giovedì 23 novembre 2017

LA SICILIA DEL 1866, NEL ROMANZO DI VALERA. Ma romanzesca non è, vedi Misilmeri





"...Voi inorridite che le nostre povere donne di Misilmeri abbiano sgolato grida selvagge. Ma voi non vi siete ricordato della loro miseria.

Voi non vi siete ricordato del momento psicologico in cui scoppiò l'ira delle affamate e non vi siete neppure ricordato che i vostri inglesi, a pochi mesi di distanza, hanno conquistato la Birmania, e massacrato i vinti colle scariche delle mitragliatrici e portate in processione, per le vie di Mandalay, le teste dei capi che avevano voluto difendere la capitale colle armi.

La vostra civiltà, o signore, è una civiltà violenta, una civiltà che permette al forte di impoverire il debole, che vive di stragi e si diguazza nel sangue delle sue vittime".


Paolo VALERA,  L'assassinio Notarbartolo o le gesta della mafia,
Nerbini G., 1899


Liber Liber, https://www.liberliber.it/


Dall’incipit del libro:
«CREDETE a me, caro signor Luraschi, se voi siete un giornalista con de i pregiudizi, venuto nella nostra Isola con dei preconcetti, la è finita; io non ho altro da aggiungere. 
Ma se siete un giornalista che salta la leggenda e studia l’ambiente per proprio conto, voi ritornerete al vostro giornale un difensore del siciliano trascinato per le colonne dei giornali come un delinquente nato. 
Qualcuno, non ricordo più chi, ha paragonato la Sicilia all’Irlanda e non ha avuto torto. In Irlanda un contadino taglia i garretti al bestiame di un landlord , ed ecco tutta la Grande Bretagna in aria come se si trattasse di un avvenimento inaudito. Il dizionario non ha più sostantivi abbastanza roventi per la paisaneria di quel paese di patate . Gli occhi inglesi non vi vedono più che dei criminali. 
Nello stesso giorno in cui imperversano per il Regno Unito le ventate della collera inglese contro il paddy, Jack lo squartatore lasciò in Whitechapel il quartie re popolare di Londra la una decima donna colla gola recisa e le cosce insanguinate e a nessuno venne in mente di chiamare la capitale una città di ammazza donne».









ph ©piero carbone



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