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mercoledì 2 luglio 2025

"TRA PENSIERI E DISCORSI" DI MARISA TOSCANO. Presentazione del libro a Mistretta


"Ora, rispetto alla precedente raccolta, questa nuova plaquette di versi, Tra pensieri e discorsi, nel suo incipit muta l'atteggiamento nostalgicamente introspettivo e si proietta con rinnovata espansività nella magica dimensione di un tempo che assorbe l'eterno, grazie al vitale contatto fisico con la neonata nipotina; magia della esistenza che rinnovandosi ad ogni nuova generazione attrae e calamita a sé l'attenzione, rivoluzionando il mondo circostante".        Dalla Prefazione di Filippo Giordano.


Dalla precedente pubblicazione d'esordio, Simintì, estrapolo la suggestiva considerazione linguistica di Melo Freni a proposito del termine che ha dato titolo al libro: 

"Ma che vuol dire Simintì'? Quantu 'mporta?

Eh sì, che non importa nulla sviscerarne il senso. Resta una parola incantata, sospesa nell'aria, bellissima nella sua imprendibilità, che è stata pescata in chissà quali nuvole della fantasia e sistemata lì, nel novero dei termini che fanno favola e mistero".                                           Dalla Prefazione di Melo Freni.

Una poesia tratta dalla raccolta "Tra pensieri e discorsi. In parte dialettali", 2024

PALORI

Palori pinzati

Palori sparati

Palori r'amuri

Palori ri petra

Palori ri cori

Palori muti

Palori vuciati suspirati cantati sussurrati

Palori pintuti...

Macari l'avissi masticatu

Mi l'avissi agghiuttutu

O palori mai ritti

chi s'arrunculianu nno stomaco

comu na palummedda chi nun po vulari.


Parole

Parole pensate

Parle a vanvera

Parle d'amore

Parole di pietra

Parole di cuore

Parole mute

Parole gridate sospirate cantate sussurrate

Parole di pentimento

Magari le avessi masticate

Le avessi ingoiate

O parole mai dette

che si smuovono nella pancia

Come una colomba che non può volare.

Marisa Toscano





 
 

lunedì 10 settembre 2018

DIARIO SENESE - Inizio dalla fine: da un ringraziamento particolare alla dolcissima Dagmar Reichardt






E grazie a Dagmar Reichardt, docente di Italianistica nonché Professor for Media Industry, Music Management & Festivals alla Latvian Academy of Culture di Riga, in Lettonia, per la ricca e straordinaria esperienza senese che ho potuto fare grazie all’invito per partecipare al Congresso dell’AIPI - Associazione Internazionale Professori di Italiano, dove lei ha curato il secondo Panel: "Polifonia musicale. Le vie delle melodie italiane in un mondo tranculturale".


È commovente pensare a Dagmar e a tutti questi studiosi come appassionati ambasciatori di italianità. 
Dagmar innamorata in particolare della Sicilia, dei suoi autori prediletti, tra cui Verga, Bonaviri, Freni... Ammiratrice di Etta Scollo, dell'arte siciliana nelle sue poliedriche sfaccettature... 





SEZIONE 2 - “Polifonia musicale –
Le vie delle melodie italiane in un mondo transculturale”
Coordinano:
Dagmar Reichardt (Accademia di Cultura Lettone di Riga)
Donatella Brioschi (Istituto Italiano di Cultura di Amburgo)
Domenica Elisa Cicala (Università Cattolica di Eichstätt - Ingolstadt)
Mariella Martini-Merschmann (Hochschule für Musik und Theater di Amburgo)
Tutor d’aula: Valentina Carbonara

RELATORI: 28                       AULA: 8 (primo piano)


Questa sezione è dedicata al linguaggio verbale e non-verbale della musica creata e ideata nell’ambiente italofono e alle sue circolazioni mediatiche, dinamiche d’interscambio e alle crocevie dei suoi adattamenti polifonici e interdisciplinari in Italia e nel mondo. 

Analizzeremo come e quando questi modelli musicali fungono da strumento di comunicazione e transfer culturale facendo da ponte polifonico tra l’Italia e altre culture, geografie, etnie, tradizioni popolari, arti, società e sistemi politico-economici affini o contrastanti che siano, indagandone i cambiamenti storici, estetici, artistici, linguistici, didattici, morfologici e fenomenologici.

Il filo conduttore metodologico è costituito dai teoremi postmoderni della transculturalità (Glissant, Welsch, Bauman) che verranno applicati a tutti i casi studiati indipendentemente dal periodo storico prescelto. 
Focalizzando aspetti di polilogo (Backthin), ibridità (Bhabha), code switching, intermedialità e gli interstizi tra suono acustico e performance visiva, tra mondo analogo (libretti, teatro o spettacolo) e mondo digitale (video, YouTube, archivi online, social media ecc.), tra produzione artistica e didattica dell’italiano in classe verranno rispettati tutti i generi musicali proposti: dalla composizione ed esecuzione strumentale, orchestrale, corale, lirica e dal canto classico alla musica del mondo o musica elettronica di oggi, alle correnti del pop, folk, jazz, disco, punk, heavy metal, house, rap, hip hop ecc. 

Si potranno indagare i linguaggi musicali utilizzati da cantautori, nel cinema, in vari formati (festival, tv, colonne sonore, music-clip, sala concerti ecc.) o nella pubblicità, nella politica culturale, nell’Arte-Terapia o nelle rappresentazioni letterarie e transmediali – sia sul piano artistico-creativo che critico, musicologico e antropologico, sempre cercando di individuare le zone di contatto e intersezione tra musica, linguistica, le relazioni testo-suono-teatralità o la didattica e altri sistemi ancora. 

Alla fine cercheremo di trarre una mappatura network che rappresenti la musica italiana come un canale tradizionale, sempre attuale e in ogni caso eccezionalmente eloquente che non solo diffonde la cultura e mentalità dal Paese del bel canto nel mondo globalizzato, ma che da sempre è riuscito a formulare un linguaggio universale al di là di confini, culture e nazioni, e a combinare, fondere e unire in un’unica melodia, un ritmo o un pezzo sinfonico di almeno tre diversi codici sonori diversi appartenenti a culture e/o discipline che canonicamente vengono trattate separatamente.





sabato 9 marzo 2013

ATHOS AL CASTELLO DI PAVIA



ATHOS COLLURA CRASH! OGNI SOGNO INFRANTO
CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA

Inaugurazione + performance artistica Sabato 9 marzo ore 17.30

La mostra prosegue fino al 7 aprile 2013 da martedì a domenica dalle 10 alle 17.50
si ringrazia: sponsor tecnico: info: www.museicivici.pavia.it


LA MOSTRA


Nota ripresa dal sito:
http://www.museicivici.pavia.it/collura/

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L'ampia rassegna antologica raccoglie circa ottanta dipinti e alcune installazioni, realizzate nell’arco di cinquant’anni, che testimoniano il percorso creativo dell’artista tra pittura e scenografia.
La mostra pavese vede la ricostruzione, dopo oltre quarant’anni, della “Stanza dei pavoni”, una camera da sogno interamente dipinta nel periodo psichedelico. 

Si potrà inoltre scoprire l’ultima produzione di Collura dedicata al tema della mercificazione della bellezza e dell’arte, rappresentata dal codice a barre. 

Proprio in occasione dell'inaugurazione l'artista realizzerà una performance dissacratoria con cui metterà fine alla fortunata serie dei "Visual Codex", per aprirsi a nuove sperimentazioni.

Mostra a cura di: Susanna Zatti
Organizzazione: Musei Civici del Castello Visconteo
Catalogo disponibile presso il bookshop

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In bocca al lupo, Athos!


per la mostra al Castello



per la mostra collaterale alla Libreria Cardano




ricordando un'altra mostra


e tuo padre, il pittore Renzo,




a Palermo





in qualificata 

1. Da sx: Rossana Bossaglia, Melo Minnella, Enzo Sellerio





e numerosa

2. Athos e il pubblico




compagnia 

3.

nel 1995






              

 
 


COMUNICATO STAMPA

Da sabato 9 marzo (inaugurazione alle ore 17.30) a domenica 7 aprile 2013 sarà allestita presso i Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia la mostra “Athos Collura. Crash! Ogni sogno infranto”.
Si tratta di un’ampia antologica che raccoglie circa ottanta dipinti e alcune installazioni realizzate nell’arco di cinquant’anni e che testimoniano il percorso creativo dell’artista tra pittura e scenografia.
Nato a Grotte (Agrigento) nel 1940, figlio d’arte, Collura, dopo gli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti e il Piccolo Teatro di Palermo, nel 1961 si trasferisce a Milano, dove entra in contatto con l’ambiente della nuova figurazione.
La mostra pavese vedrà la ricostruzione, dopo oltre quarant’anni, della “Stanza dei pavoni”, una camera da sogno interamente dipinta (soffitto e pavimento compresi) nel periodo psichedelico, una decorazione onirica di onde e motivi fitomorfi, nelle gamme cromatiche degli azzurri, dei viola e dei verdi realizzati con colori fluorescenti esaltati dalle luci delle lampade di Wood.
Sarà anche l’occasione per rivedere installazioni come "Le Vertigini del labirinto” (realizzato per la Piazzetta di Capri nel 1998), altro suggestivo luogo di spaesamento e di enigmatica realtà virtuale, la serie di dipinti dei cicli "Controliberty", "Interno/Esterno", “Desengaño”, “Confini” che testimoniano la sua disincantata ricerca di una imagerie suggestiva e sempre accattivante, ma anche espressiva di profonde riflessioni sull’uomo contemporaneo e sulle sue nevrosi e angosce esistenziali.
L’ultima produzione di Collura è principalmente dedicata al tema della mercificazione della bellezza e dell’arte: il codice a barre ha invaso qualunque oggetto, sottraendogli valore e dandogli un prezzo, ha deturpato la natura e il paesaggio mediterraneo e ha persino “annullato” l’autoritratto di profilo dell’artista, il quale preannuncia in occasione dell'inaugurazione di questa rassegna pavese - la prima realizzata in un ambito museale - una performance dissacratoria con cui metterà fine alla fortunata serie dei "Visual Codex".
La mostra, a cura di Susanna Zatti, sarà accompagnata da un catalogo con testi di Susanna Zatti, Philippe Daverio, Rolando Bellini, Sylvano Bussotti, Jacqueline Ceresoli, Erica Tamborini.

Per tutte le info: www.museicivici.pavia.it


BIOGRAFIA DELL'ARTISTA

Athos Collura nasce a Grotte (Agrigento) nel 1940.
Da sempre alterna la pittura alla scenografia, allestendo spettacoli in Italia e all’estero.
Compiuti gli studi artistici a Palermo, nel 1961 si trasferisce a Milano, dove vive e lavora.

Dopo alcuni anni dedicati ad una originale sperimentazione della tecnica del collage, finalizzata a dare corpo e voce a tematiche politiche e sociali (1963-68), diviene uno dei più autorevoli e audaci interpreti in Italia del movimento psichedelico, creando opere di grande suggestione, tra cui la "Stanza dei pavoni", realizzata nel 1971-72, completamente dipinta dal pavimento al soffitto.

In questi anni si accosta al gruppo di artisti che gravitano intorno alla Galleria “II Fante di Spade” (Ferroni, Guerreschi, Luporini e Vespignani), recuperando a partire dal 1974 lo studio della figurazione e della donna come icona di desideri proibiti in una nuova fase di ricerca che trova espressione nei cicli tematici denominati "Interni/Esterni".

Interrotto il sodalizio con tale gruppo di artisti, tra il 1978 e il 1979 Collura dà vita ad una rivisitazione critica del periodo Déco con l'originalissima serie di opere denominata “Controliberty”, caratterizzata dal rovesciamento e dallo sdoppiamento inatteso del senso estetico, attraverso un'acuta e ironica riformulazione del linguaggio artistico che guarda anche alla contaminazione con il teatro.

Dagli anni Ottanta in poi il suo lavoro è caratterizzato da una metafisica e un surrealismo innovativi, che vanno a definire una ricerca autonoma in linea con il clima postmoderno che si va affermando. Questo periodo, di cui è parte il ciclo “Confini” (1980/1998), è caratterizzato da composizioni strutturate per immagini, associate a rappresentazioni oniriche e simboliche tese ad espandere proprio i "confini" dell'immaginario.

Con la serie "Visual Codex", iniziata alla fine degli anni Novanta, l'artista approda al momento cruciale della sua riflessione sul linguaggio artistico e visuale, individuando provocatoriamente il codice a barre quale icona della deriva consumistica dell'arte: il lavoro è caratterizzato dall'annullamento dell'immagine pittorica e dal suo ribaltamento illusorio, alla continua ricerca di una esplorazione dei confini della rappresentazione e della scrittura pittorica.

Hanno scritto di lui: Renato Barilli, Zeno Birolli, Rossana Bossaglia, Flavio Caroli, Giorgio Cortenova, Raffaele De Grada, Silvia Evangelisti, Tommaso Paloscia, Pierre Restany, Giorgio Segato, Franco Solmi, Tommaso Trini.


PRINCIPALI MOSTRE E PARTECIPAZIONI




Premio San Fedele
Milano, Edizione 1967 - 1968 - 1969

Premio Salon de la Jeune Peinture
Parigi, 1968

Tecnicismo contro l’uomo
Palazzo Reale, Milano, 1972

Milano: cento artisti per la città
Museo della Permanente, Milano, 1995

Omaggio al Ghirlandaio
Museo Istituto degli Innocenti, Firenze, 1995

Premio Capri dell’Enigma
Piazzetta di Capri, installazioni 1996 - 2006

L’Isola dipinta
Palazzo del Vittoriano, Roma, 1998

Nicht mehr fur ohren
Documenta 11, Kassel, Germany, 2002

Espressamente Milano
Palazzo della Triennale, Milano, 2003

Padiglione Italia 13x17
Biennale d’Arte, Venezia, 2005

Rozzano: cittàmorfosi
Rozzano (MI), 2006

Shanghai Art Fair (Galleria Maison d’Art, Monte Carlo), Shangai, 2007

Palmbeach 3
West Palm Beach, Florida, 2008

Masters of Brera
Liu Haisu Art Museum, Shanghai 2008
Mostre personali:

Galleria 2000
Bologna, 1970

Galleria dei Lanzi – Fante di Spade
Milano, 1972

Galleria Eros
Milano, 1978

Galerie Schèmes
Parigi – Lille, 1989

Tempi e spazi dell’Incantamento
Rocca Medievale, Vignola (MO), 1990

Madison Fine Art Gallery

Aspen (Colorado), 1990 – New York, 1991


Al di là del confine: la Toscana e Piero della Francesca
Montevarchi (Arezzo), 1992 - 1993

Confini  
Palazzo delle Cento Finestre, Firenze, 1994

Antologica
Università Bocconi, Milano, 1998

L’annullo
Museo Fondazione Matalon, Milano, 2003

Visual Codex
Galerie Maison d’Art, Montecarlo, 2007

Percorsi
Società Umanitaria, Milano, 2012

Athos Collura. Crash! Ogni sogno infranto
Castello Visconteo, Pavia 2013






Foto a  1 e 2  di Mario Virga
Foto 3  di Melo Minnella