artisti, tra il 1978 e il 1979 Collura dà vita ad una rivisitazione critica del periodo Déco con l'originalissima serie di opere denominata “Controliberty”, caratterizzata dal rovesciamento e dallo sdoppiamento inatteso del senso estetico, attraverso un'acuta e ironica riformulazione del linguaggio artistico che guarda anche alla contaminazione con il teatro.

Dagli anni Ottanta in poi il suo lavoro è caratterizzato da una metafisica e un surrealismo innovativi, che vanno a definire una ricerca autonoma in linea con il clima postmoderno che si va affermando. Questo periodo, di cui è parte il ciclo “Confini” (1980/1998), è caratterizzato da composizioni strutturate per immagini, associate a rappresentazioni oniriche e simboliche tese ad espandere proprio i "confini" dell'immaginario.

Con la serie "Visual Codex", iniziata alla fine degli anni Novanta, l'artista approda al momento cruciale della sua riflessione sul linguaggio artistico e visuale, individuando provocatoriamente il codice a barre quale icona della deriva consumistica dell'arte: il lavoro è caratterizzato dall'annullamento dell'immagine pittorica e dal suo ribaltamento illusorio, alla continua ricerca di una esplorazione dei confini della rappresentazione e della scrittura pittorica.

Hanno scritto di lui: Renato Barilli, Zeno Birolli, Rossana Bossaglia, Flavio Caroli, Giorgio Cortenova, Raffaele De Grada, Silvia Evangelisti, Tommaso Paloscia, Pierre Restany, Giorgio Segato, Franco Solmi, Tommaso Trini.


PRINCIPALI MOSTRE E PARTECIPAZIONI




Premio San Fedele
Milano, Edizione 1967 - 1968 - 1969

Premio Salon de la Jeune Peinture
Parigi, 1968

Tecnicismo contro l’uomo
Palazzo Reale, Milano, 1972

Milano: cento artisti per la città
Museo della Permanente, Milano, 1995

Omaggio al Ghirlandaio
Museo Istituto degli Innocenti, Firenze, 1995

Premio Capri dell’Enigma
Piazzetta di Capri, installazioni 1996 - 2006

L’Isola dipinta
Palazzo del Vittoriano, Roma, 1998

Nicht mehr fur ohren
Documenta 11, Kassel, Germany, 2002

Espressamente Milano
Palazzo della Triennale, Milano, 2003

Padiglione Italia 13x17
Biennale d’Arte, Venezia, 2005

Rozzano: cittàmorfosi
Rozzano (MI), 2006

Shanghai Art Fair (Galleria Maison d’Art, Monte Carlo), Shangai, 2007

Palmbeach 3
West Palm Beach, Florida, 2008

Masters of Brera
Liu Haisu Art Museum, Shanghai 2008
Mostre personali:

Galleria 2000
Bologna, 1970

Galleria dei Lanzi – Fante di Spade
Milano, 1972

Galleria Eros
Milano, 1978

Galerie Schèmes
Parigi – Lille, 1989

Tempi e spazi dell’Incantamento
Rocca Medievale, Vignola (MO), 1990

Madison Fine Art Gallery

Aspen (Colorado), 1990 – New York, 1991


Al di là del confine: la Toscana e Piero della Francesca
Montevarchi (Arezzo), 1992 - 1993

Confini  
Palazzo delle Cento Finestre, Firenze, 1994

Antologica
Università Bocconi, Milano, 1998

L’annullo
Museo Fondazione Matalon, Milano, 2003

Visual Codex
Galerie Maison d’Art, Montecarlo, 2007

Percorsi
Società Umanitaria, Milano, 2012

Athos Collura. Crash! Ogni sogno infranto
Castello Visconteo, Pavia 2013






Foto a  1 e 2  di Mario Virga
Foto 3  di Melo Minnella