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venerdì 4 aprile 2025

SE NE PARLERÀ OGGI A CALTANISSETTA. Archivio fotografico di Louise Hamilton Caico


Una donna eccezionale in mostra nel 2014 anche a Racalmuto (al Castelluccio e al Castello Chiaramontano), in collaborazione con Calogero Messana, Attilio Gerbino, Angelo Cutaia Di Racalmuto e Piero Baiamonte. Nel blog Archivio e Pensamenti me ne sono occupato ampiamente https://archivioepensamenti.blogspot.com/.../menza... . Ora, apprendo con piacere che di lei, delle sue foto in particolare, se ne parlerà domani alla Sovrintendenza di Caltanissetta --- Un’altra mostra si è tenuta a Caltagirone (con Attilio Gerbino e Sebastiano Favitta )
Non posso non ricordare l'iniziale e proficuo contatto con Federico Messana, residente a Milano, che mi ha indirizzato al fratello Calogero che deteneva le foto della Caico. Da questi felici incontri sono scaturite in seguito tante iniziative per valorizzare la figura e l'attività di Louise Hamilton Caico nelle sue diverse sfaccettature. Purtroppo, nonostante l'entusiasta accoglienza della proposta, è sfumata la mostra che si doveva tenere presso una prestigiosa istituzione universitaria di Palermo, per difficoltà tecnico-organizzative.

venerdì 22 febbraio 2019

LA FOTOGRAFIA DI ZENG YI AI MUSEI CIVICI DI PAVIA. Catalogo a cura del siciliano Athos Collura e di Susanna Zatti

Dopo le mostre di Athos e Renzo Collura rispettivamente nel 2013 e nel 2016 nelle prestigiose sale espositive dei Musei Civici di Pavia, volute dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Depaoli, dall'assessore alla cultura Giacomo Galazzo e dal direttore dei Musei Civici del Castello Visconteo Susanna Zatti, ho il piacere di fare eco alla mostra, che si inaugura domani, del fotografo cinese Zeng Yi, il cui catalogo è a cura di Athos Collura e di Susanna Zatti:  a conferma dei consolidati rapporti culturali e di stima professionale di Athos con la città di Pavia e con la Cina dove Athos ha ricevuto e sta svolgendo prestigiosi incarichi tra cui l'ultima edizione della Biennale internazionale di fotografia di Jinan "La fotografia è donna" con il coinvolgimento di allieve fotografe delle accademie di Belle Arti  cinesi e italiane.

Tramite il collegamento siciliano-pavese, rappresentato da Athos, chissà se si potrà attuare l'ambizioso sogno di restituire alla giusta conoscenza una pioniera fotografa di origini irlandesi, di cultura europea, progressista, approdata alla fine dell'Ottocento nell'ombelico minerario di una Sicilia sconosciuta e lontana, al limite dell'esotico, come poté sembrare all'occhio, anche fotografico, di Louise Hamilton Caico. Tra Montedoro e Racalmuto.





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Dal Comunicato stampa
La Cina di ZENG YI
Immagini di un recente passato
Musei Civici del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio 35 Pavia
23 febbraio - 7 aprile 2019

Ospitiamo con grande piacere l’arte del Maestro Zeng Yi presso gli spazi museali del Castello Visconteo. A seguito della positiva esperienza culturale che la città di Pavia ha vissuto presso la Biennale di Jinan, siamo felici di ricambiare la splendida accoglienzaricevuta, convinti come siamo da sempre che l’arte e la cultura siano un eccezionale strumento per costruire amicizia e conoscenza re- ciproca tra i popoli. 
Il racconto della Cina realizzato dal maestro Zeng, inoltre, ci consentirà di concludere la nostra esperienza nella politica culturale con un nuovo investimento sulla fotografia, arte che in questi anni ha richiamato nei nostri luoghi di cultura mi- gliaia di visitatori, fra i quali in modo particolare molti giovani. Non dubitiamo che anche questa occasione sarà colta con altrettanta partecipazione.
Massimo Depaoli, Sindaco Giacomo Galazzo, Assessore alla Cultura


Tra i protagonisti della fotografia cinese dei decenni a cavallo tra XX e XXI secolo, Zeng Yi (nato nel 1949) hadocumentato una Cina che oggi ci sembra contrastare con l’immagine tecnologica e iper-industrializzata di gran- di megalopoli come Shangai, Pechino, Hong Kong. Quello che egli testimonia è, infatti, un Paese di piccoli vil- laggi rurali, luoghi quasi del tutto abbandonati dagli adulti, partiti in cerca di fortuna per i grandi centri urbani, e abitati da vecchi e bambini che vivono in condizioni essenziali, ai margini di una società che, agli occhi del mon- do, pare, invece, svilupparsi a ritmi di crescita esorbitanti.



Originario dello Shandong, la culla del Confucianesimo, provincia costiera della parte più orientale della Repub- blica Popolare Cinese, Zeng Yi ha fin da ragazzo coltivato l’ambizione di diventare fotografo, una passione tra- smessagli dal padre insegnante, che gli aveva regalato un libro sui metodi e le tecniche fotografiche di Wu Yin- xian, uno dei fotografi che ha coniato l’immagine pubblica di Mao.


Dai primi anni ‘70, perfezionati le tecniche di sviluppo e i segreti del mestiere, Zeng attraversa in bicicletta lecampagne dello Shandong e inizia a scattare foto di famiglia, di matrimoni e di bambini; via via si convincesempre più che la fotografia può essere usata non solo per registrare la bellezza dei paesaggi e l’espressività dei volti delle persone, ma anche per documentare la realtà sociale e prendere coscienza delle responsabilità e degli obblighi che ogni individuo ha nei confronti della comunità.

Sono immagini prevalentemente (ma non solo) in bianco e nero, dove la qualità tecnica si accompagna sempre a un alto grado di umanità. Esse documentano la quotidianità delle comunità rurali attraverso una serie di ritratti di gruppo o di singoli - contadini, allevatori, pescatori, artigiani- colti nel contesto di una realtà che appare ancora dominata da usanze e costumi in netta antitesi con lo stile di vita dei centri urbani, una realtà a rischio di estin- zione di cui occorre preservare la memoria. Sono perlopiù persone anziane, con i volti (e le mani) segnati dal du-ro lavoro, immortalate all’interno di abitazioni povere, poco più che capanne di pietra e legno, prive di qualsiasiorpello e dotate di un arredamento minimale in cui spiccano vecchi televisori, orologi da muro, stoviglie, barat-toli di conserve, foto di famiglia e calendari con l’effige di Mao. 

In queste immagini di persone, intente a fumareo bere tè o semplicemente a riposare, non vi è alcun segno di tristezza o rimpianto, ma piuttosto l’espressione di una serena rassegnazione e, forse, di un’indomita vitalità, sebbene scalfita da anni di lavoro e stenti. Non stupi-sce, infatti, che molte delle immagini scattate da Zeng Yi mostrino volti di anziani sorridenti e coppie di coniugi che, nel declinare degli anni, sembrano ancora godere dei piaceri della reciproca compagnia.


Altrettante sono le foto di gruppo, con persone che partecipano a feste popolari, che seguono le processioni in occasione di ricorrenze tradizionali, che suonano nelle bande di paese o che assistono alle assemblee di partito: immagini lontane da quelle edulcorate della propaganda ufficiale. Insieme con quelli di anziani, molti scatti ritraggono i bambini che abitano questi piccoli villaggi, lasciati alla cura dei nonni da genitori andati in cerca di fortuna nelle grandi città; sono ritratti mentre giocano, sorridenti, nelle aie e nei cortili, mentre scrivono, assorti, su miseri banchi di scuola o mentre posano, imbronciati, per una foto di classe.



Zeng inizia il suo curriculum professionale nel 1975 presso il Dipartimento Mostre dello Shandong Art Center eprosegue con il trasferimento alla Jinan Federation of Literacy and Art Association della Jinan Photographer’s Association, un’istituzione che ha diretto per molti anni, fino a diventarne il presidente.


Nel corso della sua carriera, Zeng Yi ha organizzato mostre dei più importanti fotografi internazionali e si è pro- digato in ogni modo per diffondere la cultura fotografica attraverso l’organizzazione di premi e festival dedicatiai giovani. Inoltre, in qualità di chief curator della Shandong University of Art & Design (di cui è Senior Profes-sor e Graduate Supervisor), ha promosso l’arte in ogni sua forma, allestendo mostre d’incisioni e dipinti deimaggiori artisti europei e americani, da Leonardo da Vinci al Cubismo, e pubblicando vari studi e cataloghi. 

E’presidente del Mo-tzu International Imaging Research Institute, Executive Chairman del Silk Road Photograpic Organization International Alliance (SRPOIA) cui aderiscono 39 paesi. Mostre di sue fotografie sono state alle- stite in musei e istituti culturali in Europa e negli USA ( President Carter Museum).


Moltissimi sono i premi, le onorificenze e le menzioni ricevuti da Zeng per la sua opera fotografica, tra cui ilCultural Center of Asia Award dell’UNESCO, il Ross Sanddal International Photography Award for Outstan- ding Contribution del PPA (Professional Photographers of America) e il Sungkyunkwan Art Award in Corea del Sud.

LA MOSTRA

La mostra di Zeng Yi è organizzata dal Settore Cultura, Istruzione e Politiche Giovanili del Comune di

Pavia e ospitata al Castello Visconteo dal 23 febbraio al 7 aprile 2019.

Vernice per la stampa alla presenza dell’artista venerdì 22 febbraio, ore 12.00

Inaugurazione della mostra sabato 23 febbraio, ore 17.30

Orari: da martedi a venerdi: 14.30 – 18.00; sabato e domenica 11.00 – 19.00
Biglietto: intero 4 €; gratuito per scolaresche, under 26, over 70, possessori Abbonamento Musei Lombardia Milano, soci ICOM. I visitatori della mostra di Zeng Yi hanno diritto al biglietto ridotto (8 €) per l’ingresso allamostra di Vivian Maier alle Scuderie del Castello Visconteo.

Catalogo Nomos Edizioni a cura di Athos Angelo Collura e Susanna Zatti

Testi critici di Xiang Qianli, Susanna Zatti, Ivan Quaroni, Athos Angelo Collura, Robert Pledge
Per info: museicivici.pavia.it – vivipavia.it | museicivici@comune.pv.it – cultura@comune.pv.itNel corso dell’esposizione sono previste attività collaterali, il calendario degli incontri sarà disponibile sul sito
vivipavia.it
Zeng Yi’s Artistic Experience


1976, he engaged in professional photography creation.1979, his “Eight Immortalswas” was selected by the First National Photographic Art Exhibition and won the first prize ofShandong Provincial Photographic Exhibition.1984, his “Iron & Sweat” won the silver prize of the Fourth National Portrait Photographic Art Exhibition.


1985, his “All Roads Lead to Prosperity” won the “Asian Cultural Center Award” (Japan) in the Asia-Pacific photography contest held by the UNESCO.1986, “Zeng Yi Photographic Art Exhibition” was held by Shangdong Art Museum; in the meantime, he served as the chief editor of the “Collection of the Winning Works of National Youth Photography Festival in the International Year of Peace.”1987, he was the judge of the 15th National Photographic Art Exhibition.1990, his curatorial exhibition “Chinese Confucius Cultural Photography Exhibition” was awarded “Sung Kyun Awards”(the Korean National Confucianism Research Award), and published the large-scale album “The Great Confuciusand”. 1999, his selected photography collection “Destiny” was published, and he was invited to hold the “Zeng Yi PhotographicArt Exhibition” at the art gallery of Georgia State University.

2004, he was awarded the title of “State Council Special Allowance Expert”.2005, he held sole photography exhibition in Turin, Italy.2006, he was awarded the title of “Excellent Photographer” by China Photographers Association, as well as served as cura-tor, professor and research supervisor of Shandong College of Arts and Crafts.
2007, his solo photography exhibitions were held in Florence, Brussel.
2010, he won the American “ROSS Outstanding International Photography Contribution Award”.
2013, he served as chief curator of Beijing International Photography Festival organized by the Ministry of Culture of Chi- na and Beijing City Government, and also was the member of the curatorial committee of China Photographers Association.
2015, his solo exhibition was held at the Carter Presidential Museum in Atlanta, USA, and the “All Roads Lead to Prosper- ity” photographic project was collected by President Carter. Besides, he held the solo exhibition at the Malta Chinese Cul-tural Center, curated “Vivian Mayer Photography Exhibition”, also edited and published “Vivian Maier’s Secret”.
2016, he served as second-level (senior) professor of Shandong College of Arts and Crafts, as well as dean of International Centre for the Image Study of Mo-tse. Besides, he was honored the International Excellent Curator Award of “NapoliCultural Classic”. 
He also held solo exhibition at the Malta Chinese Cultural Center in Malta, and at the Albanian NationalMuseum in Tirana.
2017, he curated and hosted the 5th FIAP Photo Meeting in China, as well as curated “Original Portrait Exhibition of Yousuf Karsh” and edited “Yousuf Karsh: A Signed Book of Collection of Karsh’s Portrait Photos”.
2018, his solo exhibition was held at FIAP Exhibition Center in Montreal, Canada He served as executive president of Silk Road Photographic Organization International Alliance, as well as chief curator and chief art director of Jinan International Photography Biennale.

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domenica 1 luglio 2018

PROPOSTA, PROVOCAZIONE, PROGETTO O PENSAMENTO? Fotograficamente esponendo a... Jinan - Roma - Grotte - Palermo










Per una Proposta ai Sindaci di Grotte e Palermo
 Ai rispettivi Assessori alla Cultura

In omaggio all'importanza della iniziativa e alle origini grottesi di Athos Collura ma di formazione palermitana nonché al maestro Renzo suo padre, direttore per un ventennio della Galleria d'Arte Moderna di Palermo, sarebbe interessante e stimolante poter riproporre la mostra a Grotte e a Palermo dopo l'esposizione a Jinan in Cina per la Biennale 2018 e a Roma.

Tra l'altro sarebbe un omaggio alla pioniera fotografa, irlandese approdata a Montedoro, Louise Hamilton Caico, trasferitasi a Palermo, che tra la fine dell'Ottocento e i primi del secolo scorso, venne avventurosamente a fotografare nelle nostre contrade e a viverci.

E chissà che le foto della Hamilton Caico, tramite il maestro Athos Collura, non possano un giorno essere esposte a Jinan, in Cina, in un dialogo sino-italiano a tutto campo nel segno dell'Ottava Arte, la Fotografia.









Palermo greca
Palermo araba 
Palermo ebraica
Palermo fenicia

LE QUATTRO P E IL LOGO DI PALERMO 2018
Capitale italiana della cultura
Dalla bacheca fb del Sindaco Orlando

Quattro P raccontano Palermo. Arabo, ebraico, fenicio e greco. La P di Palermo declinata nelle lingue di chi ha gettato le fondamenta della città. A sottolineare ancora una volta, il ruolo di capitale non solo italiana, ma del Mediterraneo, simbolo di accoglienza di culture diverse. Quattro P, perché quattro sono i Canti del Teatro del Sole, quattro le sante; quattro le lingue sulla stele della Zisa.

Arabo, ebraico, fenicio e greco. La P di Palermo declinata nelle lingue di chi ha gettato le fondamenta della città. A sottolineare ancora una volta, il ruolo di capitale non solo italiana, ma del Mediterraneo, simbolo di accoglienza di culture diverse. La giovane Sabrina Ciprì – 22 anni, palermitana, allieva dell’Accademia di Belle Arti e della cattedra di Design Grafico guidata da Fausto Gristina – firma il logo ufficiale di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. Quattro P, appunto, perché quattro sono i Canti del Teatro del Sole, il cuore della città; quattro le lingue incise sulla stele conservata alla Zisa.

“In realtà questo logo è nato per caso perché non c’erano molte basi. Avevo un’idea, questo sì, ho cercato di schematizzarla il più possibile. Anche nella scelta dei colori, mi son fatta guidare dall’istinto: volevo che chiunque li guardasse, potesse immaginare Palermo. Con il mare, le cupole, le luminarie della festa, il verde, i teatri”. Sabrina Ciprì non si è fidata delle sue intuizioni e ha chiesto aiuto. “Ho mandato diverse mail – con l’aiuto e i contatti della professoressa Cinzia Ferrara – a grafici internazionali in diverse parti del mondo, chiedendo aiuto. Mi hanno risposto tutti, dandomi consigli: ho scoperto così, per esempio, che la P nella lingua araba classica non esiste, e si usa la B, ovvero quella dell’antica “Balarm”.
Altri hanno corretto sfumature, persino curve o punti. Ma su una cosa sono stati tutti d’accordo: è un logo dinamico, chi estrapola anche una sola lettera può comprendere subito l’essenza del messaggio”.
Sabrina Ciprì viene premiata con una borsa di studio di mille euro e con uno stage presso Gomez & Mortisia, che si è aggiudicata la campagna di comunicazione per l’avvio di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.











giovedì 28 maggio 2015

OMAGGIO ALLA CHAPMAN. Una mostra fotografica permanente a Milena su una civiltà che sembra esotica


Un destino fotografico accomuna Milena a Montedoro, grazie a due donne, una di origine inglese, Louise Hamilton Caico,  alla quale ho dedicato diversi post, e l'altra americana, Charlotte Gower Chapman, entrambe hanno documentato un mondo che a loro poté sembrare "curioso", "primitivo" e dunque degno di essere raccontato, studiato, fotografato.

All'interno dell'Antiquarium "Arturo Petix" di Milena, a cura di Giuseppe Palumbo, sono esposte le foto che la sociologa americana Chapman inserì nel libro dedicato al "villaggio" nisseno, frutto della ricerca sul campo effettuata negli Anni Venti del secolo scorso.
Straordinario documento di una civiltà che a quasi un secolo di distanza sembra lontana e distante, esotica come quella Maori della Polinesia, ma qui, nel mondo evocato e documentato da quelle foto sono le "nostre" radici.
Non soltanto quelle dei milenesi che a quel tempo si chiamavano milocchesi.
Noi eravamo!





























2 maggio 2015
Visita all'Antiquarium in occasione dell'incontro per programmare le tappe dell'escursione del 30 e 31 maggio a Racalmuto e a Milena
da parte dei gruppi archeologici "Drepanon" di Trapani e "Xaire" di Salemi.
Da sx: Angelo Cutaia, Giuseppe Palumbo, Leonardo Lombardo, Antonella Altese.  

Giuseppe Palumbo


Giuseppe Palumo con Antonella Altese, presidente del Gruppo archeologico Drepanon





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Quando il libro della Chapman venne presentato a Montedoro



Ph piero carbone