A proposito del Premio provinciale di narrativa “Ti racconto una storia
sul castello” organizzato dall’Istituto comprensivo “Maredolce” di Palermo e indirizzato ai
ragazzi delle scuole primarie (quarte e quinte classi) e secondarie di primo
grado di Palermo e provincia.
PERCHE’ “TI
RACCONTO UNA STORIA SUL CASTELLO”?
Immaginate di ascoltare o di
leggere l’incipit della seguente storia:
“C’era una volta un lago che
circondava il castello di Maredolce, all’ingresso di una città detta Palermo
felicissima; il Principe ogni giorno, quando non faceva la guerra, andava a
pescare trote e carpe per rilassarsi, ma un giorno...”.
Oppure di quest’altra:
“Sulla gobba di una collina, a una decina di
chilometri da Palermo, c’era e c’è un castello disabitato; gli abitanti del
paese sottostante, qualche secolo fa, incominciarono a smontarlo, caricavano i
blocchi sul dorso dei muli e li trasportavano a valle per costruirsi le case;
anche i cacciatori cominciarono a bazzicare tra i ruderi del fortino, vi si
recavano in compagnia dei cani per andare a
provare i fucili nuovi: lo hanno sforacchiato tutto, il povero castello,
riducendolo un colabrodo, ma l’antico proprietario, sebbene morto da qualche
secolo, ora vuole vendicarsi e minaccia di far dirupare le rimanenti mura della
turrita dimora laggiù, laggiù a valle,
dritte dritte contro le case dei paesani...”.
Per non dire della baronessa
di Carini, segregata nel suo castello per un amore proibito: tutte storie
generate da castelli o semplicemente ambientate intorno ad essi.
Quale
castello che si rispetti non cela gruzzoli inafferrabili, camminamenti segreti,
passaggi per chissà dove?
“Fiabesche!” direte voi.
“Sono tutte storie false”. O, perlomeno, incredibili, in tempi di siccità, di terremoti, di libertà da ceppi familiari:
un lago a Palermo! un castello che “minaccia” di crollare! essere uccisa per
una relazione amorosa!
Eppure, chissà quante altre
storie “vere” sono legate ai tanti
castelli disseminati nelle città o nel contado della provincia palermitana: Cerda, Castelbuono, Caccamo,
Misilmeri, Vicari, Ventimiglia, Marineo, etc. etc. Ma visto che le storie vere sembrano false e lontane,
sarebbe forse il caso di inventare storie patentemente false per farle sembrare
vere, come “vero” è nell’immaginario collettivo il conte Dracula nel suo castello
di Transilvania.
Horror nel castello
spettrale di Cefalà... Un cadavere sospetto ritrovato in quello brunito di
Castelbuono... Un convegno annuale di maghi in quello misterioso di
Misilmeri... Una riunione segreta in quello maestoso di Caccamo... Un incontro
amoroso in quello sognante di Maredolce...
Tante storie, insomma,
animate da una folla di personaggi con
il linguaggio e i sentimenti di oggi per
far rivivere i silenziosi castelli, spesso malandati o ignorati. Pertanto, non
più o non solo testimoni di un sentire d’altri tempi.
Per farli rientrare nel
circuito del nostro immaginario, se non del nostro vissuto, l’Istituto
comprensivo “Maredolce” ha voluto promuovere il Concorso di narrativa “Ti
racconto una storia sul castello” rivolto ai ragazzi delle scuole primarie
(quarte e quinte classi) e secondarie di primo grado di Palermo e provincia.
I castelli in fondo non sono
che pietre, ma i promotori dell’iniziativa sanno, in quanto operatori
scolastici, che saper inventare storie, orali o scritte poco importa, non è
solo uno degli obiettivi disciplinari o
trasversali per “sviluppare le capacità
di scrittura creativa e interpretativa traendo spunto dalla realtà”, risponde
bensì ad un bisogno profondo dell’uomo: non basta che le cose ci siano, bisogna
dare loro un nome, raccontarle, per farle esistere e comunicarle. Per
potenziarle.
E’ così che nascono il mito
e la letteratura. Altrimenti, perché mai il fiorire di memorabili leggende
intorno ai santuari religiosi?
Nel
nostro caso: attraverso la moltiplicazione di storie più o meno inventate sui
castelli o in essi ambientate si renderanno maggiormente vive queste silenziose
presenze del nostro paesaggio. *
***
Ciascuna scuola può inviare fino a 10 racconti entro
il 15 marzo all’indirizzo: raccontamaredolce@libero.it
Si può richiere il bando allo stesso indirizzo di
posta elettronica
* Questo testo è stato precedentemente pubblicato sul Giornale di Sicilia, in occasione della prima edizione del Premio; a distanza di dieci anni si ripropone in occasione della seconda edizione in quanto ancora valide le stesse modalità e finalità del Premio.
* Questo testo è stato precedentemente pubblicato sul Giornale di Sicilia, in occasione della prima edizione del Premio; a distanza di dieci anni si ripropone in occasione della seconda edizione in quanto ancora valide le stesse modalità e finalità del Premio.
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