A far di Regalpetra il paese degli eretici non è, si badi,
la somma di tanti eretici, è qualcosa di diverso, di strutturale, è l'atteggiamento
di coloro che vi si trovano a nascere, un'aria che tira, il bisogno di libertà.
Deriva dal carattere. L'eresia, gli abitanti di questo paese, ce l'hanno scritta
nei geroglifici del sangue. Ne hanno dato prova lungo l'erta dei secoli.
Senza averlo appreso dai toscani, come pretende
il Malaparte per il resto degli italiani,
i regalpetresi già da molto tempo sono stati bravi a "sputare in bocca
ai potenti, ai Re, agli Imperatori, ai Vescovi, agli Inquisitor!, ai Giudici, alle
Signorie, ai cortigiani d'ogni specie ". Ai baroni, ai conti e ai gerarchi
spocchiosi.
Da un affollato, turgido
libro s'apprende che Don Enrico il
podestà una mattina trovò il lucchetto della sua farmacia imbrattato di sterco umano,
proprio così, con un messaggio in rima "incolonnata":
Qua la faccio
qua la lascio
merda al duce
merda al fascio.
Al colpevole di sì grave dileggio, mentre ancora
in ceppi stava per essere tradotto in carcere, don Enrico fece teatrale gesto
di generosità regalandogli dieci lire, per comprarsi il tabacco, disse. Ma quello
gliele ributtò in faccia.
Uscito dal carcere, l'autore delle rime fu accusato
falsamente di un omicidio e per questo condannato all'ergastolo: il podestà gli
testimoniò contro, naturalmente, e si ebbe uno sputo a parabola prima ascendente
poi discendente da parte dell'imputato in gabbia. Lo sputo volante venne accompagnato
nell'aereo tragitto dal seguente sottofondo:
-
Non mi hai comprato con l'elemosina
e ora mi svendi con la calunnia, cornuto!
Dello stesso Messana, estensore del libro, si dice avesse…
Da Eretici a Regalpetra, Grillo Editore, Enna 1997. Prefazione di Claude Ambroise.
Bravo Piero.
RispondiEliminaAndrebbe valorizzato e riportato alla luce, rivalorizzato, il libro della storia di Racalmuto, ricca di aneddoti e spunti, di Eugenio Napoleone Messana. Immagino una ristampa con qualche capitolo di aggiornamento al presente; poesie, anonime e non, comprese. "Nenti era e nenti torna lu Baruni serracorna...." A te Piero la mia idea. Con la stima di sempre. Giovanni Salvo
Grazie, per l'apprezzamento. Per la pubblicazione del libro del Messana, sono d'accordo. Lo ero anche nel periodo in cui sono stato assessore alla cultura, avevo incominciato a muovere i primi passi, ma per mancanza di fondi non è stato possibile proseguire nel progetto. E' un'idea sempre valida. Fatti promotore ufficialmente dell'iniziativa; non sarai solo.
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