Niccolò Fiandaca
(Girgenti, 30 gennaio 1919)
Studio legale dell’avv. comm. Niccolò Fiandaca
Girgenti, piazza Lena, palazzo Fiandaca
30 gennaro 1919
N. 1432
Reverendo sac. Giuseppe Cipolla fu Alfonso
Racalmuto
I) Le acchiudo la relazione esecutiva della sentenza di aggiudicazione con a piè la notifica fattane eseguire da me in Palermo al principe di Aragona ed al segretario Bne Giuseppe Valenti; e le acchiudo ben pure l’originale precetto di rilascio loro fatto notificare pure in Palermo il giorno 28 gennaro cadente, per il quale precetto essi hanno tempo a rilasciare a lei volontariamente il palazzo fino a tutto il giorno sette febbraro prossimo venturo.
II) Se infino a tutto il giorno sette febbraro entrante non le avranno fatto il rilascio volontario, lei farà intimare in Palermo a loro l’atto di avviso di cui le acchiudo la bozza per l’esecuzione forzata.
Questa bozza di avviso deve farsi copiare su carta da bollo di £ 4 il foglio in modo da aversene l’originale da rilasciare a lei e le due copie da notificarsi al principe di Aragona ed al Bne Valenti; e questi tre moduli su carta da bollo da lei racchiusi in piego raccomandato postale verranno spediti in Palermo al sigr Salvatore Licata uffiziale giudiziario presso il tribunale di Palermo.
Insieme con i detti moduli bollati lei manderà all’anzidetto uffiziale giudiziario vaglia di £ 5,35 e gli scriverà che tale somma serve: in quanto a £ 0.05 per tassa di quietanza del vaglia, in quanto a £ o,45 spese postali per il ritorno in piego raccomandato postale dell’oroginale avviso ed in quanto a £ 4.85 per di lui diritti.
La prevengo per ogni buon fine che l’atto di avviso è concepito in modo che, in qualunque giorno sarà intimato, riuscirà sempre valido perchè come data di esecuzione designa il sesto giorno dopo quello della notifica di esso avviso.
III)
Per lo svincolo del decimo del prezzo da lei depositato occorreva apposita domanda su carta bollata: domanda che io presentai martedì scorso, ed ora occorre il decreto presidenziale di svincolo.
Questo decreto ritarderà qualche giorno stante l’assenza del vicecancelliere incaricato del servizio.
Io non accetto alcuna procura di lei per riscuotere il decimo in parola, avendo sempre così operato con tutti i miei clienti in materia di svincoli di danaro da loro depositato. Quando lo svincolo sarà decretato, verrà lei per effettuarlo, molto più che io ho ragione di credere alla prossima venuta di un tempo migliore, quello attuale essendo eccezionaale e volgendo verso la fine.
IV)
Gli ultimi incanti per i beni in esproprio del Principe cadranno probabilmente in marzo prossimo venturo. In ogni modo stia tranquilla che io in tempo opportuno le farò tenere copia in carta libera del nuovo bando.
V)
Le acchiudo la nota delle spese e competenze per questo affare del palazzo, per cui son creditore di residue lire centottantanove e Ci novanta (£ 189.90), che le piacerà spedirmi. Salutandola cordialmente sono suo devmo N. Fiandaca.
Bozza di atto di avviso
L’anno millenovecentodiciannove, il giorno ...
febbraro in Palermo
Ad istanza del Sace Giuseppe Cipolla fu Alfonso, domiciliato e residente in Racalmuto
Ritenuto che lo istante per sentenza del 31 dicembre 1918 emanato dal tribunale civile di Girgenti è aggiudicatario del corpo di case appartenente al sigr Antonio Burgio principe di Aragona e posto in Racalmuto, confinante con la piazza del castello, con case del farmacista Lopresti e con la via S. Francesco
Ritenuto che la copia esecutiva di tale giudicato, la quale porta la data del 23 gennaro ultimo scorso, fu notificata nel 28 dello stesso gennaro alle infrascritte parti per ministero del sigr Salvatore Licata uffiziale giudiziario del tribunale civile e penale di Palermo.
Ritenuto che anche nello stesso giorno 28 gennaro u° s° [ultimo scorso, n.d.c.] alle parti anzidette sulle istanze del sace Cipolla fu intimato il precetto di rilascio del descritto corpo di case fra dieci giorni sotto pena della esecuzione forzata in caso di mancato rilascio volontario.
Attesoché questo termine di dieci giorni è decorso infruttuosamente e quindi la sudetta [sic] esecuzione forzata s’impone ed è autorizzata dalla legge –
io sottoscritto uffiziale giudiziario del tribunale civile e penale di Palermo, ove risiedo, ho dichiarato e notificato all’ing. Antonio Burgio Brancaccio principe di Aragona coi nomi@ in atti ed al Bne Giuseppe Valenti qual segretario, entrambi qui domiciliati e residenti il primo in via Garibaldi n° 34 ed il secondo in piazza stazione centrale n° 11 che il competente uffiziale giudiziario alle ore dieci del sesto giorno immediatamente successivo alla data di notifica del presente atto si troverà nella porta d’ingresso del palazzo sopra descritto per la esecuzione forzata su indicata e per immettere lo istante nel possesso del menzionato palazzo: onde i signori Burgio e Valenti rimangono citati per trovarsi presenti nelle ore 10 e nel giorno ed anno sopra precisati nel luogo della esecuzione sopra indicato. – Salvo qualunque diritto.
Nota per il sac. Giuseppe Cipolla
VI,5a
1 Iscrizione a ruolo dello incanto in grado di sesto (art 65) £
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9
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00
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2 per ritiro dell’assicurato (art 96)
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5
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00
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3 copia del verbale di aggiudicazione per la Cassa dei depti e prestiti e richiesta
(art 92)
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9
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75
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4 Domanda in doppio per il versamento (bollo scrittura e richiesta (art 94)
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8
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20
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5 per sessione inform. (art 50 e 479
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10
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00
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6 tassa di registro della domanda e diritto (art 91)
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33
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45
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7 per ottenere dall’intendente il Certificato per la esecuz. Del deposito (art 92)
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5
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00
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8 per eseguire il deposito in tesoreria (art 96)
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5
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00
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9 somma versata in tesoreria per prezzo e per gli interessi dal 1° al 16 gennaro 1919
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7629
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80
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10 bolli della ricevuta provvisoria e diritto (art 91)
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5
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40
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11 bolli della polizza definitiva e diritto (art 91)
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7
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00
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12 per deposito della polizza in cancelleria (art 96)
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5
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00
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13 estratto della sentenza di aggiudicaze per notifica al sequestratario (art 15 e 92)
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9
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75
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14 spediz. esecutiva e copia dell’aggiudicaze per notifica all’espropriato e diritto
(art 15 e 92)
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58
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00
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15 per provvedere alla notifica di questi atti in Palermo (art 109)
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6
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00
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16 Costo della notifica in Palermo, richiesta scrittura (art 9) £ 5.40 + 3.75
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9
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15
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17 bollo per il precetto, diritti uscerili, diritti e scrittura di procuratore £ 27+80+4.05
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31
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85
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18 spese postali per la spedizione in Palermo e ritorno delle carte in pieghi
raccomandati con lettera (art 113)
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3
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50
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Da riportare
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7850
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85
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Riporto
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7850
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85
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19 domanda per lo svincolo del decimo del prezzo, bolloe diritto (art96)
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9
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00
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20 per deposito comprovante adempimento condizioni di vendita (art 70) per
detto svincolo
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5
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00
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21 per redazione e scrittura dell’avviso per immissione in possesso (art 105 3 119)
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10
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30
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22 redazione della presente nota e scrittura (art 19 e 119)
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5
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60
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23 diritto di carteggio (art 50, 47 e 24)
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10
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00
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24 per agenzia al commesso
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10
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00
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25 spese della raccomandata postale in Racalmuto
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0
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65
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26 lettera informativa al cliente sullo stato della pratica sul da fare (art 113)
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1
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50
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Totale lire settemilanovecentodue e Ci 90
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7902
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90
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Somme mandate in complesso lire settemilasettecentotredici
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7713
|
00
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Residuo debito del sac. Cipolla verso il sigr Fiandaca lire centottantanove e Ci novanta
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Girgenti, 30 gennaro 1919
Fiandaca
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Annotazioni in calce autografe di Padre Cipolla:
Spedite il giorno 1° Febbraio 1919 per lettera assicurata al Signoe Comm: Fiandaca £ 290 cioè £ 190 per le sopradette spese e £ 100 allo stesso per onorario. Si aggiungano : a 10 febbraio 1919 spedite per tre copie d’atto d’avviso in Palermo e cartolina vaglia di £ 6.95 per l’usciere, per potere avere la consegna forzata altre £ 18. In tutto £ 308.
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Sul retro del foglio con la Nota sono incollate 4 ricevute per vaglia spediti ai seguenti destinatari: 1) Avv. N Fiandaca - Girgenti, in data 1.2.1919, per un valore dichiarato di £ 800; 2) Sovte ai Monumenti – Palermo; 3) Salv Licata - Palermo, in data 10.2.1919; 4) Salvatore Licata- Ufficiale Giudiziario – Palermo, in data 10.2.1919
Foto del Castello da una cartolina
Foto del Castello da una cartolina
COMMENTI SU FB:
RispondiEliminaLillo Sferrazza Papa
Quanti soldi ha raccolto padre Cipolla dai proprietari terrieri facendogli fare investimenti sbagliati e convincendolo a vendere le loro proprietà con il miraggio di forti rendite?
Fra tutti quelli caduti nella rete di Padre Cipolla ci fu purtroppo anche mio nonno paterno il mio omonimo,che alla fine si ritrovò con soli due pezzettini di terreno ereditati da mio padre che non bastavano neanche per produrre i mezzi di sostentamento per la nostra famiglia.
Mi assumo tutta la mia responsabilità per quello che dico definendo padre Cipolla un affarista (per essere delicato) e non un prete.
I libri e la storia sono una cosa la vita vissuta è un altra cosa.
Se qualcuno mi vuole smentire sono a disposizione.
Piero Carbone da Racalmuto
Caro Lillo, non ci sono parole e libri dinanzi al dolore e ai disastri delle persone ma Padre Cipolla non agiva a titolo personale con la Società Cooperativa alla quale altri lo hanno voluto Presidente (lui era ricco già di famiglia). Se si riuscisse ad ottenere una documentata verità o per riconoscergli eventuali sue colpe o eventuali discolpe sarebbe un atto di giustizia e di verità appunto da non negare a nessuno. Lui teneva a completare la chiesa di San Francesco, ma poi indirizzò tutte le sue cure e le risorse per acquistare il castello da destinare a scuola di istruzione e di lavoro per i ragazzi poveri e soprattutto per gli orfani di guerra. Cosa che fece, ma durò poco perché subito dopo l'inaugurazione tutto venne trascinato dal fallimento della Cooperativa. In paese invece abbiamo esempi di presidenti di istituti di credito che sono fuggiti con la "borsa" e poi sono rientrati in paese come se niente fosse e il paese ha dimenticato tutto (ne parla anche il Messana nel suo libro sulla storia di Racalmuto!)