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domenica 2 luglio 2017

GRAZIE DELLE... VISUALIZZAZIONI, AI VICINI E AI LONTANI

LOCALIZZAZIONE DEI VISITATORI ODIERNI



LOCALIZZAZIONE DEI VISITATORI  DAL 2012





I POST VISUALIZZATI OGGI


I POST PIU' VISUALIZZATI DAL 2012


lunedì 12 settembre 2016

TRE MILIONI DI... "ACINI". Sperando di farne buon vino


GRAZIE A TUTTI 
PER LE VISUALIZZAZIONI



Schermata 2016-09-12 a 12.48.19
https://plus.google.com
Sacra Famiglia (1633) - particolare
di Pietro D'Asaro detto il "Monocolo di Racalmuto"
Canicattì, Chiesa Madre




Bevendo gli uomini migliorano:
fanno buoni affari,
vincono le cause,
son felici
e sostengono gli amici.

Aristofane (450 a.C. – 388 a.C.)


http://www.enotecaletteraria.it/il-vino-in-versi/aforismi


ph ©archivioepensamentiblog (settembre 2016 - fiori e acini dello Zaccanello)

giovedì 14 luglio 2016

RISCONTRI BLOGGER. Come un mini diario di date e dati blogger.com

Il conteggio delle visualizzazioni è calcolato dalle ore 2:00 alle ore 2:00 del giorno successivo

Schermate 22 luglio 2016







Schermate 20 luglio 2016







Schermate 19 luglio 2016





Schermata 18 luglio 2016





Dati:14 luglio 2016

Schermata 2016-07-15 a 01.59.00

Schermata 2016-07-15 a 01.29.30

Schermata 2016-07-14 a 08.53.23

www.blogger.com

Schermata 2016-07-14 a 08.35.07







mercoledì 18 maggio 2016

UN 17 FAUSTO PER IL BLOG. Tra sicilincònie e sicilinconìe.

In tutta la sua vita il blog aveva registrato  picchi di 500 visualizzazioni in un giorno ma ieri, martedì 17,  è arrivato a 1464, secondo il monitoraggio Blogger.

Una buona parte proveniva dalla Germania, la restante parte dall'Italia, dagli Stati Uniti e da altri paesi tra i quali alcuni meno consueti come la Bulgaria e gli Emirati Arabi.

Viene la curiosità di sapere quali post suscitino maggiore interesse tra sicilincònie e sicilinconìe.




Ma chi sunnu sti sicilincunii?
 Pinzera.

Pàmpini
 di vigna nvirdicata.

Pampini
 d’un arbulu cadutu.







Ma cosa sono queste sicilinconie?
 Pensieri.

Foglie
di vite rinverdita. 

Foglie 
di un albero caduto.


in 
Venti di sicilinconia, Mendinova editrice, 
opera vincitrice del Premio Martoglio 2009

screen shot


ph ©piero carbone (vetrina di Palazzo Riso, 1915)

mercoledì 4 novembre 2015

PENSAMENTI E ALTRI PENSAMENTI, NUMERI E RISCONTRI. Questo blog, con una sorta di responsabilità

1.

Buon riscontro tra ieri e l'altro ieri con 4.572 visualizzazioni su google+ dove solitamente posto i links del blog archivioepensamenti.
Almeno stando al numero di visualizzazioni registrate quotidianamente in automatico da google+.

Non soltanto numeri. 

Ne ricade una sorta di responsabilità. 

Un diario personale, sì, ma "in pubblico".

Con gratitudine verso chi vi presta attenzione e chi vi affida commenti e altri pensamenti.


Screen shot

Screen shot

2.

3.


Ph ©piero carbone 
1. "La porta dell'Armeno", installazione di Medhat Shafik, Palazzo Sant'Elia, a cura del Museo Riso (Palermo)
2. Nota critica su Medhat Shafik
3. Striscioni sulla facciata di Palazzo Sant'Elia che pubblicizzano la mostra "Nel mezzo del mezzo"    

martedì 3 febbraio 2015

GRAZIE A VOI, DA QUESTO BLOG


Grazie.




Siete stati veramente in tanti, e ne sono onorato.
Grazie a tutti quelli che ieri avete visitato il blog,
e non soltanto ieri ovviamente.

2.2.2015 screen shot Blogger Archivioepensamenti



Va detto che i ritmi di un blog come quelli della vita
non dipendono dai numeri ma da altro
eppertanto può accadere che proprio
nel bel mezzo di prospera salute
quei ritmi si intensifichino ancora di più 
o si rallentino

nel segno voluto di una completa libertà 
nel rispetto di ciò che si pubblica
nel rispetto di se stessi
 e di coloro che generosamente
 vi prestano attenzione.
Senza dimenticare che 
è soltanto un blog!

Un po' di retorica
- è come lo zucchero -
ci vuole.
Il blog. 
Già! Un blog!
Che cos'è?
E cosa può essere?

Terra di confine tra pubblico e privato.

Lìmmita si dicono in siciliano i confini
e arrizzulari li lìmmita  significa "abbattere i confini",

questo abbattimento
se furtivo e ingannevole 
costituisce un grave affronto al vicino, al confinante,
 un gesto carico di accese conseguenze,

ma se avviene per lecito acquisto del terreno contiguo
 o per ventura di una munifica eredità
quell'abbattimento rappresenta
 l'espansione di una vecchia proprietà:
prima era un limite restrittivo
 dopo rimarrà solo un ricordo dei perimetri antichi, 
addirittura un emblema di progressiva libertà.

Tra limiti amovibili e confini superati 
pubblico e privato possono avere rapporti di buon vicinato
ma possono non averli perché talvolta 
   sui confini resi promiscui
sarà sempre incombente una nuvolosa scommessa
dall'opposto esito
 di pioggia o di sole
di calma o tempesta.


Un blog
- voce personale ma dilatata in echi digitali
privato balcone che s'affaccia sulla piazza
secondo suggerimenti amicali -
nella sua doverosa serietà
non deve prendersi piccatamente sul serio
con chiusure intolleranti
sconfinamenti pretestuosi
legnose rigidità mentali: 
niente di tutto questo,
sia un'ecologica passeggiata in bicicletta
senza rombi senza ruggiti;
aspiri ad essere 
soffice
leggero
arioso...
come una nuvola di zucchero filato
che oggi c'è, domani non c'è,
dopodomani l'altro forse ricomparirà
 in cielo
trasportato dal vento.





Vi invito a rileggere il post che
 a sei mesi di vita del blog 
già vi dissertava sopra:

2.2.2015 screen shot Blogger Archivioepensamenti


Foto ©pierocabone

martedì 12 novembre 2013

ERAN TRECENTO...









Questo è il trecentesimo post. Non significa nulla, è un numero come un altro, ma significa qualcosa se i trecento post, anche se seguiranno la sorte dei baldi picciotti di Sapri nella poesia di Mercantini, non saranno stati scritti invano. Come quelli almeno ci hanno provato ad imbarcarsi in un'avventura per sbandierare una loro visione.

Non che abbiano rivoluzionato un fico secco o spostato la realtà delle cose di un cubito, sarebbe presuntuoso crederlo e vano sperarlo, ma che abbiano fatto compagnia, come in una conversazione a voce alta nei circoli di paese,  è già qualcosa, anzi, è una buona ragione d'esistere se questa compagnia si è protratta nel tempo ed estesa impensabilmente in tanti posti dove non sono mai stato, con tante persone che mai fisicamente ho conosciuto. Quasi in un sodalizio ideale.


Eppure, avverto il senso di una reale conversazione, per:
ammazzare (o ingannare?) il tempo - se vogliamo -, e dal tempo non essere completamente ingannati e ammazzati,
dare un rifugio ai crucci,
nominare i sogni,
viaggiare anche senza mai partire,
schivare malevoli fantasmi,
mettere i puntini sulle i,
piantare alcuni paletti alle differenze,
assumersi le responsabilità,
mandare a dire personali controdeduzioni,
archiviare tracce,
certificare un proprio senso tra i possibili sensi dell'esistenza,
scervellarsi,
incantarsi,
piccarsi con frammenti di bellezza;

per capire il mondo, insomma, insieme a tanti  amici, a tanti lettori, a tanti "fratelli" spirituali, a qualche dialettico ma rispettabilissimo sostenitore di idee diverse, dalle Ande alla Groenlandia, da tante parti del mondo che, grazie ad internet, tramite il blog,  è stato possibile raggiungere e che vorrei ringraziare ad uno ad uno con il seguente, per me festoso, elenco della sessantina di paesi dove sono avvenute le assidue o casuali visualizzazioni:



Albania
Argentina
Australia
Austria
Belgio
Brasile
Bulgaria
Canada
Cile
Cina
Colombia
Corea del sud
Costa Rica
Danimarca
Emirati Arabi Uniti
Equador
Estonia
Federazione Russa
Filippine
Francia
Georgia
Germania
Giappone
Giordania
Grecia
India
Indonesia
Irlanda
Israele
Italia
Lettonia
Lituania
Lussemburgo
Malesia
Malta
Marocco
Messico
Moldavia
Norvegia
Panama
Paesi Bassi
Pakistan
Perù
Polonia
Portogallo
Regno Unito
Repubblica dominicana
Repubblica di Macedonia
Romania
Senegal
Serbia
Slovenia
Spagna
Stati Uniti
Svezia
Svizzera
Taiwan
Tanzania
Tunisia
Turchia
Ucraina
Ungheria
Uruguay
Venezuela









Foto © Piero Carbone

giovedì 24 gennaio 2013

DI POST IN POST. APOLOGIA, ESAGERATA, DEL BLOG




La vicina di casa zà Maicchiè, una vera affabulatrice, nell’infanzia ci recitava filastrocche, raccontava di Giufà, di mondi alla rovescia e altre storie che in parte avrei incontrato nei libri del Pitrè, alcuni frammenti sarebbero riaffiorati nel dire di mia madre, ma tante altre gemme sarebbero sparite per sempre, una per fortuna mi è riaffiorata inaspettatamente mentre compitavo il mio ennesimo post sul blog:







Mi puorti di grutta in grutta
comu lu sbadagliu di la vucca.

Mi conduci di grotta in grotta
come lo sbadiglio della bocca.


Nel racconto della zà Maricchiè si evoca la decisione di un marito di sopprimere la moglie perché ritenuta, a torto o a ragione, infedele.  Appronta il carretto e invita la moglie a montarvi su, per recarsi in campagna. Il viaggio è lungo, astioso, diverso dal tragitto consueto, anzi, viene intercalato da soste in varie grotte, ritenute di volta in volta inadatte per consumarvi agiatamente il delitto. Ogni grotta non è mai l’ultima ma la penultima.

La moglie, insospettita, lancia un messaggio cifrato al marito, con una constatazione che assume cadenza di due versi: Mi puorti di grutta in grutta / comu lu sbadagliu di la vucca. Lo sbadiglio è una dilatazione incontrollata dei muscoli facciali, ogni volta che uno pensa sia l’ultimo ne subentra un altro ancora e addirittura, per un effetto diapason, si replica in un'altra bocca. Si moltiplicano gli sbadigli e le bocche. Come le grotte ispezionate dal marito. Un rinvio tuttavia salutare, permettendo di procrastinare  la sentenza, impedendo di celebrare il delitto. (E se la moglie fosse innocente!). 






Questa storia mi pare possa assumersi come metafora del blog con tutti i suoi post (le varie grotte): finché si rinvia alla prossima grotta c’è vita: se a un post non ne segue un altro e un altro ancora, il blog è finito. La storia del marito che vuole sopprimere la moglie assurge a metafora non perché proiettata al delitto finale per espiare vere o presunte colpe, ma, semmai, perché destinata ad una conclusione, ad una fine  sempre rinviata.



Post come stazioni di una via crucis infinita o locande disseminate lungo la via per  prendere fiato e forze. I blogger, come il marito della storiella, mandano avanti il carro metaforico,  sospinti da celate e radicatissime motivazioni. Vale, se non per tutti, certamente per alcuni.

Col pretesto di due versi, un modo di dire, un incontro, un ricordo, partono alla volta di scorribande e vanno avanzando di post in post, sconfinando frontiere linguistiche, attingendo alla memoria privata, rapinando quella collettiva, illustrando a più non posso spariti ectoplasmi.
Immalinconiti dalle frustrazioni, accesi dagli entusiasmi, illividiti da risentimenti sempre in agguato e sempre risospinti sotto botole obliose, pungolati dalle indignazioni, insuperbiti dall'essere in potenza una potenza (a parole, con le parole), sempre pronti a bruciare il mondo e a sanarlo, stanchi, riflessivi, meditabondi, forse un po' depressi,  forse un po' esaltati, addolciti, se va loro bene, da teneri sguardi del cuore e della mente. 



E si procede, di grotta in grotta,  di post in post, col blog che sta a fianco come nella vita sta a fianco la vita, senza accorgercene, quale invisibile “cornice”. Diretti sempre alla meta finale, e purtuttavia sperando  di non arrivarci mai. O il più tardi possibile. Semplicemente perché la meta finale coinciderebbe con la fine del povero blog ovvero con quell’ennesimo post a cui non ne seguirebbero altri. Colpevole o innocente, la sua cessazione verrebbe a coincidere con la sentenza di condanna.

Ma alla fin fine che cos’è un blog?
E’ così importante da rinviarne la fine o temerla? 

Tecnicamente è un  foglio elettronico su cui si può scrivere a scorrere, come si può scrivere  sui fogli di carta che uno dietro l’altro,  rilegati, fanno un diario.
Nella sua evoluzione, a partire dal confidenziario sigillato con lucchetto o dalla gazzetta clandestina dei congiurati, un blog può essere ma non dev’essere per forza, univocamente,
diario tradizionale, catalogo di letture, proiezione di ombre, tavolozza di sagome in controluce, archivio di fantasmi, deposito di ricordi, crocevia di impressioni, piattaforma di progetti, promemoria di incombenze, retrovia per ritempararsi le forze, rifugio esibito per rinfrancarsi lo spirito, brancatiana stanza di compensazione,  base operativa per impreviste sortite.
Zibaldone, scartafaccio, minutario, brogliaccio di appunti domestici.
Il mondo visto dalla finestrella dei personali pensamenti.
Alcova virtuale.
Sfogatoio inconcludente.
Cerchio paesano.
Orizzonte apolide.
Piazza, bar, cortile, circolo dei galantuomini, società di mutuo soccorso, accolta di sognatori, luogo aperto di congiure, megafono pubblico, drappello difensivo da presunti torti.
Arena di astratti furori. Ghigliottina. Gogna. Aspirina.  Spada. Frusta. Sala del thè. Parvenza di democrazia. Paseo di sgrammaticati. Rodeo di abilissime scritture. Sanatorio di inguaribili crucci. Laboratorio della città del sole.



Niente di rivoluzionario, o di eroico, alla fine. Ma se si vuole, un po’ di tutto questo. Specchio deformato e, per forza di cose, deformante della vita reale.
Un passatempo, insomma.
E qui bisogna vedere come ciascuno decide di passare il proprio tempo.
Proprio o in usufrutto? Il tempo vola, ruit, s’arrizzola ddrà sutta a pinninu, precipita là in fondo al dirupo.



Macchè! E siamo punto e a capo: un semplice foglio elettronico dove uno aduna quello che vuole.
Un luogo di raduno delle scintille che un uomo può produrre nella notte dispersiva del vivere quotidiano.



Quanto è bello credere come Seneca a quel tale che indicando una "strada bellissima" gridava “Di qua si sale alle stelle”!
Ma dalle stelle, seppur virtuali, per non perdere il contatto con la realtà,  è consigliabile qualche volta scendere e fare a ritroso la strada,  scambiare due familiarissime chiacchiere con qualcuno: persone fidate, amici, conoscenti (gli anonimi alla larga):
-      Andiamo a prendere un caffè?










Testo e foto ©pierocarbone

venerdì 6 novembre 2009

QUESTO BLOG






Questo blog non è una testata giornalistica; una sorta di diario binoculare piuttosto, con un occhio alla realtà che lancia sollecitazioni e un altro alla mappa di interiori percorsi.
In questo blog mi ripropongo di adunare vecchi e nuovi pensamenti.

Testi e immagini, se non diversamente specificato, sono dell'amministratore di questo blog "Archivio e Pensamenti". Quando si utilizzano, a mero scopo  illustrativo o documentario e mai a scopo di lucro, materiali altrui, se non si evince chiaramente dagli stessi testi o dalle stesse immagini, viene citata la fonte per attribuirne la paternità; quando ciò non è possibile per il materiale prelevato dalla rete viene indicato genericamente "da internet"; sempre pronto comunque a riconoscere e a rettificare ogni dato identificativo nei confronti di chi ne ha diritto o a rimuovere il materiale il cui utilizzo viene inibito dal legittimo detentore dei diritti.