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giovedì 4 febbraio 2021

Hamilton Sicilian Folklore Group: SCINNITI, SCHETTI DI SAN GIULIANU (tes...


Dal video pubblicato da Sam Cino sullo spettacolo musicale di balli e canti siciliani, eseguiti il 21 novembre 1992 per l'ottantesimo compleanno di suo papà, Angelo Cino (Castiddruzzaru), benemerito rappresentante della comunità racalmutese di Hamilton. Il testo "Scinniti, schetti di San Giulianu", cantato sulla melodia di "Mi votu e mi rivotu", si trova nel libro "A lu Raffu e Saracinu" (1988) dedicato alle sorgenti e fontane di Racalmuto nonché agli antichi mestieri dei carrettieri e delle lavandaie. TESTO Scinniti, schetti di San Giulianu, ca l'acqua di lu Raffu è mezza vinu. Ddru Patri Eternu meglia acqua un fici di chiara di lu Raffu e Saracinu. Di ss'acqua nun ci nn'è all'antri banni né a Curmiteddra né a Fontana Granni. Chiss'acqua è sangue, scanni noi li vini: l'uomini s'arrifriscanunli rini. Fimmini calanu di tutti li cuntrati cu robbi lord e l'acchiananu lavati.





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domenica 27 settembre 2020

NA CANTATINA FAZZU DI MATINA. Federica Di Girolamo e i canti dei salinari di Turi Toscano

L'inesauribile Baldassare Sammaritano nella ricca corrispondenza   di  immagini della Sicilia, di rare notizie, chicche bibliografiche e ricette "storiche e prelibate, questa volta ha lasciato cadere un canto di salinaro che, a me, nato in mezzo al sale ovvero in territorio ricco di miniere di sale e di zolfo, ha incuriosito parecchio, anche se il salinaro del canto non è di miniera, non scende sotto terra a coltivare il salgemma, ma sta in superficie, alla luce del sole, tra le vasche piene di acqua di mare e uno si fa una diversa idea del salinaro, meno buia, meno faticosa, meno  rischiosa. Sembrerebbe, in effetti è così ma è faticoso ugualmente perché la cangiante fatica ha mutato soltanto forma: somiglia di più, direi, a quella del gessaio tra cave e carcare di gesso tra fatiche di braccia e calore di fornace. 

Identica in ogni caso rimane la funzione del canto: ritmica e liberatoria.

Ringrazio Federica Di Girolamo, nipote di Baldassare, compilatrice della tesi dove è pubblicato il  testo, analizzato meticolosamente dal punto di vista linguistico, del poeta Turi Toscano, per la gentile disponibilità.

P. C. da Racalmuto




sabato 29 giugno 2019

BLUES DEI MIETITORI. Il ciclo del pane


I

Mieti tu
E mietu iu

Prega li santi
Iu priegu a Diu


II

Suli c’è
La frunti chianci

Jemmitu chinu
luci la fanci


III

Comu è-gghjè
Campammu (i)n tanti

Bummmulu chinu
Panza vacanti

©piero carbone





I quadri riprodotti sono di Giambecchina. Foto da internet








martedì 14 agosto 2018

LU CANTU DI LI ISSARA. Canti di lavoro nella tradizione racalmutese raccolti da Isabella Martorana Messana

Il canto di lavoro "di li issara" è stato raccolto da Isabella Martorana Messana agli inizi degli Anni Sessanta, nei primi Anni Settanta è stato ripreso da Domenico Mannella che, arricchendolo di un breve dialogo introduttivo,  lo ha eseguito col gruppo folcloristico "A Virrinedda", successivamente è stato eseguito dal "Gruppo Folk Città di Racalmuto" modificando l'originario 
"Oj olla 'la" 
del ritornello con 
"Ari, ari, olla laa".

Prossimamente dal Coro Polifonico Terzo Millennio, diretto da Domenico Mannella, verrà riproposto il canto nella versione adottata primieramente dal Gruppo folcloristico "A Virrinedda".





Nota introduttiva ai Canti di lavoro di Isabella Martorana Messana





A proposito del ritmo di lavoro dei gessai, si veda, del prof. Bonanzinga, l'interessantissimo saggio
La musica dell'incudine
https://www.academia.edu/7917141/La_musica_dellincudine


"Lu suli si nni va..." Tradizioni orali e vita popolare a Racalmuto di Isabella Martorana Messana, pubblicato a cura del Comune di Racalmuto nel 2006 con la Presentazione del prof. Sergio Bonanzinga, etnomusicologo all'Università di Palermo, è la riproposizione di Letteratura popolare e aspetti della vita tradizionale di Racalmuto, Tesi di laurea in "Storia delle Tradizioni Popolari" compilata sotto la guida del professore Giuseppe Cocchara (Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Palermo), anno accademico 1963-64.



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