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sabato 29 febbraio 2020

SANTA ROSALIA NELLA TRADIZIONE ORALE IN SICILIA. Anche di questo si parlerà domani al Centro Culturale "Lo Bue" di Racalmuto

Centro Culturale "Lo Bue" presenta

ROSALIA UNA SANTA SICILIANA
La vara - Il libro - Le reliquie

Domenica 1 marzo 2020 alle ore 17.00

Presso la Casa dei Ricordi, in via Manzoni 53

Racalmuto


Saluti:
Lia Lo Bue, presidente del Centro Culturale “Lo Bue”, scrittrice
Presentazione delle attività del Centro: Angelo Campanella, vicepresidente, scrittore


Interventi:
- Paolo Busub, autore del libro “Delia e Santa Rosalia. 
Tra devozione, culto e marchesato Lucchese", Assessorato alla Cultura di Delia e SiciliAntica, Delia 2019

- Pippo Perconti, presidente comitato festeggiamenti Santa Rosalia 2019 

- Angelo Cutaia, cultore di storia locale; autore di uno studio ancora 
inedito

Modera: Piero Carbone, scrittore

Letture di Federica Piazza e Giulio Seminerio





Paolo Busub, Delia e Santa Rosalia. Tra devozione, culto e marchesato Lucchese,
Città di Delia Assessorato alla Cultura, Delia 2019

Busub, pag. 77
Busub, p. 78

Busub, p. 80
Busub, p. 81
Busub, p. 82

Busub, p. 83
Busub, p. 87

Busub, p. 88

ALTRE RICERCHE

Sara Favara, A Cruna. Antologia di Rosari Siciliani, Città Aperta, Edizioni, Enna 2008

Favara, p. 248




TESTI RACCOLTI A RACALMUTO NEL 1978






Nel corso della Tavola Rotonda
verrà presentata, in video, una inedita testimonianza 





.

lunedì 10 febbraio 2020

LA VUGLIDDRA. Novena dei bambini a maggio per la Madonna del Monte rievocando Santa Rosalia



Così scrivevo nel 2003


"Nell’economia della festa esterna che progressivamente si è venuta strutturando, il Dramma sacro Maria Vergine del Monte in Racalmuto del Bonaventura Caruselli  apre i festeggiamenti. 
Va fatto notare che la rappresentazione della venuta della Madonna rievocata dal Dramma sacro, detto in dialetto semplicemente "Recita", cade nel primo giorno dei festeggiamenti indicato col termine “triunfu”, forse conservando memoria di altri “triunfi” . 
A tal proposito una digressione: nella festa esterna della Madonna del Monte sono confluiti versi popolari e frammenti di riti spuri, non bene amalgamati con l’insieme in cui sono inseriti, se è  vero che i bambini nelle “piccole processioni” di maggio, andando di casa in casa, continuavano a  cantare fino a non molto tempo fa “Lu canazzu, lu canazzu ci dicìa – Va maritati, va maritati, Rusalia”, alludendo alle tentazioni del diavolo nei confronti della Santuzza, sennonché l’effigie che portavano in processione non era quella di Santa Rosalia bensì quella della Madonna del Monte."

Da LA MADONNA DEL MONTE NEI RIFERIMENTI TESTUALI.

Testi di vario genere sulla Madonna del Monte di Racalmuto

e di alcuni caratteri di essi.

Relazione letta al Convegno celebratosi nel 2003 in occasione del quinto centenario dell'arrivo della  statua della Madonna del Monte a Racalmuto.

Testo raccolto,  dattiloscritto e ciclostilato nel 1978

Post correlato:
LA MADONNA DEL MONTE ATTENDE GLI ATTI

Quando Totò Sardo mi espresse il desiderio di voler incontrare mons. Cataldo Naro per invitarlo come relatore ad un convegno sulla Madonna del Monte di Racalmuto ne fui ben felice.
Alcune circostanze: era la fine del 2002;  mons. Cataldo Naro era stato da poco nominato arcivescovo di Monreale; il dott. Salvatore Sardo rivestiva il ruolo di assessore alla cultura e di vicesindaco;  nel 2003 sarebbe caduto il cinquecentesimo anniversario della venuta "miracolosa", secondo la leggenda, della statua della Madonna detta del Monte a Racalmuto.
Ancora echeggiavano in paese i nove giorni di festeggiamenti per il cinquantenario dell'incoronazione della Madonna nel 1988, i festeggiamenti del 2003 si preannunciavano altrettanto solenni secondo le aspettative. Il convegno si inseriva in questo clima.

Ci recammo in Episcopio a Monreale per estendere l'invito e poi, conoscendo l'indole di mons. Naro e la serietà dello studioso, ritenni opportuno fargli avere alcuni libri per la necessaria documentazione; glieli portai a Poggio San Francesco dov'era in corso un ritiro spirituale condividendo per un giorno intero l'agape fraterna e le evangeliche meditazioni. L'appuntamento per Racalmuto fu confermato.


Mons. Naro venne e alla presenza di vari studiosi e dell'arcivescovo di Agrigento tenne una conferenza ricca di originali spunti di riflessione


Al termine dei lavori il comune diede incarico allo studioso don Biagio Alessi di collazionare gli atti e predisporli per la pubblicazione. 
Le cose non andarono così. 
Il prolungamento dei tempi tecnici e la morte prematura di Padre Alessi, il cui lavoro, ulteriormente sollecitato e giunto a un buon punto, ho potuto visionare nel periodo del mio incarico come assessore tecnico alla cultura, rimandarono la pubblicazione alle calende greche. 
Si sarebbe dovuto recuperare il lavoro già compiuto  presso gli eredi. Non s’è fatto. 

Sarebbe stato bello pubblicare e presentare gli Atti a dieci anni di distanza del convegno, durante la Festa del Monte di quest'anno, che si svolgerà nei giorni di venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 luglio 2013.

Nel frattempo, oltre mons. Naro, qualche altro relatore è morto.  Per non lasciar cadere l’evento nel dimenticatoio, nel 2010 ho chiesto ad Enzo Di Natali, direttore della rivista “Oltre il muro”, di ospitare l’intervento di mons Naro preceduto da una mia breve nota per contestualizzarlo.  P. C.






lunedì 22 aprile 2019

ALTRIMENTI QUELLI... La permuta vincolata della statua di San Michele per una botte di vino, tra menfitani e santamargaritesi





Altrimenti quelli...


L’Angelo precede e annuncia l’Incontro. Ogni anno per Pasqua. Sempre. Per sempre. Dopo varie rincorse, finalmente la Madonna incontra il Cristo Risorto.


Se l’Incontro, per qualsiasi motivo, un anno, la domenica di Pasqua, non dovesse avvenire, la statua ritornerebbe nella patria originaria: questa la condizione dei santamargaritesi nel cedere la statua dell’arcangelo  san Michele ai menfitani in cambio di una botte di vino, tanto e tanto tempo fa. Così fu. Così si tramanda. 
Privilegio con spada di Damocle. 

Per questo onore e con questo timore, il tradizionale Incontro (o Scuontru) è avvenuto anche nell’anno in cui ci fu il terremoto. E ogni anno così dev'essere, dicono ancora gli anziani, anche nelle condizioni più avverse, anche se dovesse esserci la neve, anche se la pioggia dovesse cadere dalle cateratte del cielo pisuli pisuli.

Insomma, viva San Michele Arcangelo l'Annunziatore. La banda suona, i tamburi rullano e il prete benedice.

Altrimenti quelli... Il paese di Santa Margherita è a due passi da Menfi.





ph ©piero carbone

giovedì 15 giugno 2017

SAN VITO CI PROTEGGA! Oggi per il Martirologio Romano si fa memoria dell'adolescente martire

San Vito, proteggici dai cani, dalle tempeste e dai terremoti


San Vito martire, statua marmorea, Museo Pepoli, Trapani



Santu Vitu Santu Vitu 
Tri voti vi lu dicu 
Chiamativi sti cani 
cchi mi vonnu muzzicari 
Denti di cira e ferru filatu 
ettati nterra canazzu arraggiatu

E decimila voti lodiamo a Santu Vitu 
E sempri lodatu sia Santa Crisenzia è pi la via 

s. vito
                                                                                             S. Vito Martire



Santu Vitu Santu Vitu 
Cu lu vrazzu n’arripara 
E lu populu divotu 
Diu ni scanza di terremotu 
E lu popolu dilettu 
Diu ni scanza d’ogni nfettu 
Vi priamu cu cori piu 
Diu ni scanza di ogni castiu 
Tutti a vui facemu festa 
Diu ni scanzi d’ogni timpesta






Notizie su San Vito









ph ©piero carbone 2017

lunedì 3 aprile 2017

CANTI DI QUA, CANTI DI LÀ, CANTI DISPERSI. Il Frontini divulgato da Pietro Rizzo


I canti popolari non sono escrescenze, sono aliti. 
Non è una questione di statistica. P. C.

schermate da you tube

Canzone
Malatu p'amuri


voce: Cinzia Caminiti

Da you tube:
Caricato il 05 mar 2009
Francesco Paolo Frontini, ed. Ricordi 1883, 50 canti.
http://frontini.altervista.org/canti_...
Cinzia Caminiti voce, Gianni Nicotra mandolino e mandoloncello, Paolo Capodanno mandolino, Massimo Genovese chitarra, Michele Gagliano chitarra, Rosalba Sinesio voce.
Ass. Cult. SCHIZZIDARTE
Lettera del 1/01/1894
« Tra gli artisti e compositori dell'Isola voi siete,
« se non il solo, uno dei pochissimi che comprendono la
« bellezza e la grazia delle melodie del popolo. Pur com-
« ponendone di belle e di graziose, Voi sapete apprezza-
« re queste vaghe e dolci reliquie d'un passato che non
« ebbe storia, e serbate a durevole monumento, delle
« note piene di sentimento squisito e di candore vergi-
« nale. Altri non penserà neppure a ringraziarvi dell'ope-
« ra patriottica da voi compiuta; io Vi ammiro ». Parole, sentite e quasi solenni.
Giuseppe Pitrè
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Versione de Il folle dello Zen





















Canzone
Mi votu e mi rivotu


voce: Carmelo Sapienza

Da you tube:
Caricato il 14 gen 2011
Canzonetta Villereccia n°9 raccolta di Francesco Paolo Frontini -Eco della sicilia
La prima pubblicazione fu nel 1883 per la casa editrice Ricordi.
http://frontini.altervista.org/canti_...
Esecuzione del Duo Triquetra (2005).
Voce e chitarra: Carmelo Sapienza.
Mandolino: Franco Longo.

Mi votu e mi rivotu suspirannu
passu la notti 'nterra senza sonnu
e li biddizzi toi jeu cuntimplannu
mi passa di la notti sina aghiornu

Pri tia nun pozzu n'ura ripusari
paci nun havi cchiù st'affrittu cori
lu sai quannu jeu t'haju a lassari ?
quannu la vita mia finisci e mori !

-

Mi giro e mi rigiro sospirando,
passo la notte a terra senza sonno
E le bellezze tue vado contemplando,
mi passa tutta la notte sino al giorno.

Per te non posso un'ora riposare,
pace non ha più questo afflitto cuore
Lo sai quando io ti devo lasciare ?
quando la vita mia finisce e muore!
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Notizie su Francesco Paolo Frontini
https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Paolo_Frontini

venerdì 30 settembre 2016

SE SERVE INVOCARE SANTA BARBARA CONTRO "LI MALI GENTI". Orazione e Detto popolare recitati da Eduardo Chiarelli

***
Per vedere il video cliccare il seguente link:





Orazioni a Santa Barbara

Santa Barbara can un durmiti
Ca lu populu è viglianti
Nni scanazati di li mali genti
E di mali intenziunati.

Dintra pari porta
Di fora pari rocca
A li nnimici mia
Nun ci dati forza e mancu valìa
Comu li petri di mmezzu la via


Detto

A jurnata nun jiri
Di cu a jurnata a jutu.




Video amatoriale realizzato lo scorso mese di agosto a Racalmuto (Contrada Zaccanello)

sabato 17 settembre 2016

CLIKKATE E MOLTIPLICATEVI. Commenti per Archivio e Pensamenti, dolci e acetosi


Ieri sera ho partecipato al Mysterious tour di Sara Cappello. Una trentina di persone al seguito della guida Stefania Casella e della cantastorie Sara Cappello che, dopo l'introduzione della guida,  in varie tappe, accompagnata dalla chitarra, illustrava, con cunti e canti, storie, luoghi e personaggi della Palermo che fu.
Interessante, questo tour notturno.


Tappa dopo tappa, si faceva sempre più interessante non solo per la scoperta di luoghi e aspetti inediti ma soprattutto, direi, nel vedere sotto un'altra luce, oltre il complice "lustro" di luna, siti notissimi e familiari come la cattedrale, ammirata dall'esterno "ricamato" in tutti i suoi lati.




Ma per motivi personali su un'altra tappa mi voglio soffermare: Piazza Pretoria.
Davanti alla circolare fontana, contornata dalle facciate di Palazzo delle Aquile, le chiese di Santa Caterina e San Giuseppe dei Teatini, Palazzo Bonocore e di un altro Palzzo fatiscente con i balconi sfondati, a due passi dai Quattro Canti, Sara ha imbracciato la chitarra e davanti al suo leggio ambulante ha raccontato la storia della Vecchia dell'aceto.



E siccome l'aceto propaga odore forte e non passa inosservato, quell'odore che solletica i chemocettori del naso mi ha richiamato altri aceti, mentali, virtuali, mi ha richiamato i commenti al post del mio blog in cui segnalavo che erano state raggiunte tre milioni di visualizzazioni:
Tre milioni di... "acini". Sperando di farne buon vino. 

Un commentatore invidiosetto, vigliacchetto, anonimo, commentava e si firmava "La vecchia dell'aceto". Libero di criticare, ma non di nascondersi dietro uno pseudonimo. Perché nascondersi?





Riporto anche gli altri commenti firmati con altre fragranze naturalmente:

Eduardo Chiarelli Prosit e prosituni!!

Piero Carbone grazie anche al tuo contributo

Eduardo Chiarelli Piccolo piccolo!

Piero Carbone anche i grappoli più grandi sono formati da tanti acini

Nicolò D'Alessandro E le responsabilità aumentano....

Damiano Sabatino Iamu ca viviemu!


Nicolò D'Alessandro Msg per gli internauti frequentatori del blog: "archivioepensamenti". 3.000.000 visualizzazioni. Che dire: Clikkate e moltiplicatevi. Forza Piero Carbone da Racalmuto. :-)


Piero Carbone da Racalmuto Ringrazio Eduardo Chiarelli, Damiano Sabatino e Nicolò D'Alessandro per l'augurio.  Ringrazio anche tutti gli altri che hanno salutato la notizia con un "mi piace" e gli altri ancora che al blog dedicano attenzione leggendo o consultando i vari post. 

Con qualche altro non posso fare la stessa cosa: all'auspicio di ricavare buon vino dagli "acini" metaforici ovvero dai tre milioni di visualizzazioni, è arrivato sul blog questo commento: "Aceto, solo aceto". 
Il "benevolo" commento è firmato da un incauto anonimo, non si sa di che genere sia anche se si firma "La Vecchia dell'aceto". 

Giri alla larga dal blog perché qui non c'è bisogno del suo aceto velenoso: non si vuole fare nessun veneficio manco virtuale, manco sul web. 

A chi si firma "Vecchia dell'aceto", invece, nomen omen: nome = destino, uno spassionato consiglio: cambi pseudonimo o cambi il finale dell'omonimo romanzo di Luigi Natoli, perché a Giovanna Bonanno, vero nome della "vecchia", accusata della morte per avvelenamento di tanti mariti e di qualche moglie, ladia ci finì, brutta fine fece: appesa ad una forca il 30 luglio 1789, vicerè Caracciolo, nella scenografica e teatrale Piazza Vigliena ai Quattro Canti di Palermo.







Il Mysterious tour. 
Dal sito di Sara Cappello:



MYSTERIOUS è l’itinerario notturno dei “cunti dei misteri di Palermo” accompagnati dalla voce narrante di Sara Cappello, un percorso affascinante frutto di ricerche e di uno studio appassionato sui racconti e le credenze della tradizione popolare siciliana tratte dalla raccolta di Giuseppe Pitrè, il grande etnologo di cui si ricordano quest’anno i cento anni dalla morte.

Un tour con enigmi e storie, un percorso a tappe che attraversa il cuore antico di Palermo, capace di metterne in luce gli aspetti più neri e nascosti e la sua occulta ed arcana anima.

Sara Cappello, nella veste di cantastorie, racconterà Palermo, teatralizzerà aneddoti e vicende facendo rivivere personaggi leggendari di una citta’ che con la sua anima esotericamente misteriosa e’ da sempre un infinito teatro di antiche memorie.

Partendo dalla piazza del teatro Cantunera tra vicoli e cortili Sara Cappello racconterà il cuntu ru lupunaru, quello delle Animulare e Patruneddi di locu, delle Streghe e Dragunara.

Ci porterà con la sua voce nel regno delle Sette Fate ed evocherà vicende indimendicate di avvelenatrici, jettatori, con strani scongiuri ed antiche preghiere alle Armuzze dei Santi Corpi Decollati, insieme ad altre storie che ci appartengono.

Evocazioni, sortilegi, preghiere, saranno lo strano miscuglio di un suggestivo tour, tra realtà e fantasia, tra tradizione popolare e memoria.
Un’immersione fantastica nel teatro notturno di una città straordinaria.

TAPPE DEL PERCORSO
20.30 Raduno al Teatro Cantunera via Bara all’Olivella 10

Piazza Monte S. Rosalia- Palazzo Branciforti- Chiesa degli Angelini
Teatro Massimo
Piazza Beati Paoli
Cortile Sette Fate
Piazza Pretoria
Crocevia dei Quattro Canti.

Evento organizzato da CANTUNERA- Associazione CITTA’ DELL’ARTE



ph ©pierocarbone