Dal
19 al 23 novembre 2012 presso la sala teatro della sede centrale dell'Istituto comprensivo statale "Quasimodo-Oberdan"
(via Fichidindia 6 - Palermo), l'artista Peppe Miceli metterà in mostra le sue
opere: ceramiche, sculture e disegni.
Si tratta di un viaggio tra Mito e Fiaba alla
scoperta di miti greci personalmente rivisitati dal giovane artista.
Agli alunni i miti sono stati spiegati e "sbriciolati" con gli adeguati accorgimenti didattici per introdurli alla mostra; quelle che seguono invece sono personali riflessioni un po' più libere.
ALLA RICERCA DI SENSI MITOLOGICI
Per quale motivo un artista ricorre ancora
oggi alle complicate vicende della mitologia classica per pescare i personaggi
da raffigurare sulle sue ceramiche, da delineare con matite grasse e carboncino
su grandi fogli pergamenati, da modellare in sculture a tutto tondo?
Non è certo per mancanza di soggetti e di
ispirazione. Anzi è così traboccante il laboratorio di Peppe Miceli che
troviamo addirittura soggetti e motivi,
a suo dire “poco siciliani”, motivi floreali lineari, soggetti che attingono
alla linea liberty, a quella classica, a quella fiorentino-rinascimentale; né
gli mancano le storie da rappresentare come ad esempio una beautifull raccontata in 4 mattonelle: lei, lui, l’altro e un angelo che suona la cetra.
Si trovano, a dire il vero, in mezzo a questa strana popolazione, una
maternità che balza da un piatto con la scarna decorazione in verde della
ceramica di Burgio, un crocifisso tratteggiato con essenzialità su una piccola
mattonella, una testa cristallinata di san Giovanni Battista, qualche rasserenante
angioletto, ma l’immaginario è sovrastato da quelle figure strane, mostruose,
anche nel senso in cui gli antichi intendevano la parola “monstrum” cioè
prodigioso.
Se uno chiede conto della fantasiosa anagrafe
delle raffigurazioni all’artista, vi risponde con una litania di nomi più o
meno noti, almeno stando alle reminiscenze scolastiche e in maggior numero noti
a chi è infarinato di studi classici: mito
di Nesso, Thanatos, Sirena, Ninfe, Pegaso, Medusa, Arione, Teste della
fortuna, Hefesto, Chimera, Astolfo; Lighea: vi ricordate della ninfa nel racconto di Tomasi di Lampedusa?
Ci addentriamo in qualche mito a titolo
esemplificativo cercando di capire.
Che può significar mai che le tre sorele Steno,
Euriale e Medusa, terribili Gorgoni, avessero mani con artigli di bronzo, zanne
di cinghiale e serpenti al posto dei capelli e chiunque le guardasse
direttamente negli occhi rimanesse pietrificato? E che cosa non fanno gli dei
per vendetta o per desiderio? Trasformano dei ed esseri umani in piante, in
animali, li abbelliscono, li abbruttiscono, li rendono invisibili, li fanno
sparire nel cielo sotto terra in fondo al mare.
Ma non fa lo stesso l’artista con i colori, con i disegni, con i metalli,
con i minerali, con l’argilla che modifica a suo piacimento, allungandola,
comprimendola, cavandola, facendole assumere le forme più impensate? Non fa lo
stesso con gli elementi della natura quando per la cottura delle sue argille
innalza la temperatura a 916 gradi: sparisce il minio e resta visibile la
traccia del manganese, oppure induce con la ramina (polvere di rame) l’effetto
grafite. Come un mago o come un dio dell’Olimpo, senza essere dio, l’artista varia
la densità degli smalti per catturare più luce tra i pigmenti dei suoi
manufatti.
Ma tanta tecnica, tanta magia, non è fine a se stessa: l’artista non vuole offrire soltanto bellezza ma comunicare un senso alla bellezza che ricerca e che
produce.
Documentazione fotografica di Damiano Sabatino
Di Serena Alessi e Valeria Inguaggiato si segnalano le "letture" del romanzo Achille piè veloce di Stefano Benni, per un ulteriore approfondimento sull'attualizzazione dei miti e degli eroi classici: http://www.criticaletteraria.org/2012/11/criticalibera-due-letture-di-stefano.html
"Queste cose non furono mai, ma sono sempre"
RispondiEliminaGrazie, Franco (Fasulo), per il pensiero da te citato, suggestivo, direi sapienziale.
EliminaAnche in questo caso hai fatto una descrizione accurata, efficace e, come sempre, profonda.
RispondiEliminaBravo Piero!
Da Facebook riporto il commento del Dirigente Scolastico, prof. Vito Pecoraro:
RispondiElimina"Grazie Piero, mi fa piacere che il blog che gestisci parli di questa attività della scuola e che si parli di un giovane artista come Peppe Miceli, spazio ai giovani!"
Da parte mia, non solo come docente, sento di manifestare apprezzamento per un Dirigente che manifesta grande dedizione per la scuola e contemporaneamente una rara apertura mentale che pone la scuola al centro di valide iniziative culturali. Nonostante le difficoltà e le scarse risorse.
Complimenti! Ottimo lavoro, Piero!
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