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domenica 4 agosto 2019

NECROLOGIO DI FRANCESCO CRISPI PER L'AMICO POETA RACALMUTESE E IL "CONSUOLO" DI GIUSEPPE MESSANA . Raro documento di un archivio privato

"Giuseppe Messana, giovane di forte sentire, di anima elevata, vide morire suo padre nel più bello delle speranze. 
Egli ha voluto confortare l'immenso dolore coi versi, unico consuolo che resta ai cuori che sentono.
La sua immaginazione vividissima, i suoi modi melanconici e sempre nuovi, non rendono monotona la sua musa.
Io e chi ha letto le sue produzioni in tale evento ha pianto, e con fervore ammiratine i pregi.
Segua il valoroso nella via percorsa, e sarà il decoro di un nome assai bello per le virtù cittadine".
F. Crispi - Genova



Annotazione manoscritta: 
"Crispi ormai Deputato al Parlamento Italiano"

Giuseppe Messana, Fisica e poesie. Miscellanea



Nota di Giuseppe Bellavia Messana 

La miscellanea Messana con opera di Don Dr. Serafino Messana e Don Avv. Giuseppe Messana. 
All'interno è pubblicato il necrologio di Francesco Crispi, Deputato del Regio Parlamento Italiano, scritto in onore del Poeta Giuseppe Messana Nalbone di Racalmuto, morto di tubercolosi il 17 aprile 1843, a soli 27 anni, con il quale il Crispi fu compagno di studi ed amico. 

Morendo, Giuseppe lasciò una Cappellania nella Chiesa di Sant'Anna. 

Altri lasciti di famiglia: sempre alla stessa Chiesa è stato lasciato un appezzamento di terreno in C/da Pernice da Donna Serafina Messana Cavallaro del fu Avv. Don Attilio e nipote di Don Dr. Serafino, primo farmacista di Racalmuto.

Link collegati
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AVVERTENZA METODOLOGICA
Chi cita i documenti sopra riportati o vi fa riferimento è pregato di citare la fonte 
ovvero il Blog Archivio e Pensamenti dove sono stati pubblicati. 

Si anticipa che questi e altri documenti saranno inseriti in un libro curato in solido 

da Giuseppe Bellavia Messana e Piero Carbone.


domenica 28 luglio 2019

UNA RELIQUIA PRIVATA DI SANTA ROSALIA, SOTTO I MIEI OCCHI. Fotografata dalle parti di Racalmuto, nelle mani di Giuseppe Bellavia Messana












Alcune pagine del libro di Giordano Cascini 
dalla versione digitalizzata e consultabile al seguente link:
 

Culto di Santa Rosalia in Sicilia



Chiese e culto di Santa Rosalia nell'agrigentino:
Bivona
Santo Stefano
 Racalmuto







Il panegirico del rinomato oratore Canonico Antonio Parisi





Beppe Bellavia Messana davanti al portone del Palazzo di Donna Elettra
donato al comune di Racalmuto per allocarvi l'archivio storico



Inno 
O SANTA RUSULIA
Video di Antonello Scarpulla
Inno dal   minuto 9:00
https://www.youtube.com/watch?v=s1SY7iICbt8


domenica 21 luglio 2019

UN RICCO CONTRATTO NUZIALE DEL 1922: DON LUIGINO MESSANA SPOSA ROSALIA TULUMELLO. Tutto andrà a finire, indirettamente, in letteratura tra Le Parrocchie di Regalpetra e Il Gattopardo


Dall'archivio familiare di Giuseppe Bellavia Messana che anticipa virtualmente le carte destinate, nelle intenzioni, ad un archivio istituzionale. Un particolare ringraziamemnto all'amico Beppe per aver voluto condividere questo documento  nel trentennale della morte di Leonardo Sciascia. Nel Post è spiegato il  perché.
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Negli Anni Cinquanta del secolo scorso, all'ormai ultra settantenne don Luigino Messana, lo sposo del contratto nuziale datato 24 aprile 1922, si ispira Leonardo Sciascia per tratteggiare con simpatia il sapido personaggio don Ferdinando Trupia quale socio del Circolo della Concordia.
"Don Ferdinando è l'essenza stessa del circolo della concordia, spirito e memoria del circolo, statuto e prassi".

Il personaggio di riferimento, nella realtà, e non solo letterariamente, era un rappresentante della ricca e possidente borghesia racalmutese a cui, tutto sommato, il giovane scrittore, anch'egli socio delle stesso Circolo, guarda, con divertita ironia, eppure nelle pagine delle Parrocchie di Regalpetra è tratteggiato l'atteggiamento sprezzante da parte della borghese e nobile classe dominante nei confronti di coloro che in fondo facevano la loro ricchezza: contadini, braccianti, salinai, zolfatari... Questi ultimi avevano un omonimo Circolo, quello dei Salinaie Zolfatai, a cui Sciascia avrà avuto sicuramente facile accesso in quanto figlio di un capomastro di zolfara.

Il contratto nuziale o pitazzu comunque, che qui si propone, apre uno squarcio sulla società racalmutese di fine Ottocento e si presta ad osservazioni, analisi e confronti da tanti punti di vista per storici, sociologi e letterati.
In particolare, per comprendere l'entità della dote dei  vecchi e nuovi "gattopardi" racalmutesi, torna illuminate proprio la lettura del romanzo di Tomasi di Lampedusa.
P. C.










AVVERTENZA METODOLOGICA

Chi cita i documenti sopra riportati o vi fa riferimento è pregato di citare la fonte ovvero il Blog Archivio e Pensamenti dove sono stati pubblicati.
Si anticipa che questi e altri documenti saranno inseriti in un libro curato in solido da Giuseppe Bellavia Messana e Piero Carbone.

sabato 20 luglio 2019

IL PARTITO DEL BARONE E ALTRE LISTE. Elezioni ottocentesche a Racalmuto

Post a cura di Piero Carbone

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Dall'archivio familiare di Giuseppe Bellavia Messana 
che anticipa virtualmente le carte destinate, 
nelle intenzioni, 

ad un archivio istituzionale.





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AVVERTENZA METODOLOGICA
Chi cita i documenti sopra riportati o vi fa riferimento 
è pregato di citare la fonte 
ovvero il Blog Archivio e Pensamenti dove sono stati pubblicati. 

Si anticipa che questi e altri documenti saranno inseriti in un libro curato in solido 

da Giuseppe Bellavia Messana e Piero Carbone.

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venerdì 19 luglio 2019

POSSESSO E VENDITA DELLA CHIESA DI SAN NICOLA DI BARI E TERRENI CONTIGUI IN RACALMUTO. Da un documento dell'archivio di Beppe Bellavia Messana

Post a cura di Piero Carbone

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Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d'Italia.
Avanti Noi Dott. Aurelio Alaimo  Notaro...
Da una parte i sigg...
E dall'altra il sig...
vendono il fondo rustico, sito in questo territorio, denominato San Nicolò di Bari,
contiguo alla Chiesa...
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Dall'archivio familiare dell'erede Giuseppe Bellavia Messana 
che anticipa virtualmente le carte destinate, 
nelle intenzioni, 
ad un a archivio materiale, istituzionale.

P.S.
Sull'istituzione dell'archivio  comunale a Racalmuto, 
dovrebbe esistere la documentazione relativa alla pratica da me istruita 
nel periodo in cui sono stato assessore alla cultura  nel biennio 2007-2008. 

(Credo che la cultura di una comunità 
si debba amministrare nella continuità dei processi avviati 
e non restringerla a slegate ed  episodiche iniziative personali). Piero Carbone

AVVERTENZA METODOLOGICA
Chi cita i documenti sopra riportati o vi fa riferimento è pregato di citare la fonte 
ovvero il Blog Archivio e Pensamenti dove sono stati pubblicati. 

Si anticipa che questi e altri documenti saranno inseriti in un libro curato in solido 

da Giuseppe Bellavia Messana e Piero Carbone.

giovedì 18 luglio 2019

IL SOCIO SERAFINO MESSANA PAGA IL "MENSILE" AL CIRCOLO UNIONE DI RACALMUTO. Ricevute in possesso di Beppe Bellavia Messana

Post a cura di Piero Carbone
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Da notare  l'assenza della datazione dell'era fascista nella bolletta del 15 agosto 1939. 
Si è trattato solo di una svista dal momento che ricompare il mese successivo?

1 Maggio 1934 - Anno XII
1 Luglio - Anno XVI
15 Agosto 1939
10 Settembre 1939 - Anno XVII

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Si anticipa che questi e altri documenti saranno inseriti in un libro curato in solido 

da Giuseppe Bellavia Messana e Piero Carbone.

giovedì 11 dicembre 2014

LADRI DI GALLINE E "ABBOCCIATURE" NASCOSTE


Lettera di Giuseppe Arnone di Villalba a Giuseppe Cipolla di Racalmuto: un mondo di sentimenti, sensazioni, considerazioni. Tante curiosità. E un certo gusto per il racconto. 




Giuseppe M Arnone
(Villalba, 21 agosto 1893)
        Carissimo Giuseppe

         Avrai fatte le grosse meraviglie per questo mio silenzio lungo, d’un mese intiero; e n’hai ben donde. Son sicuro però che non l’avrai attribuito a mancanza d’affetto, di quell’affetto che in me per la tua cara persona non è venuto mai meno.

        Oh! Se sapessi perché non ho potuto scriverti, certamente non mi faresti torto; che anzi ti muoveresti a compassione per la triste condizione del tuo amico.
         A te cui nulla ho nascosto, ma sempre ho aperto il mio cuore come nelle consolazioni così nei dolori, ora che son più i dolori che le consolazioni, a te ancor più mi paleso perché unicamente nell’amicizia posso sperare conforto.

        Amara è la vita del debitore

        Amara è la vita del debitore, più ancora quando si ha creditori senza discrezione, senza carità.
        Le cattive annate e per sopra più la mortalità de’ cavalli han costretto mio padre a firmare delle cambiali allo scopo di dar pane a numerosissima famiglia.

        I creditori, poco curandosi che nulla si è raccolto anche quest’anno fanno insistenza per esser pagati ad ogni costo, minacciando di protestar le cambiali. Mio padre, poveretto non può uscire di casa senza che venga minacciato or da questi or da quegli; in casa non può stare senza che comparirsi innanzi de’ messi. E la tua ultima lettera giungevami proprio quando gli uscieri aveanci pignorato l’ultimo cavallo che ci resta e la biancheria.

        La buona volontà di pagare senza de’ mezzi non basta; e mio padre ha tentato di vendere anche a tenuissimo prezzo terre, case, ma non c’è chi compra , tutti volendo piuttosto vendere. Voglia Iddio non tardare a mandarci qualche compratore per far sì che non si veggano più uscieri alla nostra casa.
        Vedi se posso avere la testa a posto; perdonami intanto se ti ho noiato con i miei lai: mi pento d’averlo fatto.

        IL "triduo dell'Assunta" e l'indulgente bugia di  Capizzi

        Il triduo dell’Assunta non potei farlo per ragione d’incomodi alla persona; ne feci soltanto una, le altre due l’han fatto Immordino e Capizzi: a detta di chi ci ascoltò facemmo bene. 
Di Capizzi c’è una graziosa storiella. In Villalba la sappiamo pochissimi preti: eccotela in poche parole. Lui telegrafò da Roma annunziando d’aver fatto splendidi esami e di avere per conseguenza ottenuto la laurea dottorale. Invece è tutto il contrario: riportò una splendida abbocciatura: lo disse Naro in Caltanisseta, lo dicon tutti gli altri che vengono da Roma. Poveretto! A dirti la verità mi fa compassione!

Ladri di galline, scagionati

       L’altra volta per avere rubato due galline furono qui arrestati insieme a tre di Mussomeli, di cui uno il fratello del Vicario, due di costì cognominati Tulumello l’uno, l’altro Muratori, venuti per affittarsi il mulino a vapore. Dopo un quindici giorni si ebbero libertà assoluta tanto il fratello di Mons. Vicario quanto i tuoi paesani.  
       Tu a quest’ora ne sarai bene informato: non te ne scrissi d’allora per la ragione sopra indicata.

Le prime antifone sono cominciate

       Da Caltanissetta che notizie hai? Si dice che in Seminario vi saranno grandi riforme. I grandi di S. Giuseppe passeranno in S. Michele e buon numero di Chierici saranno licenziati. Le prime antifone sono già incominciate: Temo si trovi nella catastrofe qualche nostro... collega... e non mancherà: me ne duole!

       Ieri scrissemi Montante il piccolo chiedendomi il catalogo di Pietro Barelli per ritirare oggetti da traforo. Ed io non veggo il verso di potermi rimettermi a lavorare: avrei tante cose da compire. E tu hai posto mano all’archetto? Che intendi lavorare in queste vacanza?

        Mi scrisse finalmente il legatore a cui feci legare l’Ufficio della Settimana Santa. Nientemeno pretende per la legatura £ 6. Io gli risposi che son disposto a mandargli soltanto £ 2, o a rimettergli la legatura. Vedremo che risposta mi darà.

        Perdona se ho scritto in fretta e senza ordine. Ossequiami tutti. Riceviti un cordialissimo abbraccio dal tuo amico.
        Giuseppe M