Una volta si realizzava
con i fanali a petrolio, a gas, a olio,
ora con la tecnologica corrente elettrica.
Con questa delibera del 27 dicembre di 131 anni fa,
sulla gara d’appalto per l’illuminazione pubblica,
voglio porgere a tutti i lettori del blog
gli auguri di
Buon Natale.
Voglio augurare “luce”,
più luce per tutti,
che è quello che più conta:
rischiarare la notte.
Verbale di diffinitiva aggiudicazione dell’appalto per
l’Illuminazione notturna delle Vie e piazze di questo Comune per l’anno 1884 (27 dicembre
1883)
Gara d’appalto su base d’asta di ben 13690 lire.
Dal Verbale steso dal segretario comunale, si apprende che è
stata una combattutissima gara, è occorso accendere ben dieci candele prima che
si placasse il gioco al ribasso tra i quattro concorrenti.
Estinta la nona candela ed accesa la decima questa si
estinse Vergine perché nel corso della sua accenzione (sic) fino alla totale consumazione non vi furono
offerte di miglioramento del prezzo.
Dietro
tale diffinitivo esperimento d’asta l’appalto viene aggiudicato al Sigr
Carugno Vincenzo di Raffaele da Capracotta per la somma di Lire
Dodicimilanovecentocinquanta e per l’accensione di numero Centottanta fanali.
L’Aggiudicatario dichiara di
eligere il suo legale domicilio in questo Comune e presso la casa di sua
abitazione, di osservare pienamente tutte le disposizioni delle condizioni di
appalto e designare per suo solidale fideiussore il Sigr Sciascia
Leonardo fu Pasquale.
All’art. 4
si stabilisce che l’accensione di tutti i fanali dovrà ogni sera essere completato in mezzora dopo l’avemaria, e la estinzione di essi avrà principio un’ora prima di sorgere il sole” secondo una tabella “alligata” che “segna l’ora media di ogni mese stabilita e basata sul calendario lunare.
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