Può una capra essere gelosa, affettuosa, fedele?
A queste domande sembra rispondere il racconto di Ignazio Maiorana inserito nel volume Italo. Storie di animali, a cura di Aurelio Caliri, e presentato all'Auditorium della sede Rai di Palermo giovedì 9 maggio 2013.
Una piacevole presentazione arricchita dalle musiche originali di Aurelio Caliri interpretate con grande sensibilità e maestria da lui stesso e dal pianista Giuseppe Campisi.
Una piacevole presentazione arricchita dalle musiche originali di Aurelio Caliri interpretate con grande sensibilità e maestria da lui stesso e dal pianista Giuseppe Campisi.
Ad altre domande, tramite le storie di altri animali, rispondono gli altri 79 racconti. In particolare, durante la presentazione del volume, ne hanno parlato lo stesso curatore Aurelio Caliri, Flora Restivo, Ignazio Maiorana e il sottoscritto.
La manifestazione è stata trasmessa in streaming:
Vincenzo,
il pastore amico
Racconto di
Ignazio Maiorana
Milioni di animali, milioni di persone. Caratteristiche
morfologiche a parte, non sempre è facile distinguere gli uni dalle altre. Addirittura c'è
qualcuno che ha certezze, se ha avuto il coraggio e la determinazione di
scrivere sulla mangiatoia di una stalla di San Mauro Castelverde: "Più
conosco l'uomo e più amo gli animali".
L'aggressività degli uomini non è da meno da quella degli animali, come
pure la rispettiva dolcezza o docilità. A proposito di docilità, come
considerare gli apprezzamenti
del proprietario di un allevamento suinicolo verso i suoi maiali allo stato libero? Egli si offende quando le sue bestie
vengono chiamate porci: "Chiudi un
essere vivente in gabbia e non lo riconosci più", sostiene
accoratamente. Un veterinario
di Reggio Emilia ha
addirittura fatto la tesi di laurea sul benessere
della scrofa:
"Lo stress degli animali è controproducente per la loro
prolificità e la loro crescita. Causa in essi turbolenza e aggressività".
È di alcuni anni fa, nei
pressi del bosco Sugheri di Ceraci Siculo, l'indimenticabile sensazione prodotta
dall'immagine di una particolare catena nutrizionale-affettiva:
sempre al pascolo brado, una bovina di primo parto divideva i quattro capezzoli della mammella materna col
fratello dell'età di qualche settimana
e intanto allattava il proprio piccolo di pochi giorni di vita.
Le storie di cani e gatti umanizzati non si contano più. Ciò che sanno dare all'uomo
è davvero incredibile. Le capre di contrada Vignicella a Castelbuono, per
esempio, si distinguono per la gelosia morbosa nei confronti del loro amico-pastore, Vincenzo, che le porta a pascolare giornalmente,
anche per Pasqua e per Natale.
Le capre si
rifiutano di prendere cibo in sua assenza. Vincenzo è a letto con la febbre?
La moglie comprende... la solitudine delle povere bestie e le conforta con una razione in più di fave che in altri
momenti divorerebbero avidamente. Quel giorno non c'è verso per
Nicolina di convincere le bestie a ingoiarle.
Le capre vogliono lui.
Lo circondano durante la mungitura e fanno a gara
a chi deve stargli più vicino: una gli mordicchia la manica, l'altra il berretto,
un'altra ancora gli annusa il collo o gli si strofina sulla schiena...
Ce n'è una che non lo molla neanche se l'ammazzi:
sopporta le cornate delle sue compagne
di ovile ma non si scosta dal pastore.
Ma cosa fa Vincenzo a quelle capre?
Non le bastona, lui non sa fare una cosa del genere. Le sue compagne di lavoro saranno attratte o rassicurate soprattutto
dalla sua bontà stampata sul viso: tra le sue guance paffute è scolpito
un perenne sorriso. Eppure la sua età porta
il peso di seri dispiaceri e una buona dose di reumatismi.
Adesso Vincenzo non ce la fa più ad uscire con le sue vivacissime
capre, ma è la volontà di non darsi per vinto che gli permette di tenersi
ancora su, di camminare sotto il sole o con la pioggia. Lui avanti e le sue
amichette dietro, si fermano qua
e là a brucare qualche ciuffo d'erba tra rovi e cespugli o sotto i rami dei
frassini per qualche foglia più tenera.
La mattina non occorre mettere la sveglia nell'adiacente abitazione
di Vincenzo: nell'ovile i belati si fanno sentire appena fa giorno. Chi
agitazioni c'hannu...! "Come sono ansiose...!, esclama
l'ultimo capraio del paese, non senza un affettuoso disappunto
verso quelle "anime terribili".
Ignazio Maiorana, nato a Castelbuono, ha fondato (nel 1982) e dirige l'Obiettivo, quindicinale siciliano del libero pensiero. Ha collaborato con
emittenti televisive e radiofoniche. Dal 2000 coordina la Redazione del mensile regionale Sicilia Zootecnica. E
autore di versi in lingua e in dialetto (Alba, 1976; Poesie Siciliane, 1982; Faìddi, 1983); Appunti sul cuore, 2007; di
opere teatrali (Tatidddu 'u siggiaru, 1979; Cercasi cammarera,
1980; Don Nunziu
Attanasio, 1981; Il contrabandiere,
1985); I sordomuti, 2008; di racconti (Gente così..., 2003).
Molto "fresco" il racconto semplice e senza inutili orpelli tipico di chi sa cosa dire e lo racconta semplicemente. Complimenti all'Autore.
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