martedì 28 marzo 2017

REBUS TOPONOMASTICO E CEMENTO A NON FINIRE PER UN ANFITEATRO. Nel nome di Sciascia, innaturalmente


Oggi, in pompa magna, nella terra delle inaugurazioni multiple e delle "preinaugurazioni" (sic!) come una volta ebbe a dire Felice Cavallaro per la "preinaugurazione" della Fondazione Sciascia,
inaugurano per l'ennesima volta la Strada degli Scrittori
ovvero
rinominano dopo tanta  promozione, che ha avuto i suoi costi, la ex strada statale 640
a cui è stato intestato precedentemente il vino Seicentoquaranta
(povero vino, senza il vecchio nome chissà che fine farà!). 
Ma dove porta codesta strada?
A Racalmuto, paese di uno degli Scrittori intestatari,
che qualcuno,  in controtendenza, da vero ingrato, vorrebbe si ritenesse obsoleto,
la Fondazione Sciascia è semichiusa,
il Castello semiaperto, il Teatro chiuso, la Biblioteca chiusa, l'Archivio vuoto,
Musei inesistenti, le lapidi dei monumenti a terra,
il novello Anfiteatro manco inaugurato.
Chissà quali sorprese riserveranno gli altri paesi degli altri Scrittori intestatari!
Eppure, celebrativamente, altro si leggerà, altro ci racconteranno.

Eppure, a proposito di un bizzarro Anfiteatro, in epigrafe si legge:
Investimenti (europei) per il futuro...


Riqualificazione dell'area a verde tra le Vie Garibaldi e Via Villa - Parco Turistico Culturale Eugenio Napoleone Messana ed Anfiteatro "Leonardo Sciascia"


IMMAGINI DI UN ANFITEATRO "CHIUSO" ANCHE SE ALL'APERTO


Visto dall'alto
























Visto dal basso

















esempio di un "obsoleto" anfiteatro  lungo altre strade non "degli Scrittori"












testo e foto ©piero carbone

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