venerdì 15 giugno 2018

E AD UN CERTO PUNTO, LA FATIDICA DOMANDA. Difficoltosa la domanda. Difficoltosa la risposta



E come risposta, 

un sì o un no 
per dare il vero senso a ciò che si pensa, a ciò che si sente, a ciò che si fa.

A ciò che si è.




15 Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?». 
Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». 
Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 

16 Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». 
Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». 
Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». 

17 Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?».
Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». 
Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. 


Vangelo di Giovanni, capitolo 21, versetti 15-17.
Bibbia di Gerusalemme C.E.I.






Non rimpiango le persone che ho perso col tempo, 
ma rimpiango il tempo che ho perso con certe persone, 
perché le persone non mi appartenevano, gli anni sì.

Carl Gustav JUNG


ph ©piero carbone (Sciacca, agosto 2017)

2 commenti:

  1. Noi non rimpiangiamo nulla. Né tempo né persone. Niente è mai esistito per noi. Nessun tempo,perso o dedicato,ad alcuna persona inesistente.

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  2. Pubblico questo commento (autogiustificatorio?) di Anonimo - con funzione di plurale maiestatis - perché tanto anonimo non dev'essere se da Anonimo sente la "necessità", ma tale non era e non è, di commentare un tal pensiero. Era solo una considerazione generale col supporto di pensieri di diversa valenza. Ognuno prende quel che può o quel che vuole. E vabbè!

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