Visualizzazione post con etichetta pittori. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pittori. Mostra tutti i post

domenica 14 agosto 2016

CHIUDA LA MOSTRA, NON IL RICORDO. Pensando a Marcinelle: il mondo infernale delle miniere siciliane nella pittura di Croce Armonia

Chiude il prossimo lunedì 15 agosto la mostra di Croce Armonia, organizzata da Eugenio Giannone ed inaugurata l'8 agosto nel "ritrovato" chiostro dell'ex convento dei francescani a Cianciana




I quadri "infernali" di Croce Armonia
di 
Eugenio Giannone


Osservare le tele del M° Croce Armonia è come sfogliare le pagine d’un libro di storia socio-economica della nostra Terra o assistere ai reportages dell’inviato d’un giornale all’inferno. 

Esse aiutano a squarciare il velo dell’oblio che da troppi anni ormai avvolge un mondo, un’epoca che ha significato ricchezza per pochi e sofferenza per molti al punto che parecchi vorrebbero rimuovere inconsciamente quella temperie dalla memoria perché lesiva della dignità umana. 


Il lavoro, anche quello sotterraneo della zolfara, dovrebbe essere una liberazione; per molti siciliani e per lungo tempo, invece, è stato una maledizione e molti per descriverlo hanno fatto ricorso alla metafora dell’inferno, come è capitato a G. De Maupassant, o hanno usato accenti drammatici, come nel caso di L. Pirandello e A. Di Giovanni. Sugli zolfatari il M° Croce ha meditato a lungo, li ha studiati, scrutati, interrogati, lasciandosi emotivamente coinvolgere nella loro avventura, cogliendone tutta la tristezza e il dolore. 


E non poteva che essere così perché egli è figlio di questa terra, di Sommatino centro zolfifero del quale porta le stimmate che riesce a fissare sulla tela. 
E basta guardare quei soggetti per capire che la sua indagine non si ferma solo all’aspetto sociologico del problema ma investe anche lo studio dell’anatomia umana, come mostrano le figure dei minatori colti nei loro gesti quotidiani che sanno di sofferenza indicibile e pasti frugali consumati assieme ai compagni di lavoro e con fantasia, perché solo di quella abbondavano! 


E sembra di essere in mezzo a quegli zolfatari, di avvertire la puzza dell’anidride solforosa e la fatica dei picconieri e degli sventurati carusi e rimanere abbagliati non dalla luce del giorno ma dal giallo dello zolfo, che sembra utilizzato al posto del colore nelle tele del Maestro. 


Queste tele ci parlano e ci dicono delle sue radici, della sua cifra stilistica, della fermezza del tratto, dell’armonia d’insieme, dell’uso sapiente del colore, della sapiente distribuzione delle figure nello spazio, della sua travagliata obiettività, della sua lucida commozione, sensibilità ed estro che confluiscono nei vari capitoli di questo grande affresco del mondo ctonio e, perciò, quando sulla zolfara calerà il velo dell’oblio e ai giovani le sue vicende appariranno frutto della fantasia di artisti, resteranno le opere di Croce, questo suo gran libro, a far sì che la dignità umana non debba più essere calpestata e a ricordarci che Sisifo, con le sue inenarrabili sofferenze e fatiche e quantunque Tantalo soffra ancora fame e sete, è morto per sempre. 
Grazie, Maestro, per questa lezione di vita, di Arte e di storia. (eugenio giannone)




Occasione unica a Cianciana
di 
Mario Caramazza, 
direttore della biblioteca comunale "Paolo Borsellino"


Straordinario percorso nella storia, nella cultura, ma sopratutto nel dolore e nella fatica umana dei minatori. In particolare alle vittime della tragedia nella miniera di Marcinelle (Belgio). Queste le immagini dipinte dalla sensibilità artistica ed umana del maestro Croce Armonia che ha voluto dedicare a futura memoria 22 dipinti che raccontano le gesta dei minatori come "l'inferno dei vivi" Danteschi.

Quindi un omaggio ed un'occasione unica a Cianciana sino al 15 agosto per visitare la preziosa mostra al chiostro dell'ex Convento dei Cappuccini.



con Eugenio Giannone e Mario Caramazza


Croce Armonia è nato a Sommatino (CL) e vive a Pescara. Ha studio

a San Juan de Alicante (spagna) e a Zurigo. E’ membro dell’Accademia delle Arti dell’Incisione di Pisa, dell’Accademia Tiberina di Roma e dell’Università popolare Sestrese di Genova. Ha illustrato parecchi libri; di Lui si sono occupate numerose testate giornalistiche nazionali ed estere e ne hanno parlato i maggiori critici d’arte. 
Mostre a Caltanissetta, Zurigo, Basilea, Genova, Roma, Livorno, Firenze, Bruxelles, Madrid, New York, Nizza, Tokio, Kioto, Barcellona, Catania, Aix les Bains, Grenoble, Sidney, Buenos Aires ecc.












La cartolina ricordo



La nota del sindaco Santo Alfano su facebook per l'inaugurazione

Ricordando Marcinelle: personale di pittura del maestro Croce Armonia.
Custodire la Memoria. Questo il messaggio che l'Amministrazione Comunale di Cianciana ha voluto mettere in rilievo ieri sera, inaugurando la mostra pittorica del maestro Croce Armonia dedicata ai Minatori di tutto il mondo, ma sopratutto i minatori che persero la loro vita negli incidenti infami nelle miniere di Marcinelle (Belgio), di cui molte vite Ciancianesi. 
Il Sindaco Santo Alfano unitamente al Sindaco di Casteltermini Nuccio Sapia, hanno voluto ricordare le vittime della miniera di Cozzo Disi di Casteltermi (1916).
L'evento organizzato dal prof. Eugenio Giannone, ha visto tra i relatori oltre ai Sindaci, lo scrittore Rocco Chimera, il pittore, il cantastorie Nonò Salomone.
Presenti tra gli ospiti i pittori: 
Giuseppe Petruzzella, Andrea Arcuri.





Una poesia di Alessio Di Giovanni sulla zolfara



link correlati
*
*



ph ©piero carbone

venerdì 22 aprile 2016

RENZO COLLURA: APOTEOSI PITTORICA DI DUE PAESI. Un vecchio articolo

Ieri, come oggi, appena ventisei anni fa!
Rievocazione di un vecchio articolo, nell'imminenza della mostra dedicata a Renzo Collura
 che si terrà a giugno presso i Musei civici di Pavia.

Renzo Collura, "Racalmuto"


Pubbblicato su "Malgrado tutto", gennaio 1990
avvertenza: per un refuso di stampa, il terzo e il quarto rigo dell'articolo sono invertiti


Renzo Collura, "Grotte"
 Questo testo, ampliato e in parte modificato, è stato successivamente inserito
 nel catalogo della mostra "Renzo Collura - Memorie e fantasmi"
tenutasi nell'aprile del 1990 presso l'Auditorium "Santa Chiara" di Racalmuto




sabato 8 novembre 2014

QUANDO TOTÒ BONANNO ESPOSE A RACALMUTO


Accoglienza nell'atrio del Municipio



PERCORSI
                        
Il catalogo
                
Questa mostra a Racalmuto si doveva fare. Non per imposizione, si capisce, ma per assecondare un naturale percorso. Totò Bonanno, infatti, nel corso della sua carriera artistica, in maniera sobria e significativa, è entrato in relazione con l’universo racalmutese, e viceversa. 
Ma la si è voluta fare, questa mostra, principalmente per una semplice ragione critica, perché la pittura di Totò Bonanno è “pittura”, arte, necessità espressiva, onesto lavoro di ricerca, compiuta espressione artistica, “densa di evocazioni”, come ha scritto il critico padovano Giorgio Segato, “di presenze che vengono da lontano, di figurazioni e premonizioni, che la distinguono dalla pittura di genere”. 

Quale migliore omaggio si poteva dedicare al Monocolo racalmutese Pietro D’Asaro se non quello di farlo dialogare idealmente, e con lo scarto di oltre tre secoli, con un pittore moderno, un vero pittore?
Atrio del Castello Chiaramontano.
Inaugurazione
La ragione invece per cui la si è voluta dislocare significatimente nella Chiesa Madre (di prossima apertura dopo un intermittente restauro), nel Santuario Maria SS. del Monte, nella Fondazione “Sciascia” e nelle scuderie del Teatro “Regina Margherita” mai utilizzate prima come spazi espositivi, oltre che nel Castello Chiaramontano, è in sintonia con quanto espresso da Fabio Sciortino in occasione dell’esposizione del Bonanno al Convento dei Benedettini  oggi Complesso Monumentale Guglielmo II di Monreale:

“La cultura che investe nei luoghi, luoghi intesi come occasioni di partecipazione, come ‘contenitori’ dinamici di esperienze, testimonianze, appartenenze”. 




Luoghi, nel nostro caso, che rimandano ad altri luoghi, come ad esempio la chiesa del Carmine che ospita due tele del D’Asaro o la chiesa di Santa Maria di Gesù del XII secolo, la più antica del paese, riaperta di recente per una mostra fotografica dopo un secolare  abbandono.


I luoghi, per la loro vetustà pregna di storia, accolgono in questa occasione la pittura di un artista, dialogano con essa e al contempo, in dissolvenza, rimandano a se stessi. 
Come si possono prescindere, nel nostro caso, i quadri pieni di chiese, di case, di paesaggi urbani, di muri gloriosi, pretenziosi, malmessi, popolari, dai luoghi che li ospitano? le tele dai muri dove sono appoggiati? Muri di castello, di chiese, di teatro, di ex centrale elettrica diventata nel tempo qualcos’altro. 


Questo accostamento esemplifica ed esprime  tangibilmente l’arte del Bonanno come connubio e aristotelico “sìnolo”: le forme nella sua pittura non possono prescindere dai colori che ne danno in concreto volume e visibilità.

 

Di altri accostamenti, questa volta di esperienze umane e intellettuali, è bene dire per darci il senso della familiarità, della vicinanza culturale di Totò Bonanno la cui pittura, secondo Segato, “è una costante dichiarazione d’amore alla Sicilia”.


Rilevante è stato il ventennale rapporto di reciproca amicizia con Leonardo Sciascia. Nonostante l’assidua frequentazione in quello straordinario cenacolo artistico che fu Arte al Borgo di Palermo, ravvivato da uno Sciascia in veste aneddotica e conviviale, mai il Bonanno perorò un testo critico, al contrario  rese disinteressato omaggio all’autore de Le parrocchie di Regalpetra con un intenso ritratto ad olio 80 x 60 e diverse cartelle grafiche ispirate alla “Noce” di cui lo scrittore soleva fare dono agli amici. 
Diversi disegni inediti sono in possesso di parenti e familiari dello scrittore. Con i gesti Sciascia manifestò a suo modo, anche indirettamente, l’apprezzamento nei confronti di Totò: nel fargli dono di un bel libro d’arte con dedica autografa; nel proporgli la realizzazione del manifesto sulla Festa del Monte.

Si parva licet, conservo il ricordo dell’incontro con la sua pittura come un avvenimento ricco di emozioni risalente all’Esposizione Nazionale d’Arte Contemporanea Lux Mundi del 1991, organizzata da Giovanni Bonanno nelle grandi sale dell’Albergo delle Povere di Palermo. Ho percepito in quell’occasione, dinanzi al corrusco quadro Luce crocifissa (tre metri per due), oggi conservato nella chiesa dell’Odigitria a Roma, ho percepito la pittura del Maestro come “dramma vissuto” (G. Bonanno), “iconografia liturgica” (C. Valenziano), “luogo privilegiato in cui la spiratio divina irrompe” (C. Scordato).



Nella Pasqua del 1990 Totò Bonanno, allora direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, ha voluto rendere omaggio al Maestro Renzo Collura di cui avevo curato la mostra Memorie e fantasmi allestita presso l’auditorium Santa Chiara di Racalmuto.

Meno solenne è l’altro ricordo ma rivelatore anch’esso a distanza di tanti anni. Come collega appena ventenne di Marisa, compagna del Pittore di cui tutto o quasi ignoravo, mi ritrovai con altri colleghi ad una cena di fine anno scolastico in un locale tra Aspra e Porticello: il mare a due passi si poteva toccare e si vedevano accatastate nasse e barche da pesca. 
Nell’attesa tra una portata e l’altra il compagno di Marisa estrasse alcuni fogli e con una matita schizzò il ritratto anzi la caricatura di tutti i commensali, preside compreso. Io recitai una poesia sul Papa che era venuto in Sicilia l’anno prima. 
Il Pittore prese un altro foglio e questa volta mi immortalò con una scherzosa corona d’alloro. 
La mia sorpresa fu quando all’avvicinarsi del cameriere con uno spettacolare vassoio colmo di ricci, aragoste e bianche porzioni di pesce luna, fameliche mani si protesero per afferrare i fogli che il Pittore aveva appena schizzato. “Ma lo capisci che sono di Totò Bonanno?!” mi ammonì benevolmente qualcuno mentre inutilmente cercavo di impossessarmi anch’io dei miei ritratti. 

    

La mostra che ora si tiene dal 29 marzo al 15 giugno 2008, realizzata con misurata parsimonia ma col generoso concorso di diversi enti ed istituzioni, curata con la riconosciuta sapienza e con grande forza d’animo da Nicolò D’Alessandro, reduce da un incendio che gli ha devastato lo studio con migliaia di disegni lasciando per fortuna indenne La Valle dell’Apocalisse esposta in anteprima a Racalmuto nel 1992,  colma abbondantemente quell’antica lacuna, e non solo la mia, dal momento che essa dà l’opportunità di vedere un centinaio di inediti, di opere mai esposte prima, in ideale collegamento con l’importante mostra tenutasi a Palazzo Ziino di Palermo dal 20 maggio al 3 luglio del 2005, di cui quella di Racalmuto ne rappresenta un fondamentale completamento.
 Palermo, 14 marzo 2008

                                                                                                         Piero Carbone





COINVOLGIMENTI E PREPARATIVI

                                                                                   Associazione culturale “ Il Corridoio“  - Palermo


Oggetto: Mostra Antologica del Maestro Totò Bonanno presso la Città di Racalmuto nel periodo 29 marzo – 15 giugno 2008.

                                                              Al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Agrigento                                                                                                                                             


            A seguito  degli intercorsi colloqui con l’assessore alla Cultura Piero Carbone durante i quali Ella ha dimostrato apprezzamento per l’iniziativa di cui sopra se ne allega il Progetto al fine di promuovere la Mostra di Totò Bonanno proponendo l’opera dell’Artista come momento culturale e formativo per le nuove generazioni oltreché occasione per valorizzare il nostro territorio ed suo patrimonio culturale.





Progetto

Il progetto della Mostra, coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Racalmuto e dall’Associazione culturale “Il Corridoio” di Palermo, curata da Nicolò D’Alessandro, prevede
il  coinvolgimento culturale e organizzativo del Comune di Racalmuto, patria di Pietro D’Asaro al quale già la città ha dedicato una memorabile Mostra; della Fondazione Sciascia; della Provincia Regionale di Agrigento; degli Istituti di Istruzione secondaria; del Comune di Grotte al quale l’Associazione chiederà per l’occasione di poter esporre la stazione della Via Crucis realizzata dal maestro Bonanno e fortemente voluta dal Maestro Renzo Collura, del Comune di Lercara Friddi che ha dato i natali al Maestro Bonanno, della Accademia di Belle Arti di Palermo dove il Maestro  ha insegnato per quarant’anni e dove ha ricoperto per due mandati il ruolo di Direttore.

L’Associazione chiederà anche il coinvolgimento dell’Assessorato alla Cultura di Palermo che ha già realizzato un importante Mostra Antologica nel Maggio del 2005 negli spazi espositivi di Palazzo Ziino.

In questa Antologica si coglierà l’occasione di presentare un centinaio di opere inedite del Maestro e le raccolte di illustrazioni di due romanzi ( Coriolano della Floresta e Calvello il Bastardo ) realizzati per il Giornale di Sicilia. Per l’occasione l’Associazione metterà a disposizione dei video riguardanti l’attività del Maestro.

Agrigentonotizie.it
Il progetto prevede la valorizzazione dei seguenti spazi espositivi:
1-    Tutti gli spazi disponibili del Castello Chiaramontano dove si prevede di esporre oltre  100 opere fra oli e grafica che raccontano 50 anni di intensa attività artistica del Maestro Bonanno;
2-    la Chiesa Madre (di prossima apertura) che, per questa occasione, riaprirebbe i suoi spazi alla Comunità con l’esposizione di una via Crucis inedita dell’Artista;
3-    la Chiesa del Monte, spesso ricordata da Sciascia nelle sue opere, luogo simbolo di Racalmuto, sia per il significato religioso che per le tradizioni popolari, con l’esposizione di alcuni bozzetti, richiesti all’Artista dallo Scrittore, che hanno come tema la festa di Maria Santissima del Monte;
4-    la Fondazione Sciascia che, memore dei legami di stima che intercorrevano fra il Maestro Bonanno e il Prof. Sciascia, tenendo presente la passione dello stesso per la grafica e la ritrattistica, ospiterà nei suoi spazi  il ritratto dello scrittore eseguito dall’artista Bonanno e alcune opere grafiche del Maestro oltre a una grafica ispirata alla Noce.
5-    le Scuderie del Teatro Regina Margherita dove si esporranno altre opere grafiche dell’Artista.

      L’I.T.C. L. Sciascia di Agrigento per 2 giorni alla settimana (mercoledì e sabato) fornirà il servizio guide con i propri studenti, istruiti per l’occasione, nei diversi siti della mostra.













Ph: ©archivioepensamenti


 ECHI:







giovedì 25 settembre 2014

IPOTESI DI VIAGGIO DI UN PITTORE PITTORE. Guido Quadrio


Guido Quadrio non c'è più ma la sua arte ha continuato a viaggiare. 
Una testimonianza del 2000 e la donazione del 1996.
I milioni di cui si parla nell'articolo indicano lire £.



  






n. 38, febbraio 2000


errata corrige: scianiani = sciamani


1996 Litografia d'après colorata a mano di Guido Quadrio donata al comune di Racalmuto
durante la festa di solidarietà "Promuoversi promuovendo",
ora esposta nell'aula consiliare.
A sx, l'allora assessore alla cultura Nino Vassallo; a dx, la pittrice Barbara Mariconti,


Link correlato:


Carmelo Pirrera ricorda Guido Quadrio
(pag. 7)





Foto © archivioepensamenti