mercoledì 25 luglio 2018

"ISSU" E "SCECCHI DI ISSARA". Antichi mestieri e modi di dire. Ricerche curate da Eugenio Giannone

Occupandoni in questi giorni di issu e di issara, non da studioso beninteso ma da curioso e per sentimentali motivi di sangue visto che mio nonno era issaru nonché per alimentare di sostanza il testo di una canzone che sto scrivendo per la musica di Maurizio Piscopo e con i suggerimenti della studiosa Marina Castiglione,  mi sono riaffiorati tra le mani alcuni quadernetti  (il correttore automatico aveva virato in "quadretti") che l'amico Eugenio Giannone ha curato quando era in servizio in qualità di docente referente e coordinatore del Progetto Giovani 2000. 

C'è da dire che Eugenio è poeta e uomo di cultura di suo e che se dalla scuola ha avuto l'occasione di fare alcune ricerche con i ragazzi, alla scuola egli ha dato, profondendo quello che nessun contratto sindacale può prescrivere per legge, la passione e l'intelligenza nel senso vero ed etimologico del termine: leggere "dentro" le cose, per amarle meglio e, nel caso di un docente, indicare un metodo per farle amare.



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Note a cui si rimanda nel testo




Motivazioni di Eugenio Giannone sulla ricerca condotta con gli alunni della IV B  
dell'Istituto Tecnico-Commerciale "Lorenzo Panepinto" di Bivona nell'a. s. 1993/94


P.S. Il prossimo Post sullo stesso argomento lo scriverò con la complicità di Angelo Cutaia di Racalmuto e Giuseppe Pasquale Palumbo di Milena (ex Milocca). Loro sanno perché.



Nella foto di copertina il carrettiere sig. G. Troia. Foto Studio Cannata


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