Mai forse
un paese si è immedesimato così radicatamente con una festa.
Festa-emblema
a tal punto da fare identificare un paese, l’appartenere a un paese, con la
Madonna in onore della quale la festa si celebra, anche al di là delle stesse
ideologie personali, al di qua di ragionevoli dubbi, al di qua e al di là
dell’Oceano.
A testimonianza di questo attaccamento, alla Madonna e alla Festa del Monte,
sono significative alcune lettere di emigrati inviate nel 1924 da New York.
“Since
the Madonna del Monte serves a major symbol of cultural and community
identification”, ha scritto Sam Migliore, nel saggio del 1988 Religious
Symbols and Cultural Identiy: A Sicilian-CanadianExample, dedicato alla comunità
racalmutese di Hamilton.
“La
Madonna del Monte – sostiene l’antropologo di origini racalmutesi,- funge da
importante simbolo religioso per l’identità culturale e comunitaria”.
Specialmente in terra straniera dove è stato costruito un “pezzo” di paese con
il “santuario” e la passiàta: “Alcuni degli anziani passeggiano su e giù
per James St. North, visitando occasionalmente i bar o i circoli siciliani allo
stesso modo come facevano nella Piazza di Racalmuto”.
Nel V
centenario della venuta della Madonna del Monte a Racalmuto, nell’ambito
dell’apposito convegno del 2003 che è stato anche una festa della memoria,
avvalorato dalla presenza di autorevoli studiosi, dell’arcivescovo di Agrigento
mons. Carmelo Ferraro, dell’arcivescovo di Monreale mons. Cataldo Naro storico
del movimento cattolico in Sicilia, sono state lette per la prima volta le
parole di uno dei corrispondenti dall’America rivolte all’ingiustamente
dimenticato Padre Cipolla, esponente significativo ancorché ignorato del
Movimento cattolico siciliano.
A
proposito di memoria: gli “Atti” di quel convegno non sono stati ancora
pubblicati, speriamo non dover attendere la ricorrenza del prossimo centenario.
I frammenti di lettere che seguono intanto ne rappresentano una pallida
anticipazione.
Peccato
che, nella recente ristampa del Dramma del
Bonaventura Caruselli, queste lettere, ormai rese note, siano state
“semplicemente” ignorate: eppure, le prefazioni, le introduzioni e le
postfazioni di un libro che si ristampa dopo più di un secolo dovrebbero
fornire informazioni e argomentazioni, oltreché valutazioni, pertinenti e convergenti
sul libro stesso di cui sono corredo, non vanno certo intese come occasione per
sfoggiare culte notiziole divergenti o digressioni deambulanti, ché nulla aggiungono alla “intelligenza”
del testo e alla comprensione della sua
“fortuna” postuma. Ma andiamo ai documenti.
Il
“segretario Archivista della grande Società di Mutuo Soccorso Maria S.S. del
Monte fra i cittadini di Racalmuto in New York” - Ferdinando Ippolito
- a nome della Società, che “conta 315 fratelli tutti
Racalmutesi” tempesta Padre Giuseppe Cipolla con una semplice ed
esplicita richiesta: l’invio del Dramma-Sacro pubblicato
dal Padre Bonaventura Caruselli nel 1856, ormai introvabile.
Causa
indiretta di una tale richiesta era stato lo stesso Padre Giuseppe Cipolla che
aveva chiesto offerte ai racalmutesi d’oltre Oceano in sostegno delle sue
iniziative benefiche. Costoro non si limitano a inviare semplicemente qualche
dollaro di fraterna carità ma affittano un teatro e allestiscono un cartellone
per due mesi di rappresentazioni ripromettendosi di devolvere generosamente i
ricavi:
“New York, 4 Agosto 1924. Al
Comitato Pro Istituto – Racalmuto. La Società di N. S. Maria S.S. del Monte ha
portato in semblea (sic!) la circolare per formare l’Istituto nel vecchio
Castello del Carretto e tutta la Colonia e entusiasmata per tale concetto indi
la Società si propone di contrattare un Teatro per dare delle recite e il
beneficio andare al detto Istituto.
Dunque la
Società prega il Comitato di essere tanto cortese di mandarmi il libro della
Istoria di Racalmuto ho pure qualche Manoscritto (con l’obligo [sic!] che
finite le Recite di sostituirlo [restituirlo? Ndr] di nuovo) essendo la
Colonia Racalmutese entusiasmata vuole recitare qualche Episodio della Istoria
di Racalmuto, come per esempio la Venuta della Madonna ed altri Episodi. Il
Comitato resta pregato di farci questa Cortesia...”
“New
York, 7 agosto 1924. Reverendissimo Padre [...] abbiamo contrattato un Teatro
per due mesi (Ottobre e Novembre) per recitare drammi e il beneficio andare per
l’istituto a Racalmuto. [...]
Dunque tutta la Colonia Racalmutese in New York per fare maggiore Concorrenza
vuole recitare qualche Episodio che si trova scritto nella Storia di Racalmuto.
[..] Ferdinando Ippolito”
“New York,
15 settembre 1924. Padre Reverendissimo [...] ci facciamo sapere che giorno 4
di Ottobre Sabato sera, daremo la prima rappresentazione il quale si darà il
Dramma di Alessandro Dumas “Una notte a Firenze” inoltre a questo ci facciamo
sapere che abbiamo scritto alle colonie Racalmutese di Buffalo e di Hamilton
Canadà e ci hanno risposto che anche loro lavorano per ricavare qualche
sommetta di denaro ed aiutare la nobile iniziativa da lei sviluppata intanto
abbiamo deciso di rappresentare La venuta della Madonna il 1 Novembre (giorno
di tutti i Santi).
Dunque
Padre Giuseppe Cipolla, alcuni nostri paesani uomini vecchi ci hanno informato
che esiste un libro di Padre Bonaventura Caruselli di Lucca, il quale in detto
libro si trova scritto il Dramma della Venuta della Madonna completo uso per il
teatro. [...] Lei Padre resta pregato di fare il mezzo possibile di procurarci
questo libro con questo termino chiedento la sua S.B. da parte da tutta la
società. Devotissimo Ferdinando Ippolito”
“New York,
6 novembre 1924. Pregiatissimo Sacerdote Giuseppe Cipolla, con la presente
vengo a dirci che abbiamo ricevuto la sua lettera ed il suo prezioso
manoscritto e si figuri la gioia che abbiamo provato tutti [...] l’abbiamo
ricevuto il Giovedì sera e tutto il Venerdì e Sabato hanno fatto le prove che
hanno riuscite magnifiche, si figuri che il popolo vuole che si recita di nuovo
a Richiesta generale la quale noi per appagarli la dobbiamo fare di nuovo.
[...] Con questo termino chiedo la Sua S.B. Ferdinando Ippolito”.
“New
York, 9 Dicembre 1924. Reverendissimo Padre [...] noi lo ringraziamo di cuore
su il suo gentile pensiero di fare ristampare il Padre Bonaventura Carusello
(intento il libro) [...] se lei vede che per stampare il libro di Padre
Carusello ci vuole troppa moneta noi ci lo sconsigliamo perché non vale la pena
di spendere tanta moneta per poche copie – noi ci contentiamo quando ne manda
una sola copia quando lo copiamo e subito ci lo spediremo indietro – intanto ci
facciamo sapere che la recite al teatro sono finite e speriamo a Gennaio
mandarci la moneta intanto finisco il mio dire baciandogli la mano – suo
umilissimo servo Ferdinando Ippolito – 267 Elizabeth st. – New York”.
Come si vede, la grammatica libresca lascia a desiderare, ma quella del cuore e
delle predilezioni è di grande valore. La corrispondenza corre su diverse
lettere tra solleciti e precisazioni ed è una miniera di informazioni non solo
sui racalmutesi emigrati, ma anche su quelli rimasti nella madre patria, tutti
tra loro in ideale collegamento, accomunati dall’attaccamento alla Madonna del
Monte e dalla passione per il teatro.
Questo collegamento e questa comunanza arrivano fino a noi, fino ai nostri
giorni, rendendo attuale la lontana corrispondenza del 1924.
-
Gli amori dei racalmutesi
nel 1924,
in “Lumìe di Sicilia”, n. 50, febbraio 2004, pag. 7;
-
Gli amori dei racalmutesi
nel 1924,
in “La Citalena. Foglio cittadino di riflessione e commento”, numero unico,
marzo 2004, pag. 5;
http://archivioepensamenti.blogspot.it/search?q=come+una+bandiera
[PDF] http://archivioepensamenti.blogspot.it/search?q=come+una+bandiera
lumie di sicilia n. 50 - Associazione Culturale Sicilia Firenze
http://castrumracalmuto.blogspot.it/2012/06/le-passioni-dei-racalmutesi-nel-1924.html
http://corriere.com/2003/07/11/i-racalmutesi-onorano-maria-ss-del-monte/
http://corriere.com/2003/07/11/i-racalmutesi-onorano-maria-ss-del-monte/
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