venerdì 9 agosto 2013

OLTRE L'ORIZZONTE DELLE COLLINE. La poesia di Calogero Restivo

Un lungo e più articolato discorso merita la poesia di Calogero Restivo, insegnante in pensione, nato a Racalmuto, vive e opera a Riposto. 


Figura discreta e quasi diafana nelle cronache del paese di origine, il che lo rende misterioso ma non distante, è da inscrivere sicuramente nell'anagrafe dei poeti che, pur radicati, anzi, radicatissimi, nei luoghi che li hanno visti nascere e crescere, si proiettano ben al di là della cerchia delle colline che delineano l'orizzonte del borgo natìo. 


Intanto, facciamo sì che la sua poesia "senza versi", ma non senza musica,  si presenti da sola e godiamoci alcune suggestioni.                   P. C.



Il casolare dei ricordi
di
Calogero Restivo

Per entrare nei miei ricordi non occorre bussare, non serve la chiave. I miei ricordi sono casolari di campagna abbandonati, da cui i ladri hanno rimosso porte e finestre lasciando solo desolazione. 
Come per il vecchio castello sul cocuzzolo della montagna, in cui dentro le mura cadenti i venti giocano a rincorrersi come bambini nell'antico gioco del fazzoletto. 
Un lago ormai asciutto il pozzo che credevo senza fondo da cui le ultime rane sono fuggite a gracidare in altri pantani i loro canti.

Da: Calogero Restivo, Poesie di volti e memorie, Prova d'Autore, Catania 2013

Foto dell'amministratore del blog


6 commenti:

  1. Dolcissima rappresentazione della desolazione da sempre padrona di questa terra. Bellissimo lo spiraglio di speranza che lancia attraverso il "gioco dei venti" che non conoscono padrone. Triste la delusione del lago, nell'immaginario, senza fondo e che la realtà lo mostra limitato. Si, mi piace !

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  2. Grazie per le belle parole che non merito ma che accetto di cuore anche perchè dette da una persona di sicura profonda cultura e che stimo moltissimo. Non resta che l'impegno di fare di più e di meglio nel futuro confortato dalla generosa attenzione degli amici.

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  3. Condivido il commento pubblicato su fb da Matteo Troiano:

    "A prima vista sembra che i versi non esistono e il testo appare come un breve brano di prosa. Ma è un testo poetico e i versi sono sottotraccia e sbocciano leggendoli con una scansione ritmica. Prevale anzi domina la musicalità che ti porta oltre la barriera locale lontano verso altri orizzonti.

    La musicalità si incarna nel vento che gioca come i bambini e ti trascina lontano nel passato alle radici del nostro essere al tempo in cui si giocava si sognava si gioiva e in un altro mondo ove costruire una vita diversa.

    Non entrerei a decrittare le figure poetiche, il testo letterario in senso stretto, si potrebbe correre il rischio di perdere il senso della poesia ovvero non si percepirebbe più la sua musicalità con il suo trascinamento verso gli oltre."

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  4. Che dire? Grazie per avere scavato tanto profondamente nei miei scritti da scoprire tracce di poesia. Un incoraggiamento a proseguire di cui sono veramente grato

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    1. Ma il post voleva essere soltanto un assaggio, un'anticipazione, come per dare un annuncio, per incuriosire e creare l'attesa. La sua poesia credo, e ne sono convinto, meriti ulteriori analisi e approfondimenti.

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  5. Attendo, con rinnovata gratitudine, sue analisi e approfondimenti che, sono certo, saranno una spinta ed incoraggiamento a meglio operare.

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