martedì 4 luglio 2017

CI SONO ANCH'IO! NON MI SOTTRAGGO. Oggi, Assemblea cittadina a Racalmuto


Discutere per capire e migliorarsi è segno d'amore,
anche nel dialettico dissenso.





Mi sono giunti diversi inviti da amici e conoscenti, con alcuni dei quali in passato ci sono state sia convergenze sia dialettiche e appassionatissime divergenze, per partecipare all'assemblea cittadina che si svolgerà oggi a Racalmuto, dell'invito, ai promotori e organizzatori dell'incontro, ne sono grato. 

Nonostante la mia pronta disponibilità, purtroppo per sopraggiunti impegni di famiglia non potrò essere presente. 

Poiché condivido l'iniziativa ritenendola utile al futuro della comunità racalmutese, mi ritengo spiritualmente presente ma direi anche concretamente attraverso i post che, nel corso di decenni ormai, son venuto scrivendo su tanti temi oggetto dell'assemblea odierna quali 
la biblioteca,  
l'archivio, 
la Fondazione Sciascia,  
il Teatro comunale, 
il museo etnografico, 
l'ex Pescheria,
il Parco letterario Regalpetra, 
il restauro della Fontana, 
la valorizzazione del Castello Chiaramontano, 
l'informazione e la stampa locale, 
etc etc 





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...e sulla recente notizia di conferire la cittadinanza onoraria  racalmutese 
al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
 ad Agrigento. 

Da fb:



Giaocchino Tonino:
Cosa vi succede? Perché non è possibile? Lo sapete che sono altri a scegliere i percorsi da fare per motivi di sicurezza? Poi, i topolini, roba vecchia di tante altre amministrazioni... siate ragionevoli, è festa.

Piero Carbone:
Ma, caro Tonino, non risulta una forzatura o una furbata?
Far sembrare che il Presidente viene in Sicilia ad accettare la cittadinanza mentre viene per tutt'altro in tutt'altro tragitto!
Mi sa che stanno esagerando nel volere ad ogni costo certe benedizioni.
E ti dico di più, a maggior ragione se la sicurezza era stata sufficiente e collaudata per altri presidenti poteva andare bene anche questa volta per uno che in fondo a Raclamuto c'era stato diverse volte in diverse occasioni.
In tutto questo una cosa logicamente non va: dare la cittadinanza senza la città e senza i concittadini in nome dei quali e per i quali la cittadinanza si dà, non pare proprio una cittadinanza.
E' tutt'altro.
Forse un'assonante onoranza.
Non chiamiamola allora cittadinanza seppure onoraria.


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