SESTA STAZIONE
La fronte angusta del gendarme minaccioso
la fragile umanità di Pietro che scopre di saper rinnegare,
presa di chi stringe tra le mani un colpevole
e sguardo smarrito di chi, scoperto, tenta giustificazione;
è giunto il momento della scelta e del coraggio da che parte stare:
non ci indurre in tentazione!
SETTIMA STAZIONE
pennacchi, bardature, templi, legge
grigiore che minaccia ovunque
ma non nascondono il volto vero di coniglio,
il tutto per lavarsi le mani
avendo "ragioni di ferro"!
Gesù? ha le mani legate...
fino a quando?
OTTAVA STAZIONE
scricchiola il corpo, una croce immane,
crocifissi di questo mondo:
dolore che mai finisce
resistere quotidiano alle indicibili sofferenze,
per amore non soccombere, seppure schiacciati:
portare la croce è gesto divino della più grande umanità.
NONA STAZIONE
Profili umani, popolani,
lo spasmo di un cavallo all'orizzonte di un cielo rossato,
preludio-presentimento
di uno sconvolgimento cosmico:
una madre un figlio di fronte alla morte.
DECIMA STAZIONE
Le linee tratteggiano con riverenza,
sobrietà di linguaggio, antico e moderno a un tempo,
cielo e terra si fondono nella sospensione del Crocifisso,
riconciliati per sempre.
Abbraccio che congiunge distanze infinite,
nell'Innalzamento.
I testi a commento dei singoli quadri della Via crucis sono pubblicati in catalogo e tratti dalle lettere inviate da Don COSIMO SCORDATO agli artisti nel momento della recezione delle opere, la prima è pervenuta il 10 ottobre 1993, l'ultima il 10 ottobre 1995.
La bella Via crucis 1.
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