venerdì 22 marzo 2013

PER IL SI' E PER IL NO


  Rileggere vecchi appunti è come ritrovare tracce di sé. E non è solo una questione sentimentale, a volte si ritrovano riflessioni e spunti che vale la pena di rimeditare. Come quelli sul linguaggio degli scrittori: tutto un lavorio sulla lingua che la rende propria, unica: uno stile.









LANZA, Francesco
Mimi siciliani. Novelle e altro ancora
Brancato Editore, 2001
Collana: Biblioteca delle Tradizioni Popolari


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Finalmente lo sto leggendo sistematicamente, nel maggio 2005. Mi era notissimo, lo trovavo citatissimo specialmente dagli autori siciliani.

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Prosa musicale. Nel lavorio stilistico il dialetto si sente ma come assorbito in una lingua italianissima, costruita con rigore, con geometria, con gusto.

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 I contenuti: furbizia, dabbenaggine, religione e riferimenti al sesso.

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Mi pare che nel sentire, erede del Lanza, sia Antonio Castelli con il suo Ombelichi tenui.


CESTA DELL’AUTORE

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se n’era ito, p.8
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s’ebbe un posto sur un naviglio, p.8
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mi sento ricreare, p.9 [= rinfrescarsi, rinascere, sentirsi rinato]
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spigava, p.9 [riferito a campo, cioè crescevano le spighe, es.: il campo spiga] [#verbi]
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a prendersi spasso, p. 10 [= divertirsi, es.: andare in un posto a prendersi spasso]
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la spesa era assai, p. 14 [= costava molto] [#avverbio per l’aggettivo]
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retoni di paglia, p.18 [= in dialetto “rutùna”]
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restarono alluciati a mirarla, p. 20
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fino alle nasche, p. 20
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nessuno se la voleva dar persa, p. 20 [= nessuno si voleva arrendere]
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-       O voi, messere, è quello il sole, o la luna?
E il piazzese:
-       Ahbo’, io forestiero sono! p.20 (“La luna e il piazzese”)
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Passa or passa poi,  p. 22
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per il sì e per il no, p.25
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datemi abento, p.27
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lemme lemme, p. 30
*fatti [= maturi, detto soprattutto di frutto, ma anche metaforicamente] p.39
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Nel più crudo verno, p.40
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La sperlinghese, il marito le era andato lontano, p.48 
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la stimò rubata, p.50

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parlare con la bocca di dietro, p. 56 
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merdicelle di colombi, p.59
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“Tatièb, tatièb, tatièb! o roccapalumbesi, maschi, femmine e d’ogni specie, correte tutti con carabine, schioppi e pistole, che le colombe cacarono in testa allo Spirito Santo vecchio, e s’ha da fare vendetta". p.59
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santiare [= bestemmiare] p.61
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“Te’, te’, la scellerata! – le gridava la ma’ – ancora non è del tutto impennata, e bestemmia come suo pa’.” 






Foto di Louise Hamilton Caico, primi del 1900, attualmente in mostra a Montedoro, a cura di Calogero Messana

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