Neo-logismi accesi o parole come neon spenti?
E per parafrasare il titolo dell'ultimo suo libro di poesie,
credo che la proposta non abbia la pretesa
di essere un "appiglio" per colmare semantiche "voragini" di sorta o altrui,
E per parafrasare il titolo dell'ultimo suo libro di poesie,
credo che la proposta non abbia la pretesa
di essere un "appiglio" per colmare semantiche "voragini" di sorta o altrui,
semmai c'è a monte tanta sapienza e ironia e autoironia da intenderla però seriamente
senza alcuna intenzione censoria o pretesa esclusiva o "esclusivizzante".
Di che si tratta?
Il poeta Nicola Romano ha lanciato una proposta su
LETTERATURA DELLA SICILIANITUDINE
Gruppo facebook ideato e promosso da Pietro Ciccarelli:
Ringrazio l'amico Nicola per l'affettuosa citazione e in omaggio alla proposta cito
dal suo penultimo libro pubblicato, che ho molto apprezzato,
la poesia "Sole"
perché, al di là dei nomi, la Sicilia è come il "suo" sole
da cui ognuno rapisce un raggio
e lo frantuma "in mille aghi"
per giungere all'estremo "tornante del viale"
per comprendere "i segni del viaggio"
per comprendere "i segni del viaggio"
e dunque
i termini geminati dalla parola "Sicilia"
diventati a loro volta sostantivi quasi autonomi
- sicilitudine sicilinconia sicilianitudine -
etc. etc. etc.
veicolano in fondo significati
riconducibili alla parola-madre che li ha generati
per rimanerne, la Sicilia-Sole, a sua volta infarinata
dal pulviscolo di esperienze sentimenti immagini idee individuali.
Nicola Romano declama una sua poesia in occasione della presentazione a Sciacca
del libro recentemente pubblicato
Voragini ed appigli, Pungitopo edizioni, Patti 2016
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