martedì 17 gennaio 2017

CELEBRAZIONE O REQUIEM PER IL DIALETTO? L'americana "Learn Sicilian" di Gaetano Cipolla e la mala profezia di Sciascia

dialetto sì, dialetto no 


Oggi è la Giornata nazionale del dialetto, mi fa piacere in tale circostanza dare notizia della recentissima riedizione della grammatica siciliana in lingua inglese scritta da Gaetano Cipolla, professore emerito della St. John's University e presidente dell'associazione italoamericana "Arba Sicula". 

Nel 2013 la prima edizione della grammatica venne consegnata ufficialmente all'Istituto comprensivo Maredolce nell'omonimo Castello durante un'articolata e festosa manifestazione, quest'anno si ripeterà l'incontro con gli italoamericani di Arba Sicula e del prof Gaetano Cipolla il 4 giugno a San Ciro a Maredolce.  

Nell'allegato dvd sono riprodotti alcuni brani e dialoghi del testo per i quali siamo stati coinvolti alcuni siciliani residenti ma anche l'emigrato racalmutese Eduardo Chiarelli che vive a Setubal in Portogallo.
  
L'intervista di Sciascia del 1986, con le sue ferali e apodittiche affermazioni,  fa quasi da contrappunto. 




(Learn Sicilian. Mparamu lu sicilianu. A Comprensive, Interactive Course. Revised, Legas, 2016)













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L'intervista di Sciascia

Domanda di Sergio Palumbo:
Quale potrà essere a suo giudizio il destino del dialetto siciliano dopo la diffusa scolarizzazione e i sommovimenti etnico-sociali che hanno profondamente trasformato il nostro paese negli ultimi cinquant'anni?

Risposta di Leonardo Sciascia: 
Il dialetto tende a scomparire, su questo non c'è dubbio, ma d'altra parte voler conservare quello che deve morire è un'operazione un po' necrofila, ecco! Quindi, se il dialetto deve morire, lasciamolo morire, vuol dire che sarà studiato nelle università e conosciuto da pochi, insomma, però insorgeranno altri dialetti, altre forme di dialetti.


L'intervista su you tube

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