Per fortuna c'è ancora.
Ma per qualche secolo era sparito: adibito a stalle, ricoperto dentro e fuori da costruzioni cosiddette abusive per la legge, purtroppo archtitettonicamente invasive e sfiguranti.
Dell'antica reggia non era rimasto nulla: mosaici, laghetto, isolotto, cigni, anatre, e pesci d'acqua dolce che scrosciava dal Monte Grifone...
Era stato sollazzo, mille anni fa, salubre sito, luogo ameno, gineceo esclusivo, popolato da vergini mulatte, eunuchi fidati, proni servitori, dignitari... arabi, normanni, insomma saracini e cristiani, e fors'ancora da chissà chi.
Poi il declino, l'occultamento, il dileggio.
A testimonianza di tanto fasto decaduto sopravviveva soltanto un nome ingiurioso: Castellaccio. C'era nelle guide, lo descrivevano i visitatori nei loro tours, lo evocavano gli studiosi, ma i palermitani fino a vent'anni fa lo ignoravano. Solo fino a vent'anni fa?
Non sapendo quello che si sono persi e continuano a perdersi.
Eppure il castello o reggia di Maredolce aspira ad essere un altro "Spasimo", una novella Zisa, il biglietto da visita della città per chi fa ingresso a Palermo dall'autostrada Palermo-Messina.
Poi un architetto se n'è innamorato e vi ha dedicato amore e studi e a quanto pare dedicato dei versi, con il rammarico nel tempo di non averlo trovato. Anche Ibn Hamdis, mille anni fa, dall'esilio, vi aveva dedicato dei versi, per averlo perso.
Anche una scuola, intitolata al poeta che ha scritto: "Contro di te alzano un muro in silenzio", è all'origine della riscoperta, della valorizzazione.
"...alzano un muro
in silenzio, pietra e calce e odio,
ogni giorno".
Non sappiamo se odio o indifferenza, ogni giorno, per secoli.
Oggi per fortuna è un'altra storia: altre scuole, la sovrintendenza, sensibili associazioni, vi dedicano attenzioni e cure, vi organizzano convegni e incontri, lo valorizzano, per far sì che cada il muro di silenzio e si schiuda quello che in origine è stato: un sogno.
Simbolicamente quest'anno il comune l'ha prescelto per inaugurare il progetto "Palermo apre le porte: la scuola adotta un monumento, la scuola adotta la città".
La puntata n. 19 del programma televisivo "La casa di Fenfer" dedica 6 minuti (dal minuto 48:37 al minuto 54:37) al "Castello di Maredolce" in preparazione allla manifestazione "Palermo pare le porte. Palermo adotta la città", con interviste ai ragazzi dell'Istituto Comprensivo Statale "Quasimodo-Oberdan" e del Liceo Scientifico "Basile" di Palermo.
Il link:
visitavo Maredolce...secoli fa, quando appunto era un disastroso accampamento. Sono chiaramente contento del lavoro di ripristino di questi ultimi anni. Complimenti a chi l'ha voluto e lo sta realizzando! Qualche volta le buone notizie arrivano..e ne abbiamo bisogno! (Antonio Lapaglia)
RispondiEliminapurtroppo non condivido alcune tecniche di restauro, soprattutto degli apparecchi murari. Poi non tutte le casupole fatiscenti sono state sgombrate. Basterebbe indennizzare bene i proprietari e/o procurargli alloggi e magazzini migliori, ma lontani un miglio. Infine: ci sono tutti i presupposti per ripristinare il lago. Sarebbe una vera meraviglia, anche turistica. Così come si potrebbe ripristinare alla Cubba (con due b, naturalmente). Ma questi progetti sono al di fuori della concezione dei nostri tecnici della Soprintendenza e della Regione.
RispondiEliminaRispetto a venti anni fa si sono fatti passi in avanti notevoli. Si parla di istituire il Parco Maredolce. Non solo restauro, insomma. Speriamo.
Eliminagiuro che prima di morire ci faccio un'edizione de "la bellezza e la rovina" :-) ciao piero...
RispondiEliminaUna location speciale per un evento speciale. Grazie per il riscontro. Ciao.
Eliminanon conoscendo purtroppo ammetto, per mia ignoranza ,questa meravigliosa struttura l'unico pensiero che mi viene in mente è che certe nostre ricchezze devono essere svelate. quindi ringrazio chi, non estrema tenacia, si prodiga in tale direzione.
RispondiEliminaChiedo cortesemente di firmare i commenti. Grazie.
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