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domenica 27 dicembre 2020

ZOLFARA "CIMICIA": PROPRIETÀ E GABELLOTI. Giovanni Riso Barone di Colobria ed Eredi Mantia

 

Ricevuta relativa al periodo 1 gennaio - 31 gennaio (anno non indicato)


Casse estirpate: 

Riporto precedente / 577

In suddetta epoca / 260

Totale / 837



Firme:

Soprintendente - Carmelo Rosina

Firma del Gabelloto, o suo rappresentante - Salvatore Mantia 

Osservazioni:

Piconieri N. 50


Atto della Gabella stipulato il 30 aprile 1866

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domenica 21 luglio 2019

UN RICCO CONTRATTO NUZIALE DEL 1922: DON LUIGINO MESSANA SPOSA ROSALIA TULUMELLO. Tutto andrà a finire, indirettamente, in letteratura tra Le Parrocchie di Regalpetra e Il Gattopardo


Dall'archivio familiare di Giuseppe Bellavia Messana che anticipa virtualmente le carte destinate, nelle intenzioni, ad un archivio istituzionale. Un particolare ringraziamemnto all'amico Beppe per aver voluto condividere questo documento  nel trentennale della morte di Leonardo Sciascia. Nel Post è spiegato il  perché.
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Negli Anni Cinquanta del secolo scorso, all'ormai ultra settantenne don Luigino Messana, lo sposo del contratto nuziale datato 24 aprile 1922, si ispira Leonardo Sciascia per tratteggiare con simpatia il sapido personaggio don Ferdinando Trupia quale socio del Circolo della Concordia.
"Don Ferdinando è l'essenza stessa del circolo della concordia, spirito e memoria del circolo, statuto e prassi".

Il personaggio di riferimento, nella realtà, e non solo letterariamente, era un rappresentante della ricca e possidente borghesia racalmutese a cui, tutto sommato, il giovane scrittore, anch'egli socio delle stesso Circolo, guarda, con divertita ironia, eppure nelle pagine delle Parrocchie di Regalpetra è tratteggiato l'atteggiamento sprezzante da parte della borghese e nobile classe dominante nei confronti di coloro che in fondo facevano la loro ricchezza: contadini, braccianti, salinai, zolfatari... Questi ultimi avevano un omonimo Circolo, quello dei Salinaie Zolfatai, a cui Sciascia avrà avuto sicuramente facile accesso in quanto figlio di un capomastro di zolfara.

Il contratto nuziale o pitazzu comunque, che qui si propone, apre uno squarcio sulla società racalmutese di fine Ottocento e si presta ad osservazioni, analisi e confronti da tanti punti di vista per storici, sociologi e letterati.
In particolare, per comprendere l'entità della dote dei  vecchi e nuovi "gattopardi" racalmutesi, torna illuminate proprio la lettura del romanzo di Tomasi di Lampedusa.
P. C.










AVVERTENZA METODOLOGICA

Chi cita i documenti sopra riportati o vi fa riferimento è pregato di citare la fonte ovvero il Blog Archivio e Pensamenti dove sono stati pubblicati.
Si anticipa che questi e altri documenti saranno inseriti in un libro curato in solido da Giuseppe Bellavia Messana e Piero Carbone.

sabato 20 luglio 2019

IL PARTITO DEL BARONE E ALTRE LISTE. Elezioni ottocentesche a Racalmuto

Post a cura di Piero Carbone

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Dall'archivio familiare di Giuseppe Bellavia Messana 
che anticipa virtualmente le carte destinate, 
nelle intenzioni, 

ad un archivio istituzionale.





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AVVERTENZA METODOLOGICA
Chi cita i documenti sopra riportati o vi fa riferimento 
è pregato di citare la fonte 
ovvero il Blog Archivio e Pensamenti dove sono stati pubblicati. 

Si anticipa che questi e altri documenti saranno inseriti in un libro curato in solido 

da Giuseppe Bellavia Messana e Piero Carbone.

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venerdì 19 luglio 2019

POSSESSO E VENDITA DELLA CHIESA DI SAN NICOLA DI BARI E TERRENI CONTIGUI IN RACALMUTO. Da un documento dell'archivio di Beppe Bellavia Messana

Post a cura di Piero Carbone

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Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d'Italia.
Avanti Noi Dott. Aurelio Alaimo  Notaro...
Da una parte i sigg...
E dall'altra il sig...
vendono il fondo rustico, sito in questo territorio, denominato San Nicolò di Bari,
contiguo alla Chiesa...
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Dall'archivio familiare dell'erede Giuseppe Bellavia Messana 
che anticipa virtualmente le carte destinate, 
nelle intenzioni, 
ad un a archivio materiale, istituzionale.

P.S.
Sull'istituzione dell'archivio  comunale a Racalmuto, 
dovrebbe esistere la documentazione relativa alla pratica da me istruita 
nel periodo in cui sono stato assessore alla cultura  nel biennio 2007-2008. 

(Credo che la cultura di una comunità 
si debba amministrare nella continuità dei processi avviati 
e non restringerla a slegate ed  episodiche iniziative personali). Piero Carbone

AVVERTENZA METODOLOGICA
Chi cita i documenti sopra riportati o vi fa riferimento è pregato di citare la fonte 
ovvero il Blog Archivio e Pensamenti dove sono stati pubblicati. 

Si anticipa che questi e altri documenti saranno inseriti in un libro curato in solido 

da Giuseppe Bellavia Messana e Piero Carbone.

giovedì 18 luglio 2019

IL SOCIO SERAFINO MESSANA PAGA IL "MENSILE" AL CIRCOLO UNIONE DI RACALMUTO. Ricevute in possesso di Beppe Bellavia Messana

Post a cura di Piero Carbone
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Da notare  l'assenza della datazione dell'era fascista nella bolletta del 15 agosto 1939. 
Si è trattato solo di una svista dal momento che ricompare il mese successivo?

1 Maggio 1934 - Anno XII
1 Luglio - Anno XVI
15 Agosto 1939
10 Settembre 1939 - Anno XVII

AVVERTENZA METODOLOGICA
Chi cita i documenti sopra riportati o vi fa riferimento è pregato di citare la fonte 
ovvero il Blog Archivio e Pensamenti dove sono stati pubblicati. 

Si anticipa che questi e altri documenti saranno inseriti in un libro curato in solido 

da Giuseppe Bellavia Messana e Piero Carbone.

domenica 14 luglio 2019

OGGI, SPOSI: UN MATRIMONIO DATATO 25 GIUGNO 1882, GROTTESE LEI, RACALMUTESE LUI. Una signorile partecipazione di nozze

Post a cura di Piero Carbone
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Maria Rosa Zaffuto vedova Morgante e Rosa Tulumello vedova Tulumello si pregiano partecipare all S.V. il seguito matrimonio dei rispettivi figli Margherita e Salvatore.


Margherita Tulumello nata Morgante e Salvatore Tulumello Tulumello si onorano partecipare alla S.V. il loro seguito matrimonio. 

Grotte 25 Giugno 1882

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Annotazione

Sulle ragguardevoli famiglie di appartenenza degli sposi ci saprà dire nei prossimi Post Beppe Bellavia Messana che generosamente ha voluto condividere questo  documento di famiglia. 
Genealogia a parte, il biglietto nuziale in sé rappresenta una fonte storica da cui si possono ricavare  informazioni relative ad un'epoca, a un costume, ai luoghi, ai ranghi di appartenenza.  P. C.



AVVERTENZA METODOLOGICA
Chi cita i documenti sopra riportati o vi fa riferimento è pregato di citare la fonte 
ovvero il Blog Archivio e Pensamenti dove sono stati pubblicati. 

Si anticipa che questi e altri documenti saranno inseriti in un libro curato in solido 

da Giuseppe Bellavia Messana e Piero Carbone.

lunedì 25 febbraio 2019

LO ZOLFO DELLA MARCHESA NOSTRANO ERA. Donna Emilia Guidetti Marchesa di Mesagne

Pubblico questo Post in omaggio al mio amico pugliese, grande chitarrista, Antonio Molfetta
 originario di Mesagne in provincia di Brindisi.
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AMMINISTRAZIONE LOCALE
Dei canoni ed altro di proprietà
 della Signora Dna Emilia Guidetti Marchesa di Mesagne
 esistenti nel tenimento di Racalmuto.
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Ricevuta n. 280 del 18 ottobre 1869 

venerdì 3 agosto 2018

SU SANTA ROSALIA UN DOCUMENTO SORPRENDENTE RIESUMATO DA SALVATORE PEDONE. Testimonianza di una chiesa su Monte Pellegrino già nel 1337 (a Racalmuto ancor prima, secondo il Cascini)

Cade a fagiolo la scoperta e relativa pubblicazione su fb del seguente documento da parte di Salvatore Pedone, che ha retto e valorizzato per tanti anni la Biblioteca comunale di Palermo, in previsione del progetto che tenderebbe a creare una rete di paesi e località legati al culto di Santa Rosalia da coinvolgere e coordinare possibilmente in "Panormus. La scuola adotta la città", visto che, dopo il Genio, sarà Santa Rosalia quest'anno il tema comune e trasversale a tutte le scuole adottanti i vari monumenti previsti negli itinerari di "Palermo apre le porte". 

E potrebbe concludersi con la sfilata a Palermo, per il Festino,  dei rappresentanti della varie località "rosaliane", simbolicamente in corteo dietro la famosa urna argentea contenente le reliquie della Santuzza: palermitana, ma non solo.
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Totò Pedone, nel pubblicare questo eccezionale documento, lo accompagna con la seguente nota:

Sul culto di S. Rosalia, legato ad una chiesa esistente sul Monte Pellegrino, segnaliamo la testimonianza manoscritta dello storico Antonino Mongitore (1663-1743)… si evince che la data più antica risale al 1337.

Trascrivo, per maggiore intelligenza, le parti relative di questa pagina: 

In un volume conservato nel Tesoro dell'Ill.mo Senato di Palermo, ricoperto di rosso dorato, si contengono le cose spettanti all'antico culto di S. Rosalia, il cui indice è il seguente…
Testes Joannis de Caravellis in quo [***] Ecclesiae S. Rosaliae in monte Pellegrino, anno 1377 - a f. 18


.


Salvatore Pedone
Piero… se leggi bene il documento, troverai: De templo S. Rosaliae in oppido Racalmuti...

*

Ringrazio Totò Pedone per la segnalazione "racalmutese". Sull'esistenza di una chiesa dedicata a Santa Rosalia si fa riferimento anche alla testimonianza del Cascini a cui si rimanda nel Saggio apologetico sulla vera patria di Marcantonio Alaimo dell'abate Salvatore Acquista pubblicato nel 1856.

Sulla "presenza" di Santa Rosalia a Delia nei documenti storici, è in dirittura di arrivo un libro di Paolo Busub.

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sabato 11 giugno 2016

LEI PORTAVA... LUI PORTAVA... E SI COMBINAVA IL MATRIMONIO. Un esempio di "pitàzzu"




Un contratto nuziale, volgarmente detto pitàzzu

Lei portava in dote “sei coperte da letto, delle quali una cosidetta di comparsa, una al trapunto, un’altra all’ago, una tessuta al mattone, un’altra di color rosa e l’ultima imbottita denominata cottonina”.

E poi: 
“Sei paia di lenzuola di media qualità, quattro fodere per materassi di immordo, dodici paia di fondine per guanciali, dodici paia di calze, sei paia di mutande, sei abiti per donna di scarsa qualità, otto asciugamani, due tovaglie da tavola ed otto salviette, sedici fazzoletti per testa ed otto per naso, otto grembiali, quattro corpetti, due mantelline di panno di cui una nuova e l’altra usata, tre paia di calzature, due paia di orecchini, tre anelli ed un fermaglio d’oro, due paia di portali, due giraletti, una cassa cosidetta carriola”.

Lui portava case, appezzamenti di terreni a “Grotta di Mò” e “la ventesima parte del sottosuolo di are settantatre e centiare trentadue circa pari a tumoli tre circa, sita in contrada Mulona”.

in Il giardino della discordia. Racalmuto nella Sicilia dei Whitaker, Coppola Editore, Trapani 2006




venerdì 3 luglio 2015

LA RABBIA. DIAGNOSI E RIMEDI. Una conferenza di Vito Zagarrio sul "Veterinario di campagna"


Sulle bancarelle improvvisate di volanti mercatini delle pulci, rovistando e rovistando, si possono rinvenire chicche inaspettate, a dir poco curiose, come ad esempio una conferenza sulla rabbia canina del 1907 tenuta dal veterinario municipale dottor Vito Zagarrio nell'aula "cosigliare" di Ravanusa, stampata ad Asti dalla Scuola Tipografica Michelerio.

Dagli stralci riportati ci si può fare un'idea del modo di affrontare il problema nonché dell'andamento stilistico.  E' palpabile il timore di un morbo endemico, "capace di diffondersi su tutte le 'zoni' della terra. Non vi è paese o clima che possa essere risparmiato". 

Dettagliata la diagnosi, radicali le conclusioni. Così facevano una volta con i cani "arraggiàti"!



pag. 2

 [...]

pag. 7

giovedì 11 dicembre 2014

LADRI DI GALLINE E "ABBOCCIATURE" NASCOSTE


Lettera di Giuseppe Arnone di Villalba a Giuseppe Cipolla di Racalmuto: un mondo di sentimenti, sensazioni, considerazioni. Tante curiosità. E un certo gusto per il racconto. 




Giuseppe M Arnone
(Villalba, 21 agosto 1893)
        Carissimo Giuseppe

         Avrai fatte le grosse meraviglie per questo mio silenzio lungo, d’un mese intiero; e n’hai ben donde. Son sicuro però che non l’avrai attribuito a mancanza d’affetto, di quell’affetto che in me per la tua cara persona non è venuto mai meno.

        Oh! Se sapessi perché non ho potuto scriverti, certamente non mi faresti torto; che anzi ti muoveresti a compassione per la triste condizione del tuo amico.
         A te cui nulla ho nascosto, ma sempre ho aperto il mio cuore come nelle consolazioni così nei dolori, ora che son più i dolori che le consolazioni, a te ancor più mi paleso perché unicamente nell’amicizia posso sperare conforto.

        Amara è la vita del debitore

        Amara è la vita del debitore, più ancora quando si ha creditori senza discrezione, senza carità.
        Le cattive annate e per sopra più la mortalità de’ cavalli han costretto mio padre a firmare delle cambiali allo scopo di dar pane a numerosissima famiglia.

        I creditori, poco curandosi che nulla si è raccolto anche quest’anno fanno insistenza per esser pagati ad ogni costo, minacciando di protestar le cambiali. Mio padre, poveretto non può uscire di casa senza che venga minacciato or da questi or da quegli; in casa non può stare senza che comparirsi innanzi de’ messi. E la tua ultima lettera giungevami proprio quando gli uscieri aveanci pignorato l’ultimo cavallo che ci resta e la biancheria.

        La buona volontà di pagare senza de’ mezzi non basta; e mio padre ha tentato di vendere anche a tenuissimo prezzo terre, case, ma non c’è chi compra , tutti volendo piuttosto vendere. Voglia Iddio non tardare a mandarci qualche compratore per far sì che non si veggano più uscieri alla nostra casa.
        Vedi se posso avere la testa a posto; perdonami intanto se ti ho noiato con i miei lai: mi pento d’averlo fatto.

        IL "triduo dell'Assunta" e l'indulgente bugia di  Capizzi

        Il triduo dell’Assunta non potei farlo per ragione d’incomodi alla persona; ne feci soltanto una, le altre due l’han fatto Immordino e Capizzi: a detta di chi ci ascoltò facemmo bene. 
Di Capizzi c’è una graziosa storiella. In Villalba la sappiamo pochissimi preti: eccotela in poche parole. Lui telegrafò da Roma annunziando d’aver fatto splendidi esami e di avere per conseguenza ottenuto la laurea dottorale. Invece è tutto il contrario: riportò una splendida abbocciatura: lo disse Naro in Caltanisseta, lo dicon tutti gli altri che vengono da Roma. Poveretto! A dirti la verità mi fa compassione!

Ladri di galline, scagionati

       L’altra volta per avere rubato due galline furono qui arrestati insieme a tre di Mussomeli, di cui uno il fratello del Vicario, due di costì cognominati Tulumello l’uno, l’altro Muratori, venuti per affittarsi il mulino a vapore. Dopo un quindici giorni si ebbero libertà assoluta tanto il fratello di Mons. Vicario quanto i tuoi paesani.  
       Tu a quest’ora ne sarai bene informato: non te ne scrissi d’allora per la ragione sopra indicata.

Le prime antifone sono cominciate

       Da Caltanissetta che notizie hai? Si dice che in Seminario vi saranno grandi riforme. I grandi di S. Giuseppe passeranno in S. Michele e buon numero di Chierici saranno licenziati. Le prime antifone sono già incominciate: Temo si trovi nella catastrofe qualche nostro... collega... e non mancherà: me ne duole!

       Ieri scrissemi Montante il piccolo chiedendomi il catalogo di Pietro Barelli per ritirare oggetti da traforo. Ed io non veggo il verso di potermi rimettermi a lavorare: avrei tante cose da compire. E tu hai posto mano all’archetto? Che intendi lavorare in queste vacanza?

        Mi scrisse finalmente il legatore a cui feci legare l’Ufficio della Settimana Santa. Nientemeno pretende per la legatura £ 6. Io gli risposi che son disposto a mandargli soltanto £ 2, o a rimettergli la legatura. Vedremo che risposta mi darà.

        Perdona se ho scritto in fretta e senza ordine. Ossequiami tutti. Riceviti un cordialissimo abbraccio dal tuo amico.
        Giuseppe M

sabato 6 dicembre 2014

DAL PAESE, RICHIESTE ASSILLANTI

Dal paese partono richieste di denaro per i più svariati motivi: ingrandire l'orfanotrofio,  erigere il monumento ai caduti, riparare i danni causati dalla pioggia nella chiesa di San Giuliano.
Scrivono preti. Scrivono laici. Scrivono in tanti.
Ma da Buffalo, con sapido e, si direbbe, terragno linguaggio siculo-italico liberamente coniato, impastato sicuramente di fatica e di lavoro, fanno sapere che sono stanchi di tutte quelle richieste, chiarendo in maniera papale papale un equivoco: "Tutti Scriveno qua In America Si credono che In America la moneta Si trova per le Strate".
Sarebbe interessante poter recuperare le originali missive.



1.

..

                                                                           Buffalo, 1 dicembre 1925

     Egregio Sacerdote G Cipolla

     Per mezzo della lettera di mio Padre ci facio Sapere che ho ricevuto il Suo Giornale e ho letto la Storia antica dell Castello;

      Ora Riguardo che lei chiede aiuto della Colonia Racalmutese di Buffalo per Beneficio delle paese di Racalmuto;

       lei come Bene e consapevole che noi ci abiamo la Società noi abiamo una legge che Collette non si ne possono fare per nessuno 2 Mese fa abiamo ricevuta una lettera dall Sacerdote Luvigi Chiarelli che lui dice che vuole aiuto che deve agrandire lofanotrofio e nelle Societa anno deciso di farce una Colletta e come gia anno fatto la commissione Ma io e Curto Giovanni abiamo Impedito assolutamente o con il Buono o con a forza di non Collettare che anno fatto una cosa Ingiusto io non voglio che Cisaranno particolarita per Nessuno la legge e auguale per tutti il Sacerdote Chiarelli e lo stesso come gli altri anche posso dire piu peggio ancora, e lui doveva avere tanto onore che come a scritto Ci Anno Mandato la moneta dunque Egregio Sacerdote G. Cipolla i facio sapere che abiamo tanti lettere che chiedono aiuto il primo e Lei poi il Sacerdote Casurce il Sacerdote Chiarelli il dottore Burruano a mandato pure una lettera che vuole fare il Monumento Ai Caduti In Guerra e altra lettera abiamo ricevuto della chiesa di San Gioliano che ci fu piogi(a) e Molte agenti Sono stanchi di questi Colletti tutti Scriveno qua In America Si credono che In America la moneta Si trova per le Strate;
       dunque La Sciamo di racogliere per tutti o pure per nessuno
        Si ricevi tanti Salute e Sono il Suo Dev_
        Giangreco Angelo

Mr A Giagreco
135 – Trenton av
Buffalo ny  U.S.A.






1. Cartolina ed. Macaluso Carmela Riv. Tab n.7 Racalmuto.