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domenica 1 febbraio 2015

MATTARELLA A RACALMUTO (PER IL DISEGNO PIÙ LUNGO DEL MONDO)



Dopo alcuni minuti l'elezione del Presidente della Repubblica, Aurelio Cardella ripesca due vecchie foto e le posta su facebook con una breve nota didascalica che dà l'abbrivo ad altri ricordi e ad altri commenti: un lontano evento immortalato da alcune foto viene richiamato dalla notizia del giorno.


Da sx: Piero Carbone, Aurelia Sinagra, (?), Nicolò D'Alessandro, Alfonso Montana, Giacomo Giardina, Sergio Mattarella, Enzo Sardo. Foto di Angela Cardella.


Aurelio Cardella:

A Racalmuto per la inaugurazione del disegno più lungo del mondo di Nicolò D'Alessandro.
Dietro al Presidente il poeta Giacomo Giardina, il "Poeta Pecoraio" scoperto da Francesco Carbone.

Piero Carbone:
Che sorpresa! Ho curato la mostra e non conoscevo queste foto! Ce ne sono altre?

Aurelio Cardella:
Purtroppo no. Angela mi rimprovera di averle impedito di farne altre, ma come sai con i politici non ci vado d'accordo, anche se sono delle brave persone. Con il tempo loro potrebbero cambiare e mi ci vedrei male.

Edoardo Lazzara:
Aurelio, sono contento di questa elezione conosco il personalmente il prof. Sergio, grande personalità e serietà


Da sx:: Giovanni Bufalino, Paolo Agrò, Nicolò D'Alessandro, Sergio Mattarella, Enzo Sardo, Vincenzo Milioto, Lillo Leone. Foto di Angela Cardella.

Nicolò D'Alessandro:
Aurelia, facendo un giro su FB mi ha segnalato le due foto che Aurelio Cardella (lo ringrazio) ha tirato fuori dall'album dei ricordi comuni. Non conoscevo queste fotografie che hai postato. Un quarto di secolo è trascorso. 
Il 1991 è stato un anno importante per me, per quello che è avvenuto a Racalmuto, grazie a te, alla tua tenacia e alla tua amicizia. Una data indimenticabile. L’evento da te ideato, voluto, sostenuto, in anteprima mondiale della mia Valle dell’Apocalisse, il disegno più lungo del mondo, all’Auditorium Santa Chiara ci ha resi protagonisti. 
Caro Piero, che piacevole sorpresa! L’elezione, oggi, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, allora Ministro, ha riportato alla luce le fotografie dell’inaugurazione di questo evento unico. Chi doveva dirlo. 
La Storia stravolge i tempi, li dilata, li rende attuali grazie a delle innocue immagini. Nella foto il sindaco Enzo Sardo, Il poeta pecoraio Giacomo Giardina, io con i capelli neri, timoroso e tu, di spalle, con i capelli neri che credo stia parlando con Aurelia, la mia compagna. 
Rivedendo le due foto, ce ne saranno molte altre che non conosco, ho rivissuto quell’evento, dove sei riuscito a far confluire a Racalmuto migliaia di persone, numerosi pullman da tutta la Sicilia, incuriositi dal “disegno più lungo del mondo”. 
Ricordo la paura che quel giorno ho provato per le decine e decine di flash sparati davanti agli occhi. Una regia perfetta, la tua, che ci ha introdotto dentro la mia Valle, costretti all’improvvisa 
esplosione di luce, al suono inquietante dei Carmina Burana. Santa pazienza, sono trascorsi 25 anni! Chissà se in Paese lo ricordano ancora. 
Grazie ancora a Te e ad Aurelio.





Sollecitato dalla pubblicazione delle foto da parte di Aurelio Cardella ho ripescato dal mio archivio foto e altri materiali relativi alla mostra "La Valle dell'Apocalisse. Il disegno più lungo del mondo" inaugurata a Racalmuto il 27 ottobre 1991. 
Su quella sopra pubblicata si vede l'onorevole Mattarella conversare con il prof. Natale Tedesco alla presentazione ufficiale della mostra nell'aula consiliare, subito dopo seguirà il taglio del nastro all'auditorium Santa Chiara: scandito dal martellante coro dei Carmina Burana, seguito, in sottofondo,  dalle musiche minimaliste di Philip Glass. 
Alla mia destra Nicolò D'Alessandro,  (Enzo Sardo, sindaco di Racalmuto (di spalle), il prof. Natale Tedesco, l'on. Sergio Mattarella. 


Alcuni vecchi articoli dalla Rassegna Stampa della Mostra 


Enzo Alessi, Gli antichi furori di Nicolò D'Alessandro
 in "La Tribuna. Il settimanale di Agrigento" 9 novembre 1991



Calogero Terrana, Il disegno più lungo del mondo
 in "La Tribuna. Il settimanale di Agrigento" 9 novembre 1991


L'Ora - Domenica 10 novembre 1991







lunedì 5 agosto 2013

LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO!




La tipografia-stamperia di Aurelio Cardella ha chiuso i battenti, ma non la memoria legata alla frequentazione di artisti per i quali Aurelio ha realizzato accuratissime serigrafie, come ci ha già ragguagliato nel precedente post

 http://archivioepensamenti.blogspot.it/2013/07/se-una-tipografia-chiude.html


 Non solo artisti, però. 

La tipografia, come un porto di mare, ha visto transitare personaggi e tipi di varia umanità che, legati a particolari situazioni e ad aneddoti quasi dimenticati, hanno qualcosa di attuale da insegnarci. 

Come nel "ricordo" di seguito pubblicato.                             P. C. 


    



La persona giusta al posto giusto
di
 Aurelio Cardella



Mi sono sempre chiesto chi fosse quella mente che ha deciso che all'angolo di via Leonardo da Vinci prima del ponte, anche se fornito di semaforo funzionante, bisogna girare lungo tutta la piazza anziché procedere dritto per 30 metri. A volte, per non mortificare la mia intelligenza o forse per non commettere un'infrazione, ricorro nel cambiare strada. Ma ben presto la mia curiosità ottenne una risposta.

Fra i miei ricordi scolastici, ricordo il 1973, frequentavo l'Istituto Tecnico Industriale ed avevamo due insegnanti un po' particolari, uno era un ingegnere che a modo suo insegnava Laboratorio di misure elettriche, egli aveva un assistente che ne capiva meno di niente. Come si sa, gli studenti coalizzano sempre per prendere di mira qualcuno, e questi due emeriti docenti erano le nostre vittime, tanto che avevamo inventato una formula matematica per meglio definirli: 
l'ASCIUTTANZA ovvero l'ing. Rossi diviso l'assistente Bianchi elevato a -2.


Sono trascorsi molti anni da quel ricordo, ed un giorno entrò nel mio negozio proprio l'Ing. Rossi (il nome è ovviamente di comodo), lo riconobbi e lo salutai con ossequio, egli sorpreso mi chiese in quale occasione l'avessi conosciuto, poiché era la prima volta che entrava nel mio negozio, gli dissi che era stato mio insegnante nel lontano 1973, con grande stupore si complimentò con la mia memoria, in quanto aveva insegnato solo per un anno in quell'Istituto, peccato non potergli rivelare il motivo di così tanta memoria!

Quando gli chiesi cosa facesse adesso, mi rispose con orgoglio: lavoro al comune, mi occupo di viabilità. Ecco! aveva fatto carriera, la persona giusta al posto giusto!


Foto: Blog A&P

domenica 21 luglio 2013

SE UNA TIPOGRAFIA CHIUDE



Corrispondenza con Aurelio Cardella dopo la notizia della chiusura della Tipografia e Stamperia d'arte "Adriana" di Palermo.
Per me la rete non è solo un canale comunicativo con vecchi amici e fonte di nuove conoscenze ma un intreccio di nuovi stimoli.

Piero Carbone: 

Caro Aurelio, mi hai fatto venire un'idea, mi piacerebbe pubblicare sul blog un tuo articolo con una carrellata e qualche aneddoto riguardanti gli artisti di cui hai stampato le serigrafie: chiude una tipografia ma ne conserviamo la memoria (della sua attività e quella del suo valore culturale). Con qualche foto in jpg. Ti va?


Aurelio Cardella:
Ottimo, carissimo Piero, di ricordi ne avrei tantissimi. Dopo aver meditato con quale iniziare, ti invio questo mio "articolo", fammi sapere se va bene, grazie.

Piero Carbone:
Va benissimo. Quello che hai scritto è una bella testimonianza, significativa non solo per te, nell'ordine affettivo, ma anche oggettivamente, per la memoria di una città, per la cultura in generale, e in particolare per l'espressione artistica nella sempre provinciale e sorprendentemente avanguardistica Palermo. Allegami qualche immagine di serigrafia in jpg. Se ne hai copia, alla fine, potremmo fare una mostra (ma questa è un'altra idea).

Aurelio Cardella:
Questo è il primo aneddoto, ma potrebbero seguirne altri, a presto invierò un jpg.




Luigi Guerricchio (Matera 12/10/1932 - 25/6/1996)
Raccoglitrici di tabacco, serigrafia, Palermo 1974

INIZIAI CON GUERRICCHIO
di
Aurelio Cardella


Devo ringraziare Renzo Meschis se ho iniziato la mia carriera di stampatore d'arte.

Era il luglio del 1974, ero appena tornato dal servizio militare, ed ero pronto per il mio start up nella vita.
Renzo Meschis aveva da poco aperto una galleria d'arte "Ai Fiori Chiari" divenuta in seguito una delle più prestigiose gallerie d'arte moderna d'Italia. Renzo si presentò a me proponendomi la stampa di una serigrafia di un artista conosciuto alla Biennale di Venezia, Luigi Guerricchio.

Per la verità, non avevo mai stampato una serigrafia d'arte, né altri l'aveva stampata qui in Sicilia, ma forse preso dall'incoscienza giovanile, o dall'entusiasmo, accettai.

Partii con Stefano, mio fratello, in vespa, alla volta di Roma. Ospite di Mafalda Calvani, responsabile della filiale romana della Argon Service, azienda leader europea del settore della serigrafia, la quale mi mise a disposizione i laboratori ed il personale per insegnarmi i piccoli segreti della stampa serigrafica.

Il soggiorno romano mi diede l'occasione di conoscere una realtà ben diversa di quella palermitana; non poche furono le difficoltà sostenute durante il viaggio Roma-Palermo, una che ricordo in particolare fu la grandinata estiva a Lagonegro dove rifuggiandomi sotto un cavalcavia, un operaio dell'ANAS, guardando la targa, mi disse che ero pazzo ad avventurarmi così in autostrada.

Tornammo da Roma con il portabagagli della Vespa 150, con la quale affrontammo questa impresa, pieno di colori, racle, nylon, e tanta ansia e curiosità per iniziare l'impresa.

Effettivamente, fu un'impresa in quanto l'opera del formato di cm. 70 x 100 venne stampata in un pied a terre di via Carducci un po' angusto, dove ci destreggiammo parecchio a stendere i fogli per farli asciugare.

La soddisfazione fu tanta poiché l'opera piacque sia all'artista che al committente, realizzai altre due opere di Luigi Guerricchio - che purtroppo ebbe breve vita - e da quel giorno iniziò la mia carriera di stampatore d'arte.