e la donazione?
Quando ho visto la porta “a vaniddruzza”, cioè socchiusa, ho
subito pensato di non avere fatto il viaggio a vuoto perché il 5 agosto è
probabile, anche se non opportuno, che una biblioteca sia chiusa per ferie o
aperta con orario e personale ridotto. Non
ho fatto in tempo a varcare la porta semiaperta perché subito sono stato
avvertito dagli impiegati che la biblioteca era “chiusa”.
Vabbè che in Sicilia siamo abituati agli ossimori di cui
l’Etna è l’emblema con quel cratere eruttante fuoco contornato di neve, ma le mie
pupille avranno roteato dubbiose, sprizzando stupore, per l’essermi ritrovato al
varco della porta (semi)aperta di una biblioteca “chiusa”.
Non c’è stato bisogno
di parlare, di spiegare: mi è stata indicata la porta all’altezza dei miei
occhi: mi sono appena girato sul lato destro e ho capito, la spiegazione era
sicuramente contenuta nell’avviso attaccato sulla porta a vetro con lo scotch
d’imballaggio. Una finezza semantica, come si vedrà.
Con tanto di delibera, l’avviso parlava chiaro, la Biblioteca
Comunale sarebbe rimasta chiusa al pubblico “a far data dal giorno15.22016 e sino
alla conclusione dei lavori di riordino interno, mediante inventario del
materiale librario di questa Biblioteca”.
Tutto chiaro? Manco per niente!
Quasi sei mesi di chiusura erano troppi. Per il riordino interno impiega meno tempo la Biblioteca centrale di Palermo che conta molti più libri e documenti, forse milioni.
Se riordino doveva essere, che ci facevano i libri dentro i sacchi neri che solitamente si usano per la spazzatura?
E non solo libri, immagino: probabilmente anche la tesi di laurea che avrei voluto consultare e che l’autrice mi aveva detto di averne fatto dono alla biblioteca per la consultazione, "Storia di Racalmuto dal 1943 al 1980", discussa nell'anno accademico 1992-1993.
Ma anche quando si trovasse ancora in uno degli scaffali semivuoti, non avrei potuto consultarla ugualmente poiché la biblioteca era “chiusa”.
Non solo la suddetta tesi avrei voluto consultare, avrei ripreso volentieri tra le mani altri libri, avrei reiterato la domanda rivolta al personale della biblioteca ai primi di gennaio quando mi trovavo in paese per le vacanze natalizie.
Quasi sei mesi di chiusura erano troppi. Per il riordino interno impiega meno tempo la Biblioteca centrale di Palermo che conta molti più libri e documenti, forse milioni.
Se riordino doveva essere, che ci facevano i libri dentro i sacchi neri che solitamente si usano per la spazzatura?
E non solo libri, immagino: probabilmente anche la tesi di laurea che avrei voluto consultare e che l’autrice mi aveva detto di averne fatto dono alla biblioteca per la consultazione, "Storia di Racalmuto dal 1943 al 1980", discussa nell'anno accademico 1992-1993.
Ma anche quando si trovasse ancora in uno degli scaffali semivuoti, non avrei potuto consultarla ugualmente poiché la biblioteca era “chiusa”.
Non solo la suddetta tesi avrei voluto consultare, avrei ripreso volentieri tra le mani altri libri, avrei reiterato la domanda rivolta al personale della biblioteca ai primi di gennaio quando mi trovavo in paese per le vacanze natalizie.
La domanda sarebbe stata la seguente: sono stati
catalogati i libri donati alla Biblioteca dai poeti nel raduno del 3 agosto 2014 al Castello Chiaramontano?
Donazione avvenuta ufficialmente dinanzi all’allora
responsabile delle attività culturali del Castello Piero Baiamonte e del neo
assessore alla Cultura Salvatore Picone.
Alla suddetta donazione, erano stati invitati i poeti
ufficialmente in locandina e nei comunicati stampa.
Essendomi ritrovato tra gli organizzatori dell’evento “Poeti @
Racalmuto”, per correttezza volevo sincerarmi che l’iniziativa si fosse
conclusa come previsto: purtroppo la domanda era stata posta con esito negativo
nell’estate del 2015, i libri non venivano menzionati sul registro degli
“ingressi” per la semplice ragione che la Biblioteca non li aveva mai ricevuti.
Auspicavo altresì che
si fosse dato riscontro delle donazioni,
ringraziando, magari con una lettera ufficiale e cordialissima come è capitato
a me quando feci dono di alcune pubblicazioni alla biblioteca di Cianciana.
A questi miei rilievi e constatazioni probabilmente
seguiranno risposte più o meno ufficiali e “pezze” giustificative e
giustificatorie, anche se le
giustificazioni tecnico-politiche lasciano il tempo che trovano rispetto ad una
semplice prassi che si doveva rispettare.
Infine, riguardo all’inadempienza degli ultimi sei mesi, la risposta forse sta nello scotch con cui è stata affissa la delibera dietro la porta a vetri della biblioteca: che fosse un "segno" allusivo di indiretto messaggio?
Trattandosi di uno scotch d’imballaggio, la chiusura della biblioteca oltre che a un riordino di routine si sarebbe potuta connettere ad un vero e proprio trasloco, nelle cui operazioni lo scotch è sovente utilizzato.
Si spiegherebbe così il perché dei libri di letteratura per ragazzi sigillati dentro i sacchi della spazzatura.
Infine, riguardo all’inadempienza degli ultimi sei mesi, la risposta forse sta nello scotch con cui è stata affissa la delibera dietro la porta a vetri della biblioteca: che fosse un "segno" allusivo di indiretto messaggio?
Trattandosi di uno scotch d’imballaggio, la chiusura della biblioteca oltre che a un riordino di routine si sarebbe potuta connettere ad un vero e proprio trasloco, nelle cui operazioni lo scotch è sovente utilizzato.
Si spiegherebbe così il perché dei libri di letteratura per ragazzi sigillati dentro i sacchi della spazzatura.
In tutto questo, una consolazione vacanziera: meno male che
d’estate si va al mare e si ricorre meno ai prestiti in biblioteca!
Tuttavia, si deve pur dire che le strade della cultura dovrebbero condurre ad una biblioteca aperta anche d'estate. Anche quelle degli Scrittori.
Tuttavia, si deve pur dire che le strade della cultura dovrebbero condurre ad una biblioteca aperta anche d'estate. Anche quelle degli Scrittori.
post relativo a
Poeti @ Racalmuto 3 agosto 2014
scotch multiuso
strade della cultura
Bravo Piero, solo una persona attenta e sensibile alla cultura, poteva occuparsi e preoccuparsi del grave disagio che sta vivendo la Biblioteca Comunale, di cui, ricordo, che il comune continua a pagare un salatissimo affitto, per un servizio inesistente. In più aggiungo che da circa un mese non c'è più acqua, perché hanno tagliato il contatore, per ciò non si può usare il bagno quindi per legge, e da un punto di vista sanitario il locale è inagibile, cosa che non sembra interessare nessuno. Il problema del trasferimento della biblioteca annunciato da oltre un'anno sta diventando una tragicommedia, ignorata dall'assessore alla cultura molto impegnato in attività di vitale importanza per il futuro economico e culturale del nostro povero paese.
RispondiElimina"Se non fosse un post fatto da te, attento osservatore e difensore di ciò che riguarda Racalmuto, avrei pensato ad una notizia farlocca e poco attendibile dei soliti denigratori di turno. Ma di fronte a tali responsabilità dell' amministrazione comunale di Racalmuto, dell'assessorato alla cultura, che emergono dal tuo post, penso che i cittadini per bene dovrebbero fare delle denunzie circostanziate. Mi chiedo ancora: come mai un giornale locale che si occupa di cultura, sostenuto da fior di giornalisti, non si occupa di una situazione così scandalosa? Sono indignato e demoralizzato. Scusami lo sfogo Piero." Nicolò D'Alessandro
RispondiEliminaSfogo credo non sia, come non lo è per me, ma riflessione, rispettabile riflessione, e amara.
EliminaChe tristezza!
RispondiEliminaMarco Scalabrino
Caro Marco, questa precisazione dovevo farla, anche per rispetto a te, e a coloro che hanno accolto il nostro invito a donare i libri. Hai proposto che l'evento si tenesse a Racalmuto e poi insieme abbiamo cercato di fare, gratuitamente, anzi rimettendoci, del nostro meglio. Non pretendevamo nulla se non la fede alla parola data e il riscontro per i libri donati. Ma forse anche il donare è passato di moda.
RispondiEliminaGrazie a Scrivo Libero per l'attenzione al caso da me segnalato.
RispondiEliminaIl seguente link rimanda al relativo Post:
http://www.scrivolibero.it/equivoco-alla-biblioteca-di-racalmuto-tutto-per-colpa-di-una-porta-a-vaniddruzza/