giovedì 11 dicembre 2014

LADRI DI GALLINE E "ABBOCCIATURE" NASCOSTE


Lettera di Giuseppe Arnone di Villalba a Giuseppe Cipolla di Racalmuto: un mondo di sentimenti, sensazioni, considerazioni. Tante curiosità. E un certo gusto per il racconto. 




Giuseppe M Arnone
(Villalba, 21 agosto 1893)
        Carissimo Giuseppe

         Avrai fatte le grosse meraviglie per questo mio silenzio lungo, d’un mese intiero; e n’hai ben donde. Son sicuro però che non l’avrai attribuito a mancanza d’affetto, di quell’affetto che in me per la tua cara persona non è venuto mai meno.

        Oh! Se sapessi perché non ho potuto scriverti, certamente non mi faresti torto; che anzi ti muoveresti a compassione per la triste condizione del tuo amico.
         A te cui nulla ho nascosto, ma sempre ho aperto il mio cuore come nelle consolazioni così nei dolori, ora che son più i dolori che le consolazioni, a te ancor più mi paleso perché unicamente nell’amicizia posso sperare conforto.

        Amara è la vita del debitore

        Amara è la vita del debitore, più ancora quando si ha creditori senza discrezione, senza carità.
        Le cattive annate e per sopra più la mortalità de’ cavalli han costretto mio padre a firmare delle cambiali allo scopo di dar pane a numerosissima famiglia.

        I creditori, poco curandosi che nulla si è raccolto anche quest’anno fanno insistenza per esser pagati ad ogni costo, minacciando di protestar le cambiali. Mio padre, poveretto non può uscire di casa senza che venga minacciato or da questi or da quegli; in casa non può stare senza che comparirsi innanzi de’ messi. E la tua ultima lettera giungevami proprio quando gli uscieri aveanci pignorato l’ultimo cavallo che ci resta e la biancheria.

        La buona volontà di pagare senza de’ mezzi non basta; e mio padre ha tentato di vendere anche a tenuissimo prezzo terre, case, ma non c’è chi compra , tutti volendo piuttosto vendere. Voglia Iddio non tardare a mandarci qualche compratore per far sì che non si veggano più uscieri alla nostra casa.
        Vedi se posso avere la testa a posto; perdonami intanto se ti ho noiato con i miei lai: mi pento d’averlo fatto.

        IL "triduo dell'Assunta" e l'indulgente bugia di  Capizzi

        Il triduo dell’Assunta non potei farlo per ragione d’incomodi alla persona; ne feci soltanto una, le altre due l’han fatto Immordino e Capizzi: a detta di chi ci ascoltò facemmo bene. 
Di Capizzi c’è una graziosa storiella. In Villalba la sappiamo pochissimi preti: eccotela in poche parole. Lui telegrafò da Roma annunziando d’aver fatto splendidi esami e di avere per conseguenza ottenuto la laurea dottorale. Invece è tutto il contrario: riportò una splendida abbocciatura: lo disse Naro in Caltanisseta, lo dicon tutti gli altri che vengono da Roma. Poveretto! A dirti la verità mi fa compassione!

Ladri di galline, scagionati

       L’altra volta per avere rubato due galline furono qui arrestati insieme a tre di Mussomeli, di cui uno il fratello del Vicario, due di costì cognominati Tulumello l’uno, l’altro Muratori, venuti per affittarsi il mulino a vapore. Dopo un quindici giorni si ebbero libertà assoluta tanto il fratello di Mons. Vicario quanto i tuoi paesani.  
       Tu a quest’ora ne sarai bene informato: non te ne scrissi d’allora per la ragione sopra indicata.

Le prime antifone sono cominciate

       Da Caltanissetta che notizie hai? Si dice che in Seminario vi saranno grandi riforme. I grandi di S. Giuseppe passeranno in S. Michele e buon numero di Chierici saranno licenziati. Le prime antifone sono già incominciate: Temo si trovi nella catastrofe qualche nostro... collega... e non mancherà: me ne duole!

       Ieri scrissemi Montante il piccolo chiedendomi il catalogo di Pietro Barelli per ritirare oggetti da traforo. Ed io non veggo il verso di potermi rimettermi a lavorare: avrei tante cose da compire. E tu hai posto mano all’archetto? Che intendi lavorare in queste vacanza?

        Mi scrisse finalmente il legatore a cui feci legare l’Ufficio della Settimana Santa. Nientemeno pretende per la legatura £ 6. Io gli risposi che son disposto a mandargli soltanto £ 2, o a rimettergli la legatura. Vedremo che risposta mi darà.

        Perdona se ho scritto in fretta e senza ordine. Ossequiami tutti. Riceviti un cordialissimo abbraccio dal tuo amico.
        Giuseppe M

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