lunedì 16 gennaio 2017

LA LETTERA APERTA DI LILLO BONGIORNO? APRA DIBATTITI. Sulla Fondazione Sciascia di Racalmuto e tanto altro



Dissento su molti punti della lettera aperta che Lillo Bongiorno ha inviato in questi giorni ai giornali: nel merito della materia qui o là trattata, nel metodo e nella tempistica con cui la diffonde, ne riconosco addirittura la sua, diretta o indiretta, responsabilità in alcune scelte, anche di persone o personalità, rivelatesi inefficaci o sbagliate tout court rispetto ai problemi additati e alle soluzioni prospettate (basti rileggere alcuni post in questo blog per averne un disincantato e amareggiato ragguaglio). 

Concordo altresì su alcuni punti che mi avviene di trattare, anche in solitudine, ormai da molti, troppi  anni, mi riferisco in particolare alle sorti della Fondazione Sciascia e alla gestione culturale delle opportunità e delle potenzialità del nostro paese ovvero del "paese di Sciascia" - quale onore esserlo! quale onere comporta! che tremenda responsabilità a fronte delle giuste aspettative! Quanta politica mediocre e inadeguata! Quanta gente di scoglio o di mare aperto, stanziale o di passaggio, accreditatasi di cultura o di stretta fede sciasciana,  in malafede o semplicemente opportunista!

Il tempo è galantuomo ma a volte persino il riscontro di talune, solitarie preveggenze porta con sé un retrogusto amaro, l'amarezza dei fallimenti non propri o strettamente personali ma collettivi! 
Ve n'è la ragione, quando si ama il proprio paese e inscindibilmente si crede nella cultura e nei valori che trascendono questo o quel paese, che prescindono da contingenze temporali e localistiche.

Pertanto, anche in fedeltà con me stesso, non mi sottraggo all'eventuale dibattito, come purtroppo altri talvolta hanno fatto, e pubblico volentieri nel blog, sorta di fortino senza palizzate che tuttavia resiste a inaspettati assedi e sperimenta incursioni nel mondo circostante e dei desideri, pubblico volentieri, dicevo, quanto Lillo Bongiorno ha voluto sottoporre all'attenzione, e alla pubblicazione. 
Piero Carbone

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Caro Piero,
qualche giorno fa ho scritto la lettera aperta che ti allego, pubblicata da blog e giornali.
Ancora una volta l'amministrazione comunale e la Fondazione perdono una grande occasione di inserirsi nel dibattito nazionale, questa volta su mafia ed antimafia, di scottante attualità.
L'assessore Picone mi ha risposto con un articolo che elenca una grande(sic!) serie di cose fatto per e con la Fondazione.
Io credo ben poca cosa, se aggiungiamo ai problemi della Fondazione, quelli del Teatro, del Castello, della Biblioteca. Tutto molto carente dal punto di vista culturale.
Paese sfortunato il nostro, con grandi potenzialità ma gestito al minimo della ordinaria amministrazione.
Ciao.
Lillo Bongiorno

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Lettera aperta

Qualche giorno fa, Felice Cavallaro con un coraggioso articolo ( da par suo) sul Corsera, ha ricordato il famoso articolo di Leonardo Sciascia del 10 gennaio 1987 che ha dato il via alla polemica sui c.d. “professionisti dell’antimafia”.
L’articolo di Sciascia, come puntualmente ricordato da Cavallaro, si è rivelato di una profetica lungimiranza, frutto della sua vivacità intellettuale e della profonda conoscenza degli uomini e della terra di Sicilia.
Cavallaro ha scritto di impostura di una antimafia da vetrina, che trent’anni dopo l’articolo del professore, è drammaticamente confermata dalla “caduta dei miti” e, con grande professionalità e schiena dritta,  fa nomi e cognomi di magistrati, imprenditori e giornalisti, oggetto di inchieste in corso.
A fronte di una sconsiderata polemica innescata trent’anni fa dal “comitato antimafia”,  quanto affermato e previsto da Sciascia si e rivelato di scottante attualità ed  oggi anima il dibattito politico-istituzionale su mafia e antimafia.

Per quanto sopra, qualche mese fa avevo proposto al sindaco di Racalmuto Emilio Messana ed all’Assessore alla cultura Picone, di organizzare un grande dibattito a Racalmuto su mafia ed antimafia a trent’anni dall’articolo di Sciascia, invitando, magistrati, giornalisti e politici di livello nazionale, non per una sterile celebrazione di quanto affermato da Sciascia, ma per riconfermare  l’importanza e l’attualità del pensiero del nostro illustre concittadino e, soprattutto, per offrire, dal “paese della ragione”, un importante contributo al dibattito nazionale in corso.
L’avvenimento avrebbe riacceso i riflettori nazionali su Racalmuto e sulla Fondazione Sciascia che oggi vive un momento di grande difficoltà.
Il sindaco Messana e l’assessore Picone, ovviamente, non ne hanno fatto nulla :
ANCORA UNA IMPORTANTE OCCASIONE MANCATA !

Cosi la Fondazione Sciascia continua a vivere una condizione di marginalità, tra l’altro subendo la perdita di finanziamenti per non aver presentato l’istanza alla Regione da parte dell’amministrazione comunale (anno 2015) o ottenendo un misero finanziamento di appena 47 mila euro per l’anno 2016, a fronte di ben più cospicui contributi ad istituzioni, certamente di minore importanza rispetto alla Fondazione (probabilmente perché le ragioni dell’importanza della Fondazione non sono state adeguatamente sostenute in Regione dall’amministrazione comunale).

L’attività culturale della Fondazione langue, la modifica dello Statuto è in corso da 30 mesi senza venirne a capo, non si capisce se il direttore letterario e componente del C.d.A. prof. Di Grado si è dimesso o meno, non si sono ricercati importanti sponsor, dopo il contributo del Comune, su nostra proposta, di €. 10.000, per l’anno 2015, il contributo per l’anno 2016 è stato ridotto al lumicino, come l’attenzione e l’impegno dell’amministrazione comunale nei confronti della Fondazione.

Dopo l’insediamento dell’amministrazione Messana, speranzoso in un proficuo lavoro amministrativo per il rilancio socio-economico e culturale di Racalmuto, avevo scritto una lettera aperta sulla ripresa dell’attività della Fondazione Sciascia con il concreto sostegno del Comune, dopo anni di disattenzione (se non di  ostracismo) delle passate amministrazioni comunali (toh che coincidenza! Sostenute dallo stesso partito e dagli stessi uomini che sostengono attualmente il sindaco ), anche in questo Emilio Messana è stata una profonda delusione.

Racalmuto 12 gennaio 2017                                                                       
                                             Lillo Bongiorno                                                                                            

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