L'avevo conosciuto come bravo fotografo, l'avevo apprezzato come grafico, ma soprattutto per me, per tanti, Attilio Gerbino era l'animatore, assieme a Sebastiano Favitta, della Galleria "Ghirri" di Caltagirone e con lui in quella veste avevo avuto modo di collaborare in diverse occasioni, a proposito delle mostre fotografiche di Arturo Patten, di Angelo Pitrone sul Luoghi del romanzo e di Louise Hamilton Caico.
Con sorpresa pertanto appresi lo scorso autunno l'intenzione di una mostra tutta sua come... pittore.
"Nasco come pittore" mi disse a fugare ogni mio dubbio sulla nuova identità artistica.
Di colpo mi spiegai il gusto del grafico che non si limitava a organizzare tipi e corpi di carattere e icone preconfezionate su una superficie prestabilita.
Ero in attesa di poter conoscere la sua pittura quando mi ha coinvolto in questa mostra imprevista e nata quasi per gioco in riva al mare: ormai l'impeto artistico incominciava ad essere irrefrenabile. E inesorabile, poiché, l'artista frappone tra sé e la realtà un diaframma che lo porta a rappresentare la realtà, non soltanto a viverla, a subirla, diciamo istintivamente, allo stato puro, consolidandosi invece nell'interiore geografia mentale e sentimentale una sorta di forma mentis, una perenne disposizione d'animo, quasi fosse un continuum che si manifesta nei modi e con mezzi imprevisti e occasionali, come ad esempio alcuni foglietti di taccuino e una biro blu. Blu come il mare, ma diciamo che, pur trovandosi a un passo da esso, quasi quasi il mare non c'entra come estivo e invitante elemento acqueo bensì come idea. Nitida. Asciutta.
E siccome una mostra non si racconta ma soprattutto "si vive", ad essa si rimanda: solo in quell'occasione si avrà modo di apprezzarla e ritenere più o meno opportune, più o meno stimolanti, le riflessioni critiche a corredo.
Al Castelluccio, 2013. Alla mia sinistra: Sebastiano Favitta, Angelo Cutaia, Attilio Gerbino |
Attilio Gerbino con Sebastiano Favitta a Montedoro, 2013 (Raccolta civica di Calogero Messana) |
Caltagirone, febbraio 2014 Inaugurazione della mostro fotografica di Louise Hamilton Caico In primo piano, Attilio con il critico Pippo Pappalardo |
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