martedì 28 maggio 2013

NOTIZIA ARCHEOLOGICA CHE FA (DIS)PIACERE




La notizia che ho appreso dal TGR venerdì scorso mi ha fatto sicuramente piacere ma indirettamente dispiacere, quasi per una forza di rinculo della stessa notizia come avviene al cacciatore col fucile ancora fumante quando spara al bersaglio: magari lo centra ma il calcio del fucile che arretra rischia di fare male al punto d'appoggio.



La notizia è che Campobello di Licata è l'unico paese dell'agrigentino ad avere una mappatura completa dei siti archeologici, circa 170,  e si appresta ad avere il suo Antiquarium dove adunare i vari reperti rinvenuti.
Dal tono degli intervistati emergeva che il risultato era stato possibile grazie alla collaborazione virtuosa dell'Archeoclub locale e della Sovrintendenza.
Un risultato comunque raggiunto anche grazie alle diverse e sistematiche campagne di scavi di cui Campobello è stato meta. 



A quanto pare Sant'Angelo Muxaro si avvia a seguirne le orme. 



E Racalmuto perché no? 



La domanda poggia su alcune constatazioni: non mancano i siti, non mancano i reperti,  non sono mancati incipienti scavi, non è mancato l'interessamento della Sovrintendenza, anzi, brucia ancora il rammarico di una campagna di scavi annunciata anni fa, già finanziata, e poi non avviata. Né mancano gli appassionati e studiosi, per un periodo di tempo in paese è stata aperta una sezione dell'Archeoclub, oggi è attiva una sezione di Siciliantica. 



Non mancano gli studi per supportare il patrimonio esistente e incentivare ricerche future. Eppure... nulla. O quasi.


Forse occorrerebbe una maggiore convergenza e concordia tra le diverse conoscenze, energie e risorse locali per sostenere fattivamente e continuativamente nel tempo la passione archeologica e tutti insieme sensibilizzare e coinvolgere le scuole, suggerire a studiosi,  giornalisti e intellettuali  più o meno stanziali o  di passaggio una diversa e diversificata lettura del nostro territorio per non incorrere in riflessi da condizionamento pavloviano o meccanici innamoramenti, sollecitare le istituzioni, individuare idonei locali che non mancano, reperire i fondi strettamente necessari, fino a farla tramutare, quella passione, in fatti, in azioni concrete, in un Antiquarium almeno. 


E da lì ripartire.


Ponte di Gianfilippo, fronte sud.  In secondo
piano necropoli preistorica all'interno di un ovile.







Immagini tratte dal volume di Angelo Cutaia, L'itinerario arabo-normanno Sutera Agrigento nel libro di Al Idrisi, Composizione e stampa Siculgrafica s.c.ar.l., Villaggio Mosè 2000.

Si ringrazia l'Autore per la gentile concessione.

Intanto nel mondo:


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8 commenti:

  1. da anni auspico la creazione di un antiquarium. Purtroppo le amministrazioni non sono state interessate alla cosa. Figuriamoci sollecitare scavi e studi...

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  2. Intanto la tua pubblicazione assume il ruolo di un Antiquarium ideale o virtuale. Manca quello materiale, ma l'idea c'è.

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    1. Da fb:

      Osservatorio Majorana Falco:
      Sai quanto sono d'accordo!
      Ci ho provato tempo fa anche con te Piero, potremmo riprovarci no?

      Mia risposta:
      Certamente. Parafrasando la poesia del De Amicis, non sempre il tempo le "tracce" cancella, ma qualche volta sì. Intanto manteniamo viva la fiammella.
      P.S.
      Perché non scrivi questo stesso commento-testimonianza sul blog? Altrimenti, se sei d'accordo, lo faccio io stesso.

      Osservatorio Majorana Falco:
      Fai tu Piero, io non riesco...non so perchè.

      Angela Castellano:
      Interessante articolo. Racalmuto ha una storia che merita di essere riscoperta.

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  3. ....E' vero ingegnere!!! Tutti gli amministratori del nostro Comune - sindaci, assessori e consiglieri comunali - in passato hanno pensato ad altro! Ci vuole la volontà, le idee non bastano: vale per l'antiquarium e così per tante altre cose. Tanti cari saluti e grazie dell'ospitalità. Buon lavoro Piero. Ciao (s.p.)

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  4. Le idee senza la volontà sono inani, è vero, ma è altrettanto vero che la volontà senza le idee è cieca. All'università ci insegnavano questo con una citazione filosofica: "Datemi una buona teoria e vi riformerò la pratica".
    Riguardo alle generalizzazioni (estendibili a tutte le categorie e non solo a quella degli amministratori), chiunque l'abbia fatta e la faccia, è una critica superficialotta che rischia di sortire l'effetto contrario a quello che si propone, come in quella moglie che inizialmente cucinava bene ma il marito aveva sempre da ridire, cosicché la premurosa moglie un giorno aumentò il sale, un altro aumentò la cottura, un altro ancora alterò la salsa finché i suoi cibi furono salati, "scotti" e immangiabili. L'arcigno ed esigente marito continuava a criticare, ma la poveretta non seppe più che fare: diminuire il sale? Non poteva perché quando cucinava con meno sale veniva criticata. Cuocere di meno? Non poteva neanche perché quando lo faceva era stata criticata. Preparare bene la salsa come lei pensava di saper fare? Neanche perché era stata criticata. Col tempo non ci fu più differenza tra quella moglie che aveva saputo cucinare bene e qualche altre che aveva cucinato sempre male.
    La conclusione fu disastrosa: moglie frustrata e marito digiuno.
    Non dico che avrebbe dovuto fare i complimenti, ma bastava che non avesse fatto le critiche inappropriate e col tempo forse avrebbe gustato anche i manicaretti.
    Convintissimo che, sempre metaforicamente parlando, non ci sono cuoche perfette ma è pur vero che tra cibi immangiabili e cibi passabili una buona forchetta sa fare la differenza.
    Chiarimento a parte, ricambio di cuore gli auguri di buon lavoro. Con i tempi che corrono, ne abbiamo veramente bisogno.

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  5. Sono stata a Campobello (che praticamente non conoscevo) proprio ieri, per la cerimonia di intitolazione di tre strade ad altrettante donne. Il paese mi ha colpito, sotto tanti aspetti, in positivo. Cosa è mancato a noi perché perdessimo la strada? Le energie intellettuali non mancano, forse cono mancate le sinergie... E smettiamola di dare la colpa agli amministratori, perché abbiamo avuto gli amministratori che ci siamo scelti... e lo stesso si può dire di Agrigento, dove vivo e voto ormai da oltre trent'anni e dove niente è cambiato in questo trentennio. E' già tanto tuttavia che ci sia un Piero Carbone che abbia ancora la voglia di scavare tra le macerie e di denunziare le nostre comuni mancanze.

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    1. Grazie per l'apprezzamento. Ognuno fa quel che può e sente di fare (e di dire). Le tue, intanto, non sono soltanto parole ma assumono la valenza dei gesti: inducono a prendere posizione. Per il resto, come dice la Tamaro,è auspicabile che ognuno, al di là delle esibite intenzioni, semplicemente vada "dove [lo] porta il cuore", il cuore cioè il sentimento, la passione, il radicamento alle proprie radici, il sogno delle proprie illusioni, disinteressatamente.

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    2. Il commento di Giolaura è stato pubblicato anche su fb a firma Giovanna Lauricella.
      Grazie, Giovanna, mitica Presidente della Pro Loco del tempo che fu, quando in paese non avevamo niente delle tante risorse che negli anni avremmo avuto a tinchité eppure molto, con entusiasmo e spirito garibaldino, s'è fatto. E se molto per qualcuno non è, è stato sicuramente molto per il cuore e lo slancio con cui quel "poco" è stato fatto. Indubitabilmente, allora, si è iniziata una stagione.

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