sabato 16 maggio 2015

LE SPIGHE E LA GROTTA DI FRA DIEGO. Prima o poi gli archeologi verranno?



AUSPICI ARCHEOLOGICI E ARCHEOFILIA

Della Grotta detta di Fra Diego, menzionata dalla tradizione popolare, situata lungo l'asse stradale che collega Racalmuto a Montedoro,  se ne sono occupati finora scrittori e poeti (in ordine cronologico: Luigi Natoli, Giuseppe Pedalino Di Rosa, Leonardo Sciascia). Luigi Natoli la visitò negli Anni Trenta del secolo scorso guidato da Giueseppe Pedalino Di Rosa. Ma non seguì alcuna campagna di scavi con annessi e connessi.

Non sarebbe l'ora che sopraggiungessero gli archeologi?
 Come nella limitrofa Milena, la Milocca di una volta, secondo il mirabile esempio di Giuseppe Pasquale Palumbo.

Un auspicio sottoscritto sicuramente da CalogeroTaverna e Angelo Cutaia i quali, oltre la leggenda, oltre la letteratura, si battono da anni per retroiettare la memoria storica di queste e altre contrade fino alla preistoria, con lo scopo di inverare con cognizione di causa i fugaci accenni archeologici dell'ottocentesco Nicolò Tinebra Martorana soffermatosi all'aneddotica.
Per la sensibilità finora dimostrata credo si unirebbero all'auspicio "archeologico" Giovanni Salvo, Carmelo Mulè, Domenico Romano, Carmelo Falco, Fabio Pilato, Silvia La Rosa. E chissà quanti altri.
Intanto...



Mentre il sangue dei papaveri rimanda a incruenti oblii, le spighe di  anno in anno ricrescono e vigilano come sentinelle. Attendono. Ma fino a quando?
Non di sole spighe è generoso il sito.

Speriamo sia foriera di una nuova tendenza, la prossima visita del 30 maggio da parte degli appassionati di archeologia di Trapani e Salemi.  Potrebbero stimolarci a percorrere proficui percorsi.
Chissà: contrada Fra Diego come Mokarta e Monte Bonifato?

Nelle foto,  in avanscoperta il 2 maggio scorso con Angelo Cutaia, Antonella Altese e Leonardo Lombardo. Attendendo la "carovana".










Ph ©piero carbone


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