Alcuni danno importanza non alle notizie in sé: le lettere di Sciascia a Gino Craparo alle quali si fa riferimento nell'intervista immaginaria vennero, quando se ne venne a conoscenza nel novembre del 2014, ignorate e taciute da chi poi si è sperticato le mani e la tastiera per dare clamore ad altre lettere dello stesso autore destinate ad altri interlocutori, decretando uno Sciascia di serie A e uno di serie B, uno da omettere e un altro da mostrare e giubilare. Ma in base a quali criteri ermeneutici e filologici?
Con quale autorità?
Con quale obiettività e completezza d'informazione?
Non si deve sempre gioire del ritrovamento di reperti che arricchiscono la conoscenza e la comprensione di un autore amato?
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