mercoledì 4 dicembre 2013

VERSO UNA META COMUNE





Scurdammoce o passato! Senza acrimonia.
Per quanto mi riguarda, non sono contro qualcuno ma solamente in favore di qualcosa o in difesa di un'idea. Tutto il resto è rumore. Non voluto. Che non fa bene, e che dispiace.
Quello che importa è il futuro. Andare avanti. Realizzare il progetto iniziale e perseguire le finalità desiderate e preventivate. 
C'è di mezzo Sciascia, un paese, un progetto che trascende di molto il paese stesso per proiettarsi lontano.

Pertanto, onore e merito al Direttore del giornale "Malgrado tutto" se oggi, con piena libertà solleva alcuni interrogativi finalizzati alla valorizzazione delle potenzialità della Fondazione Sciascia e in particolare delle carte, tutte o in parte, lasciate da Sciascia alla Fondazione e invece pubblicate e pubblicizzate di qua e di là.  
In altri tempi, ci sono stati alcuni che hanno sofferto in solitudine per avere fatto la stessa cosa attirandosi ire e antipatie. Ma...

quando, nel 1997, qualcuno lamentava l'autoreferenzialità della Fondazione Sciascia e sostanzialmente capace di un unico evento annuale,
o, nel 1998, che le lettere di Sciascia andavano a finire a Pavia,
o, che nel 2000, lettere incisioni e libri non erano stati ancora consegnati dalla famiglia e non si offrivano, come dovuto, alla consultazione del pubblico, la musica era tutt'altra: silenzio o attacchi.



Per "Malgrado tutto", come se il problema non esistesse.
Esponenti istituzionali della Fondazione  bollavano in malo modo  chi faceva notare tutto questo come se fosse "contro" la Fondazione quasi novello untore o incauto delatore. 

Era generosità, invece, e non delazione: sotto il riguardo personale sarebbe stato più conveniente il silenzio: chi ha additato i problemi, se avesse taciuto, magari si sarebbe ritrovato come altri, più "prudenti", nel giro buono, non si sarebbe perso passerelle e occasioni di conoscenze utili o importanti. E per uno che ama scrivere quanto poteva tornare utile tutto ciò! E' storia. 
Critica e autocritica sono ugualmente utili e necessarie per potere ricominciare col piede giusto. Invece...

Il Vicepresidente della Fondazione Aldo Scimè nella lettera all’”Inchiesta” del 24 settembre 1997 contestava “l’informatore Carbone” e il Direttore letterario Antonio Di Grado sul “Giornale” del 12 agosto 2000 alla requisitoria di Mario Giordano opponeva un elenco di benemerenze riguardanti altro. 

Da precisare che a quel tempo ancora non c'erano la collezione dei quadri, i manoscritti, la biblioteca...

Oggi ci sono e rischia di "non esserci" per tanti aspetti la Fondazione. In suo favore, fa piacere pertanto ritrovarsi e intendersi nel portare avanti valutazioni e idee comuni.

Nessun commento:

Posta un commento