In attesa che il nostro amato teatro "Regina Margherita" di Racalmuto riapra finalmente con tutti i sacri crismi, cioè con le adeguate, complete e definitive autorizzazioni, su certi fatti e comportamenti del passato vale la pena di tornare a riflettere nella speranza di non cascarci nel futuro. Semplice a dirsi. Meno a farsi. Tuttavia, se non lo si dicesse, e non si credesse in ciò che si scrive, sarebbe peggio. Ignorare il passato potrebbe funzionare da alibi.
Un'altra semplice considerazione va fatta: non sempre le stesse opportunità si ripresentano una seconda volta. Infatti, il Brass Group, di cui nel post si parla, e a cui va la nostra solidarietà, oggi non potrebbe offrire quello che poté offrire nel 2007, impegnato com'è a sopravvivere a causa di difficoltà economiche.
Una domanda evocata invano venerdì 12 marzo 2010
(“E i 13 spettacoli gratuiti del Brass Group lasciati decadere mentre a due
passi Agrigento si autocandida Città internazionale del Jazz?”) e che
voglio riproporre ora, non tanto per averne una risposta che non ho avuto mai da nessuno, né per
quel silenzio istituzionale ci sono stati solidali echi sulle nostrane
gazzette, ma nell’auspicio e direi nella speranza che tutte le proposte buone e
convenienti vengano prese in considerazione e magari attuate.
Altrimenti tra il dire e il fare, tra il fare in un certo modo e nel suo
opposto, tra il costare molto e il costare poco, non ci sarebbe alcuna
differenza. Fino ad arrivare alla profferta quasi paradossale e all’ancor più
paradossale risposta: - gratis! - no, grazie!!
Eppure, paradossale
sicuramente non è stata la Convenzione stipulata a suo tempo tra il Brass Group
di Palermo e il Comune di Racalmuto. Anzi!
E’ vero che la
Fondazione Brass Group riceveva finanziamenti dalla Regione Siciliana anche con
lo scopo di divulgare la cultura musicale ma che lo facesse scegliendo, su
proposta di un assessore del tempo, il teatro di Racalmuto e non quello di
qualche altro comune, rappresentava per la realtà racalmutese un’opportunità e
un privilegio.
In cambio cosa chiedeva
il Brass Group?
Non il cachet
degli artisti, non il trasporto, non la pubblicità, non la Siae, non la
rivendita onerosa dei biglietti, non l’assicurazione, non il vitto con menu à la carte
né l’alloggio. Semplicemente l’accoglienza che si riduceva ad una bottiglia
d’acqua e un po’ di frutta in camerino, una pizza e una bibita dopo lo
spettacolo per gli artisti e solo per gli artisti. A nessun altro, dicasi
nessun altro, era consentito usufruire di pizze e bibite oltre il numero
convenzionato anzitempo con la pizzeria.
In realtà, il Teatro
Margherita, reduce da ben altre accoglienze, disponeva di fondi da poter
offrire un’accoglienza meno meschinella, solo che per la stagione 2007/2008
aveva a disposizione soltanto 8oo euro poiché tutte le carte e la maggior parte
dei fondi erano stati “congelati” per via di un’inchiesta pregressa a carico
della precedente gestione. Sugli 800 euro disponibili era da calcolare pure
l’IVA. Insomma, le pizze dovevano essere sobrie e non certo in omaggio alla
regina Margherita a cui il teatro era intitolato!
La seconda cosa che
chiedeva il Brass Group era di esser tenuto in conto per un’eventuale
consulenza gratuita o per un gratuito patrocinio in caso di spettacoli musicali
da tenersi a Racalmuto e che si collegassero in qualche modo alla musica jazz.
Condizione puntualmente disattesa. Mentre venivano fatti decadere gli spettacoli gratuiti in teatro altri a pagamento venivano proposti in piazza.
In conclusione, solo
cinque spettacoli, sui diciotto disponibili, sono stati fruiti dagli spettatori
racalmutesi e non, a due dei quali spettacoli ha avuto libero accesso un
centinaio di entusiasti studenti delle scuole pubbliche di Racalmuto
accompagnati dal prof Domenico Mannella, molto compiaciuto della speciale
opportunità offerta ai ragazzi.
“Al signor sindaco,
all'assessore alla cultura che non c'è, a quello che verrà (se verrà in tempo
utile), al direttore del Teatro Margherita, ai consiglieri tutti, agli amanti
della musica: nel 2007 il Comune di Racalmuto aveva stipulato una convenzione
con il Brass Group di Palermo secondo la quale avrebbe usufruito gratuitamente
in tre anni di ben 18 spettacoli con artisti di livello internazionale.
Come mai e perché,
dopo il primo anno, si è lasciata cadere nel vuoto questa importante
opportunità a costo zero?
Gli spettacoli della prestigiosa istituzione regionale con sede a Palermo
avrebbero integrato e arricchito l'offerta del nostro Teatro, rispondendo tra
l'altro alla sua originaria vocazione musicale; avrebbero inserito il Teatro
nel circuito promozionale del Brass Group (che non è cosa di poco conto);
avrebbero dato la possibilità a più persone di accedere al Teatro Margherita
diversificando l'offerta, non potendo ampliare il numero dei posti disponibili
o proporre repliche. I rapporti col Brass Group, inoltre, avrebbero dato la
possibilità di estendere a Racalmuto la scuola di musica che conta nel
capoluogo siciliano oltre trecento iscritti”.
Precedentemente pubblicato in versione in parte difforme su:
http://castrumracalmuto.blogspot.it/2012/06/gratis-no-grazie.html
Sul Brass Group: http://www.thebrassgroup.it/
Ricevuto per email, inclusi i links:
RispondiEliminaCaro Prof. Carbone,
La ringrazio molto per il ricordo e per l'affetto contenuti nei suoi pensieri. Che dirle? Noi - Lei nella qualità di Assessore e il Brass come istituzione che avrebbe dovuto diffondere le musiche del nostro tempo nel territorio siciliano - ci abbiamo provato. Con tutto il cuore.
Oggi, effettivamente, non potremmo più neanche riprovarci perché, la stessa Regione Siciliana, ci sta togliendo pure l'aria che respiriamo. Non bisogna, però, demordere. Vedrà, risorgeremo e riprenderemo, con più forza, la nostra collaborazione.
Un caro saluto,
Ignazio Garsia
http://www.youtube.com/user/FondazioneBrassGroup/videos?view=0
http://www.youtube.com/user/TheBrassGroup/videos?view=0 www.thebrassgroup.it www.myspace.com/thebrassgroup