Siccome non si tratta di un incontro casuale ma semmai è l'ulteriore tappa di un futuro cammino iniziato ormai tanto tempo fa, menzionato in diversi post in questo blog , mi piace scandirlo con la nota di Fiorella Tirrito pubblicata sulla sua bacheca fb.
Il post di Fiorella è stato molto apprezzato e ha suscitato adesioni allo spirito dell'iniziativa e vari commenti sparsi sul social network: appena riacciuffati verrano inseriti per testimoniare la fecondità di un sogno comune: riappropriarci della nostra storia e valorizzarne i "segni" superstiti. I riverberi sul presente di un tale recupero non sarebbero indifferenti. P. C.
Il post è stato pubblicato per pasquetta, il 6 aprile 2015, l'incontro è avvenuto il venerdì santo precedente, il 4 aprile 2015
Fiorella Tirrito
E' davvero con molto piacere che qualche giorno fa ho conosciuto il professore Piero Carbone tramite Antonino Di Chiara,con mio papà e mia sorella Tiziana Tirrito, in memoria delle nostre due città gemellate: Castronovo e Racalmuto. Sono rimasta incantata dall'entusiasmo e dall'interesse che Piero ha nei confronti della storia del nostro paese, cosa che tutti dovremmo avere...Uno degli spunti di discussione è stato il casale di San Pietro, un pezzo di storia che ci accomuna. Abbiamo voluto omaggiare Piero con il libro di un nostro antenato, Luigi Tirrito "Sulla città e comarca di Castronovo di Sicilia", due volumi che ci raccontano la nostra storia e con un altro volume del Professore Antonino Margagliotta "il casale di San Pietro nel territorio di Castronovo". Spero davvero di poter proseguire la strada che stiamo intraprendendo tutti insieme e che questa ci porti a saper valorizzare il nostro territorio, l'arte e la cultura che lo rappresenta e far nascere nelle menti di molti la vera curiosità di scoprirlo.....
Io sono un fervidissimo ammiratore di Piero Carbone. Ne conosco e riconosco la raffinatissima cultura, prendo continuamente lezione dal suo lepido vergare storia e folklore, saggistica e critica vuoi letteraria vuoi pittorica, il suo dondolarci nelle memorie di sapida antichità antropologica tutta di marca racalmutese: lavanneri e acqualori, canti mistici e rime plebee, strambotti e invettive, proverbi e dicerie di questo "picolo lembo di paradiso" secondo Bufalino o mio natio amatissimo "spazio vitale" rifacendomi alle teoriche di uno scienziato di diritto pubblico alla Forsthoff, questo e ben altro trova enfasi e poetico modularsi nella sapidissima prosa paratattica di Piero Carbone.
RispondiEliminaSolo che io amando oltre ogni dire la verità storica, rectius microstorica di questo arcigno aspro blasfemo eretico mio paese alle volte resto infastidito dalla voglia di Piero di storicizzare sue bellissime favole della sua prima gioventù.
Una di queste sue insane passioni è volerci far credere che davvero fu miracolosa la Vinuta di la Beddra Matri di Lu Munti e davvero quella Madonna marmorea, "miracolosissima imago di nostra Signora" dicono solo le antiche carte agrigentine era destinata a Castronovo e per una contraddizione in termini quelli di Castronovo invece di mandarci al diavolo a noi racalmutesi, ladri di santi e di madonne, ci dovrebbero amare e riverire e consolidare gemellaggi che furbi da parte nostra sarebbero offensivi per loro. E mi avvalgo dell'autorevolezza di Sciascia, anche se come facitore della microstoria di Racalmuto non l'apprezzo molto, per essere più d'accordo con lui he con il mio apprezzatissimo Piero Carbone.
"... ma di ogni altra- scrive divinamente Sciascia nelle sue mondiali Parrocchie - è inquietante la considerazione della scelta della Madonna tra il Gioeni e il del Carretto, tra i castronovesi e i regalpetresi; inquietante come l'apparizione dell'immagine di Cristo su una parete del professore Pende, perché proprio al professore, perché al del Carretto, perché tra i regalpetresi la Madonna ha voluto fermarsi, la popolazione di Castronovo essendo in egual misura fatta di uomini onesti e di delinquenti, di intelligenti e di imbecilli.".
Vogliamo continuare a gemellarci con Castronovo? e perché no? Ma non certo per un fatto di Madonne. Né a dire il vero per quel trucido incivile criminale fatto di San Pietro di cui parla un pronipote dei Del Carretto. Vincenzo Di Giovanni nella sua PALERMO RESTAURATO. Ma non ne paliamo qui perché approfitteremmo troppo della ospitalità - usurpata - in questo splendido e primo in classifica secondo Alexa blog di Piero Carbone. Ne vado a scrivere, trascrivere, nel mio più modesto blog: CONTRA OMNIA RACALMUTO.