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mercoledì 11 febbraio 2015

GIORNALISTICAMENTE PARLANDO DI SCIASCIA E DEI RACALMUTESI

"Repubblica" Ediz. di Palermo, 15 maggio 2005.
Lettere

Riverberi del passato (che non è solo passato): la smemoratezza gioca brutti scherzi.

Era il 2005. 
Quella volta, alcuni sostenitori del cambio di intitolazione  da Teatro "Margherita" a Teatro "Sciascia" telefonarono (da Roma e da Palermo) per chiedere di chiudere la polemica sul cambio del nome del teatro: a furor di popolo e con una raccolta di oltre mille firme a cura del giornale "La Citalena",  il Teatro "Margherita" mantenne la vecchia intitolazione!

La notizia del rifiuto al cambio di intitolazione rotolò financo sul "Corriere della Sera" dove un giornalista filosciasciano fece trapelare il terribile atteggiamento dei racalmutesi che voltavano le spalle a Sciascia.  Il titolo era da guerra santa: "Teatro Sciascia? Il paese si ribella". La ribellione sarebbe stata non solo contro Sciascia ma anche contro Andrea Camilleri che benediceva il cambio di denominazione.
 Era troppo, anche giornalisticamente parlando. Il "filo" che viene dal greco "filein" e significa amore può trasformasi talvolta in un filo scorsoio. Per non dire quello che tirò fuori L'Unità!
In contrapposizione venne approntata una lettera per i giornali. 

Riguardo al rapporto dei racalmutesi nei confronti dell'illustre concittadino nonché autore de Il teatro della memoria, qualche sottoscrittore della lettera, intitolata biblicamente "In nome di Sciascia", forse ha dimenticato in questi giorni quello che aveva già sottoscritto nel 2005

"La memoria e la grandezza di Leonardo Sciascia
non sono messe in discussione da nessuno
e tutto un paese nutre nei confronti del grande scrittore
affetto, stima e riconoscenza"

visto che, per il gusto di non so che, sulla scia di un inconsistente referendum per nulla rappresentativo e mettendo uno dietro l'altro fatti differenti tra loro, afferma tutto il contrario di allora: il paese ha voltato le spalle a Sciascia!
Potrebbe essere, ma non è: i tradimenti sono altri. Giornalisticamente funziona, ma non è la verità.
E' da rivedere il criterio "giornalistico" o un'antica verità?
A che pro queste semplificazioni?


A volte si ha la sensazione che "giornalisticamente" si giochi con la verità per alimentare notizie anche quando non ve ne sono.
Ma che giornalismo è?
Non rischia alla fine di essere controproducente rasentando la noia?












le lettere

In nome di Sciascia 
Giancarlo Macaluso, Piero Carbone, Luigi Restivo Pantalone, Giovanni Salvo, Gaetano Savatteri, Aldo Scimé, Luigi Scimè 
Racalmuto 
La polemica di questi giorni sull' intitolazione del Teatro di Racalmuto rischia di fare perdere di vista la reale portata della questione. Per questo noi firmatari di questo appello, racalmutesi che appartengono a culture e sensibilità diverse e che rimangono sulle loro posizioni divergenti rispetto alla scelta di intitolare a Leonardo Sciascia il teatro Regina Margherita avvertono la necessità di porre alcuni punti fermi. 

Va subito detto che il dibattito interno a un paese sul nome del proprio teatro un esercizio di libertà e nessuno, per il solo fatto di esprimere un' opinione, può essere accusato o offeso. La memoria e la grandezza di Leonardo Sciascia non sono messe in discussione da nessuno e tutto paese nutre nei confronti del grande scrittore affetto, stima e riconoscenza.

La discussione di questi giorni rappresenta un confronto legittimo tra persone che hanno a cuore le sorti di Racalmuto e da parte di nessuno si è voluto sminuire o offendere la memoria del cittadino più illustre di Racalmuto: le conclusioni di questo confronto appartengono alla normale dialettica politica di una collettività. 

Dall' esito di un dibattito, sia pure acceso e dai toni accorati, non si può fare discendere che la, cittadinanza abbia voltato le spalle a Sciascia. 

E' una conclusione sbagliata e ingenerosa verso l' intera comunità che ha sempre onorato e rispettato la figura di Sciascia, uno fra i più grandi scrittori e maestri di pensiero del `900, facendo tesoro della sua lezione di impegno, tolleranza e passione civile.








L'Amico del Popolo, 27 marzo 2005







domenica 20 ottobre 2013

SE PADRE CIPOLLA CHIEDE AIUTO ALLA REGINA. Documento

Visitando ieri a Palermo il Palazzo delle Aquile ho ammirato, tra le tantissime altre cose degne di rilievo e di ammirazione, il grande ritratto regale di una magnifica regina e il pensiero allora è subito andato, per un'associazione quasi meccanica di idee, al teatro del mio paese intitolato alla Regina Margherita, ai tentativi di sostituire il suo nome con quello di una gloria letteraria del passato, tentativo non riuscito in verità nonostante sponsorizzazioni potenti di altre glorie letterarie viventi. Anche Golia qualche volta soccombe con scorno dei suoi accoliti.

Un'altra associazione, più flebile, si è fatta strada ma, a mio modesto avviso, non meno significativa, sebbene meno eclatante: la richiesta d'aiuto alla Regina Margherita da parte di un oscuro prete di un oscuro paese della profonda Sicilia. "Senza nessun valevole intermediario" scrive Padre Cipolla da Racalmuto ovvero senza una influente raccomandazione. In cambio si offrivano messe in perpetuum per il suffragio dei defunti. 

Chissà come è andata a finire?









Alla Regina Margherita – Roma
Racalmuto, 11 aprile 1904

A S. Maestà
La Regina Margherita
Roma

      Maestà,

      Il sottoscritto nella qualità di Rettore della Chiesa di Maria SS.ma Immacolata, ardisce presentarsi con fiducia al trono della Maestà Vostra (1) senza nessun valevole intermediario perché privo, sicuro che il cuor Materno di cui la Maestà Vostra va adorna ascolterà la voce supplichevole di un umile Sacerdote.

       Maestà, la chiesa dell’Immacolata Maria è povera, manca anche del necessario per il buon funzionamento e quel che più anni orsono soffrì un incendio, ragione per cui trovasi ora del tutto sprovvista ed  anche del tutto non completata.

         Abbiamo  avuto, in verità, una benefattrice nella persona della Baronessa Antonina Bordonaro ma non furono sufficienti gli aiuti generosamente dati (2);  abbiamo tentato tanti e tanti altri mezzi, ma  tutto va lentamente ed insufficientemente perché scarsi i tempi.

         Onde ho pensato rivolgermi a nome (3) di tutti (4) i devoti del nostro quartiere desolato alla M. V. Illma, acciò si benignasse rivolgere anche verso questo estremo lembo d’Italia uno sguardo pietoso e compassionevole. E fin d’ora prometto alla Maestà V. (5) a nome di tutti che in perpetuum , il giorno (6) 29 luglio di ogni anno celebreremo un funerale in suffragio della buona memoria del Re Umberto 1°; e per la Maestà Vostra poi,  non cesseremo d’implorare da Dio e dalla V. SSma le più elette benedizioni.
       Racalmuto (Girgenti) (7) li 11 Aprile 1904
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1 Cassato: Illma.
2 Cassato: prestati.
3 Cassato: proprio.
4 Cassato: [tutto] il nostro.
5 Cassato: Illma.
6 Cassato: anniversario della.
Il nome della provincia, Girgenti, è scritto a caratteri piccolissimi entro parentesi, tra il nome del
  paese e la data, segno di una dimenticanza prima e di un ripensamento dopo, ritenendo opportuna
  l’indicazione della provincia per meglio far localizzare, da parte della Regina, il piccolissimo paese di
  Racalmuto, nel profondo sud. Alla Regina Margherita era intitolato il teatro comunale.






Foto a colori mia
Foto b/n di Louise Hamilton Caico fine Ottocento - primi del Novecento

Su Padre Cipolla e l'Azione Cattolica:
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