Una volta, a proposito del pino malato di Pirandello citò per la cura "un giovane che è molto bravo in queste cose, è di Racalmuto e insegna alla Facoltà di agraria".
Un'altra volta parlò del "notaio che verseggiava" e un'altra volta ancora scrisse sull'Espresso di un giovane sindaco molto attivo e che si dava da fare.
Ma anche a proposito della sicilitudine la riferì a un giovane scrittore palermitano senza fare il nome.
Chissà per quali ragioni!
Poi arrivano i Consolo e i Di Marco e mettono tutto in chiaro.
Chissà per quali altre ragioni ancora!
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