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martedì 20 novembre 2012

VIAGGIO A “SANTO SPIRITO”



Silenzio di tetti e di cortili nell’Agrigento medievale, scalinate infinite e tortuose, gelsomini penduli, balconi spalancati, canarini, e qualche donna piegata con flessuoso movimento ad innaffiare le graste di menta e basilicò, a battere stancamente  scendiletti, sollevando nuvolette di polvere, incurante degli sguardi spioventi di qualche passante assorto e lubrico che ha l’aria di turista.

E “Santo Spirito” che è stata una sorpresa: monastero di monache, biblioteca dismessa, lo sappiamo, e fuga di archi del Trecento a incorniciare, tra coppie di colonnine,  semiovali di cielo o rettangoli di alluccicante mare. 

Dentro, raccolte assorte di strumenti antichi, di quadri  “del Lo Iacono, donate dal Sindaco che ha fatto una cosa buona per la città e per tutti noi, anzi, abbiamo un locale così pieno da non essere secondi a nessuno” va ripetendo il custode-guida-critico d’arte a visitatori giapponesi, europei ed americani.

“Il Sinatra aveva un fratello ingegnere” e mostra foto. “Ha donato la sua bella collezione alla città, perché era amico del Lo Iacono. Prego, se la vuole mettere, una firma, e un piccolo commento, se le è piaciuta. Grazie.“

- Prego.

Appunti domestici. Agosto 1999.