martedì 2 agosto 2016

A PIEDI O A CAVALLO, SEMPRE SICILIA È! Foto e note, non-solo-dolenti, di Nino Di Chiara

Lo chiamano trekking...


Gaetano Melfi, vittoriese, lo fa a piedi, con ristrettissimi sodali; Nino Di Chiara, castronovese, lo fa a cavallo, in compagnia di tanti amici; c'è chi lo fa virtualmente, attraverso le gambe, i cavalli e le foto degli altri.

L'obiettivo del viaggio o tour o trekking - per borghi, campagne e città - è comune: amare la Sicilia percorrendola ed esplorandola; apprezzarla negli aspetti incantevoli; conoscerla senza mai girare lo sguardo dall'altra parte anche quando si presenta sfigurata.

 Insomma, chi lo fa virtualmente, chi a piedi, chi cavallo: e tutti, prima o poi, finiscono col conoscersi e riconoscersi perché idealmente si ritrovano a inseguire lo stesso sogno di una terra immaginata, trasfigurata.

Lo dice bene Gaetano Melfi che ho conosciuto tramite Nino Di Chiara:

"La magia di noi Siciliani sta proprio nell'incontrarsi... e sapere che non sei mai solo. Nino come altri ne è dinamico esempio."
P. C.





Trekking a cavallo del 31 luglio 2016
Foto e note di Nino Di Chiara 

Un passaggio molto doloroso vedere il Borgo Riena, un tempo una struttura superba, messa su in epoca fascista per ripopolare le nostre campagne, in uno stato di abbandono totale e prossimo a diventare un cumulo di detriti.
 Vogliamo fare un'appello ai responsabili di un così abnorme stato di abbandono: 

Signori, 
fatelo un giro per le campagne siciliane, 
troverete tanti borghi abbandonati come il nostro Riena; 
la ruralità si ripristina presentando progetti seri 
e non scrivendo i soliti trattati 
che restano solo pezzi di carta inutili ed inutilizzati.


purtroppo il degrado interessa pure la chiesa ed il suo campanile
che svetta così maestoso da notarsi a chilometri di distanza
Fiamma aspetta di essere sellata

Casale di Riena in fermento, ci si prepara per la partenza

il gruppo rifiata nel pianoro di "Cozzo Vuturo "
e qualcuno si lascia andare a gesti di equilibrismo



Verso Carcaci, Maurizio e Insinga sa pigghianu veramenti comoda

ogni tanto sbaglio obiettivo






verso la riserva di Carcaci





















Vinci, la sua inseparabile pipa, il suo castrone ed il pagliaio



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