Lettera di Giuseppe Arnone di Villalba a Giuseppe Cipolla di Racalmuto: un mondo di sentimenti, sensazioni, considerazioni. Tante curiosità. E un certo gusto per il racconto.
Giuseppe M Arnone
(Villalba, 21 agosto 1893)
Carissimo Giuseppe
Avrai fatte le grosse meraviglie per
questo mio silenzio lungo, d’un mese intiero; e n’hai ben donde. Son sicuro
però che non l’avrai attribuito a mancanza d’affetto, di quell’affetto che in
me per la tua cara persona non è venuto mai meno.
Oh! Se sapessi perché non ho potuto
scriverti, certamente non mi faresti torto; che anzi ti muoveresti a
compassione per la triste condizione del tuo amico.
A te cui nulla ho nascosto, ma sempre
ho aperto il mio cuore come nelle consolazioni così nei dolori, ora che son più
i dolori che le consolazioni, a te ancor più mi paleso perché unicamente
nell’amicizia posso sperare conforto.
Amara è la vita del debitore
Amara è la vita del debitore, più
ancora quando si ha creditori senza discrezione, senza carità.
Le cattive annate e per sopra più la
mortalità de’ cavalli han costretto mio padre a firmare delle cambiali allo
scopo di dar pane a numerosissima famiglia.
I creditori, poco curandosi che nulla
si è raccolto anche quest’anno fanno insistenza per esser pagati ad ogni costo,
minacciando di protestar le cambiali. Mio padre, poveretto non può uscire di
casa senza che venga minacciato or da questi or da quegli; in casa non può
stare senza che comparirsi innanzi de’ messi. E la tua ultima lettera
giungevami proprio quando gli uscieri aveanci pignorato l’ultimo cavallo che ci
resta e la biancheria.
La buona volontà di pagare senza de’ mezzi
non basta; e mio padre ha tentato di vendere anche a tenuissimo prezzo terre,
case, ma non c’è chi compra , tutti volendo piuttosto vendere. Voglia Iddio non
tardare a mandarci qualche compratore per far sì che non si veggano più uscieri
alla nostra casa.
Vedi se posso avere la testa a posto;
perdonami intanto se ti ho noiato con i miei lai: mi pento d’averlo fatto.
IL "triduo dell'Assunta" e l'indulgente bugia di Capizzi
Il triduo dell’Assunta non potei farlo per ragione d’incomodi alla persona; ne feci soltanto una, le altre due l’han fatto Immordino e Capizzi: a detta di chi ci ascoltò facemmo bene.
Di Capizzi c’è una graziosa storiella. In Villalba la sappiamo pochissimi preti: eccotela in poche parole. Lui telegrafò da Roma annunziando d’aver fatto splendidi esami e di avere per conseguenza ottenuto la laurea dottorale. Invece è tutto il contrario: riportò una splendida abbocciatura: lo disse Naro in Caltanisseta, lo dicon tutti gli altri che vengono da Roma. Poveretto! A dirti la verità mi fa compassione!
Il triduo dell’Assunta non potei farlo per ragione d’incomodi alla persona; ne feci soltanto una, le altre due l’han fatto Immordino e Capizzi: a detta di chi ci ascoltò facemmo bene.
Di Capizzi c’è una graziosa storiella. In Villalba la sappiamo pochissimi preti: eccotela in poche parole. Lui telegrafò da Roma annunziando d’aver fatto splendidi esami e di avere per conseguenza ottenuto la laurea dottorale. Invece è tutto il contrario: riportò una splendida abbocciatura: lo disse Naro in Caltanisseta, lo dicon tutti gli altri che vengono da Roma. Poveretto! A dirti la verità mi fa compassione!
Ladri di galline, scagionati
L’altra volta per avere rubato due
galline furono qui arrestati insieme a tre di Mussomeli, di cui uno il fratello
del Vicario, due di costì cognominati Tulumello l’uno, l’altro Muratori, venuti
per affittarsi il mulino a vapore. Dopo un quindici giorni si ebbero libertà
assoluta tanto il fratello di Mons. Vicario quanto i tuoi paesani.
Tu a quest’ora ne sarai bene informato:
non te ne scrissi d’allora per la ragione sopra indicata.
Le prime antifone sono cominciate
Da Caltanissetta che notizie hai? Si dice
che in Seminario vi saranno grandi riforme. I grandi di S. Giuseppe passeranno
in S. Michele e buon numero di Chierici saranno licenziati. Le prime antifone
sono già incominciate: Temo si trovi nella catastrofe qualche nostro...
collega... e non mancherà: me ne duole!
Ieri scrissemi Montante il piccolo
chiedendomi il catalogo di Pietro Barelli per ritirare oggetti da traforo. Ed
io non veggo il verso di potermi rimettermi a lavorare: avrei tante cose da
compire. E tu hai posto mano all’archetto? Che intendi lavorare in queste
vacanza?
Mi scrisse finalmente il legatore a cui
feci legare l’Ufficio della Settimana Santa. Nientemeno pretende per la
legatura £ 6. Io gli risposi che son disposto a mandargli soltanto £ 2, o a
rimettergli la legatura. Vedremo che risposta mi darà.
Perdona se ho scritto in fretta e senza
ordine. Ossequiami tutti. Riceviti un cordialissimo abbraccio dal tuo amico.
Giuseppe M
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